Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Ranieri sfida Mourinho ma chi è il vero Special?

Il suo Leicester contro il Chelsea: «I blues fanno parte del passato»

- Di Gabriele Marcotti

Sbagliato dire che hanno fatto la pace. Perché Ranieri se serbava rancori li ha tenuti per sé in questi anni, grazie anche allo stile che da tempo lo contraddis­tingue. E perché lo stesso Mourinho racconta di essere diventato un fan di Ranieri il 22 settembre 2011, giorno in cui il tecnico di Testaccio prese in mano l'Inter.

«Io sono e sarò sempre interista - afferma Mourinho - Quindi in un certo senso è diventato il mio allenatore, perché io voglio che l'Inter vinca, sempre. Ci siamo sentiti un paio di volte al telefono, il nostro rapporto è cambiato, adesso posso dire di essergli vicino. E quando ha preso in mano il Leicester l'ho chiamato e gli ho fatto un grosso in bocca al lupo». Poi, chiaro, a voler pensare male si potrebbe anche sottolinea­re che quando alleni i campioni in carica e sei a un punto dalla zona retrocessi­one e affronti in trasferta la capolista è logico anche abbassare la cresta. E, del resto, Mourinho, la scorsa settimana, nell'elogiare l'operato di Ranieri aveva pure trovato modo di ricordare l'esperienza da Ct della Grecia e quella sconfitta contro il Far Oer.

TUTTO DIMENTICAT­O. Tutto nel dimenticat­oio, quindi? La battuta sul tecnico settantenn­e che non parla inglese, che ha vinto solo la Supercoppa e la Coppa del Nonno, il perdente cacciato via per fargli strada?

«Tutte cose normali vista la situazione in cui ci trovavamo - spiega lo Special One - Io allenavo l'Inter, lui prima la Juventus e poi la Roma, cioè le nostre rivali. E' chiaro che non potevamo essere amici in quelle circostanz­e. Bisognava dire qualcosa, la polemica serviva, in Italia è così, la stampa lo esige. E' difficile comportars­i in maniera diversa». Da parte sua, Ranieri, pur ammettendo di non avere sentito Abramovich dal giorno dell'addio da Stamford Bridge, evita i tranelli: «Il Chelsea appartiene al passato. Un passato importante e di cui vado fiero. Ma adesso penso solo al Leicester».

DIAMO I NUMERI. Giusto così del resto. Meglio, per tutti e due, pensare al presente, così diverso tra Leicester e Chelsea. La squadra di Ranieri ha 32 punti, più del doppio quelli del Chelsea. Paragoni improponib­ili, specie se si pensa che il City è stato assemblato con oculatezza, il Chelsea anche la scorsa estate ha speso parecchio. Molti i paralleli. Sia Jamie Vardy, centravant­i del Leicester e Diego Costa hanno avuto un avvio di carriera difficile. Ma se il bomber della Roja è costato una quarantina di milioni, Vardy è stato pagato un decimo e quest'anno è il capocannon­iere di Premier League con 14 gol, contro i 3 di Diego Costa. Discorso analogo nel reparto fantasia. Riyad Mahrez ha più assist (6) di Willian,

Il portoghese aveva definito “vecchio” il collega: «Eravamo rivali, l’ Italia esige le polemiche...»

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