Miranda è il segreto dell’Inter

Una difesa solida: ha subito solo 9 gol, è la terza in Europa

Roberto Mancini si è preso il primato in Serie A innalzando un muro a difesa della propria porta. Appena 9 reti al passivo dopo 16 giornate sono l’assicurazione nerazzurra per un campionato da protagonisti, magari con vista scudetto. In Europa hanno fatto meglio rispetto all’Inter solo due squadre: l’Atletico Madrid e il Bayern Monaco. In attesa di tornare in Champions League, dunque, Icardi e compagni hanno numeri da top club. In Italia bisogna andare indietro di trent’anni per trovare chi ha fatto meglio: ed ecco il Milan 1987-88 di Sacchi, che rimase a porta imbattuta in 12 turni su 16 contro gli 11 su 16 dell’Inter di oggi.

E siccome finora i terzini sono stati alternati con continuità, oltre che del lavoro degli altri reparti, il merito è principalmente delle parate di Handanovic e della solidità della coppia centrale formata da Miranda e Murillo. Real Madrid hanno iniziato a seguirlo. In Spagna sostengono che Florentino Perez sia pronto a presentare un’offerta da 35 milioni, magari già a gennaio, ma da corso Vittorio Emanuele ribattono che quei soldi non bastano e che comunque non c’è la volontà di cederlo. A meno di un’offerta indecente, Murillo resterà fino all’estate 2017 e, se continuerà a giocare su certi livelli, il ds Ausilio accetterà di sedersi al tavolo delle trattative solo per 40-45 milioni, la stessa valutazioni che è stata data a Otamendi (pagato 44,6 milioni dal Manchester City la scorsa estate) e a Mangala (acquistato sempre dal City per 40 milioni).

Solo Bayern Monaco e Atletico Madrid hanno fatto meglio In Italia? Il Milan di Sacchi 30 anni fa

CHE RINNOVO. E poi c’è Handanovic, che adesso non si prende più le pause della scorsa stagione. Quest’anno ha sbagliato solo contro la Fiorentina, ma poi ha portato diversi punti alla causa nerazzurra con le sue parate nel derby, con il Bologna, la Roma, l’Udinese e in altri incontri. Dubbi sulla bontà dell’operazione per il suo rinnovo adesso non ce ne sono più e le idee di Cech, Reina e Romero, tutte cullate in estate, non portano a rimpianti.