Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
E’ un altro Siena che piace e vince
Terzo brindisi per il nuovo tecnico Carboni Bonazzoli super, il Savona deve arrendersi
SAVONA(3-4-1-2):Falcone7;Negro 5,5 Cabeccia 5 Lebran 5,5; Corticchia 5,5 (45' st Pinton sv) Steffè 5,5 (41' st Tassi sv) Carta 5,5 Vannucchi 6; Gagliardi 6 (30' st Clematis sv); Boggian 5,5 Virdis 5,5. A disp.: Cincilla, Pinton, Conti, Apicella, Romney, Dell'Angelo, Bonavia. All.: Riolfo. SIENA (4-4-2): Montipò 6; Celiento 6,5Masullo6,5Avogadri6,5D'Ambrosio 6; Paramatti 6,5 Sacilotto 6,5 La Vista 6,5 Bastoni 6,5 (15' st Burrai 6); Yamga 7 (33' st De Feo sv) Bonazzoli 7 (23' st Mastronunzio 6,5). A disp.: Bindi, Silvestri, Boron, Piredda, Torelli, Libertazzi, Ficagna. All.: Carboni. Arbitro: Tardino di Milano. Guardalinee: Sechi e Pappalardo. Marcatori: 23' pt Bonazzoli, 27' pt Yamga (rig.), 45' st Masullo. Espulso: al 24' pt espulso Cabeccia (S) su chiara occasione da gol. Ammoniti:Negro,Lebran,Paramatti, Celiento. Note: spettatori 1000 circa, 584 paganti per un incasso di 3.396 euro. Recupero, 3' pt, 3' st. Dopo meno di mezzora il Siena ha risolto la pratica Savona, artigliando un successo che lo conserva nelle zone d'elite della classifica. Un successo meritato e scaturito in maniera cristallina dalla bella partenza della squadra di Carboni che ha dimostrato lucidità tattica e sapiente impostazione del match approcciato con una partenza brillante e disinvolta che ha dato i suoi frutti a cavallo fra il 23' ed il 27' del primo tempo. Ha colpito perentoriamente l'inossidabile Emiliano Bonazzoli quando è riuscito a capitalizzare alla sua maniera un'iniziativa di La Vista in fascia destra. Il bomber bianconero raccoglieva con un controllo sopraffino e piazzava imparabilmente alle spalle di Falcone. Appena il tempo di gioire ed ecco il raddoppio allorchè Cabeccia stendeva implacabilmente Yamga in piena area. Rosso per il difensore, rigore per i toscani e gol dello stesso Yamga che proponeva al Siena una situazione ideale di vantaggio da gestire nella restante ora di gara. Il terzo gol di Masullo sul filo di lana del 90' (contropiede orchestrato da Sacilotto con palla lunga a Masullo bravo a controllare ed infilare Falcone), infatti, serviva solo ad arrotondare i contorni di un successo esterno perentorio ed autorevole della formazione bianconera.
CON CARBONI ALTRA MUSICA. La bontà e la personalità della squadra riveduta e corretta dal nuovo allenatore Carboni si è soprattutto evidenziata nel secondo tempo, quando i bianconeri hanno controllato con ordine e sicurezza le vicende del match ormai messo tranquillamente in frigo dopo il micidiale uno-due del primo tempo. In questa seconda frazione il Siena ha giocato con assoluta consapevolezza della sua forza, difendendosi intelligentemene e provando a ripartire ogni volta che capitava l'occasione giusta per pungere le retrovie biancoblù. Il Savona ha cercato di dare tutto quanto aveva da esprimere nella ripresa, tentando di riequilibrare una situazione compromessa, attaccando con determinazione e volontà. Ma a quel punto è venuta a galla anche l'inferiorità numerica che la formazione di Riolfo ha dovuto forzatamente accusare, costretta ad inventare nuovi equiibri tattici contro una squadra, quella senese, superiore per stazza qualitativa.
Il Siena ha potuto mettere in archivio il terzo successo in sette giorni, compreso quello di Coppa, a dimostrazione che la squadra ha ritrovato freschezza
Al tiro Emiliano Bonazzoli, protagonista a Savona
di schemi e di vitalità con l'arrivo di Carboni. Soprattutto indovinati si sono confermati alcuni innesti (Paramatti e Yamga, per esempio) che anche a Savona hanno dato sostanza e dinamica al gioco bianconero. In aggiunta alle azioni dei gol ecco gli altri cenni di cronaca del match. Savona in proiezione offensiva al 15' con Carta che impegna Montipò, imitato al 22' da Falcone che sventa un'azione di Yamga. I due gol del Siena al
23' ed al 27' poi è ancora Yamga (36') a chiamare Falcone ad un difficile intervento. Nella ripresa da sottolineare una staffilata di Bastoni bloccata da Falcone (4'), una pericolosa conclusione di Lavista (14') di poco fuori, un'altra iniziativa di Yamga che metteva Mastronunzio davanti a Falcone bravo a neutralizzare. Falcone si ripeteva al 43' neutralizzando un pallonetto di Mastronunzio. Poi il tris di Masullo.
La faccenda inizia a essere seria. C’è ancora una parvenza di incertezza nei tre gironi di Lega Pro: candidate che si rincorrono, si scavalcano, si fanno riprendere, ma attenzione perché alcuni segnali dicono qualcosa di preciso. Il Foggia che arriva a due punti dalla capolista Casertana, che ha battuto appena due settimane fa, nel raggruppamento meridionale non è un comprimario. E’ da tempo che De Zerbi affila i canini, può contare su un ottimo organico già allevato nella seconda parte della passata stagione e ha alle spalle la spinta poderosa di un pubblico che dopo tante delusioni, fallimenti economici e ripartenze da zero adesso sa, sente, vede che ha fra le mani qualcosa di concreto. Società degna di nota, un allenatore giovane ma molto bravo, dei giocatori s’è detto, più quel fantastico pubblico: per vincere non serve altro. Se non fosse che due punti più in basso - sarebbe uno senza la penalizzazione - si rivede il Benevento che se mette un briciolo di continuità non può restare fuori dai giochi per la B diretta.
Nel girone B sembrava un colpo mancato quello del Pisa contro la Maceratese, ma vai a vedere che pareggia pure la Spal ad Arezzo e allora tutto resta come sette giorni fa. La costante è la Spal sempre davanti a tutti salvo il breve interregno della squadra di Bucchi - ma Semplici inizia a storcere il naso: troppe le chance di scappare via definitivamente che sono state sprecate finora. E vorrebbe non sciuparne altre.
La notizia del giorno, maturata nelle ultime 48 ore, è la scalata completata dall’Alessandria che Angelo Gregucci ha portato in vetta al girone A, complice il ko casalingo del Cittadella. Troppo evidente e continua la marcia dei grigi - che se la spassano anche nella Coppa Italia Tim - per ritenerli meteore o destinati a una flessione. Che magari ci sarà pure, ma che sembra assente dall’orizzonte e visto che il resto della comitiva spesso ruzzola a gambe per aria, finché dura il vento a favore l’Alessandria lo sfrutterà correndo “il rischio” di accumulare un gap incolmabile per il prossimo.
Siamo in pieno clima elettorale. Tempo otto giorni e a Firenze si voterà. Giochi aperti fra Pagnozzi, Marcheschi e Gravina. Dei tre vinceranno in due, un apparentamento ci sarà. Comunque sia, purché aiuti la Lega Pro a uscire dal guado.