Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Kristoffer­sen, è sempre buona la prima

Sua l’apertura dello slalom speciale, come un anno fa. Hirscher (2º) brilla solo nella seconda manche

- A.d.

Henrik Kristoffer­sen l'ha fatto di nuovo. Se l'anno passato aveva aperto la stagione di slalom vincendo a Levi, visto che stavolta la gara finlandese di novembre è stata cancellata per mancanza di neve, il ventunenne norvegese ha tenuto il colpo in canna fino all'appuntamen­to di ieri in Val d'Isere. Due discese perfette, senza mai tirare il freno nonostante l'ampio margine di vantaggio e i postumi della caduta nel gigante di sabato, che gli hanno permesso di trovare il quinto successo in Coppa del Mondo, il quarto tra i pali stretti, su di una pista molto tecnica e con una tracciatur­a capace di mettere in seria difficoltà molti big. Tra questi anche sua maestà Marcel Hirscher che, dopo aver brillato sin qui su tutti i terreni, rischiava di fare brutta figura proprio nel tanto amato slalom. GARA A DUE FACCE. Il fuoriclass­e austriaco, infatti, è stato autore di una gara dalle due facce: bruttissim­a la prima manche che l'ha relegato ottavo, furibonda la seconda che l'ha catapultat­o sul podio alle spalle dello scandinavo. «Mi sento davvero carico perché è stata una di quelle manche che facevo quando avevo diciott'anni - ha commentato Hirscher - E’ bello riuscire a spingermi oltre il mio limite». Un secondo posto che vale oro in classifica generale, visto che gli permette di allungare sul rivale norvegese Aksel Lund Svindal, pronto a scatenare i cavalli il prossimo week end sulle nevi italiane della Val Gardena. Assieme a Kristoffer­sen e Hirscher, sul podio francese è salito il tedesco Felix Neureuther, che chiude il week end con un doppio sorriso dopo il secondo posto ottenuto in gigante.

A masticare amaro semmai è l'Italia, che si attendeva ben di più dai suoi specialist­i dei pali stretti. Nessuna delle due punte azzurre è però riuscita a completare la propria prova: Stefano Gross è saltato nella prima manche dopo che al primo intermedio era a soli due decimi dal tempo di Kristoffer­sen, mentre Giuliano Razzoli è uscito nel finale della seconda. Rammarico soprattutt­o per l'emiliano, impicciato da un palo che gli è saltato davanti quando gli mancavano da affrontare le ultime porte e la sua sciata poteva anche proiettarl­o a ridosso del podio, o forse addirittur­a su uno dei tre gradini. Il migliore azzurro è stato così "nonno" Thaler, sesto nonostante i suoi trentasett­e anni suonati, davanti a un altro veterano quale Manfred Moelgg, settimo.

DONNA RIVELAZION­E. Classe 1994 per il talento norvegese Kristoffer­sen, di un anno più giovane è la vincitrice dello slalom femminile di Aare, Petra Vhlova. Prima di questa stagione, la rivelazion­e slovacca non era mai riuscita ad entrare tra le prime dieci poi, dopo il settimo posto ad Aspen, ecco l'acuto in Svezia. Un'impresa costruita soprattutt­o nella prima manche, in cui è andata al comando col pettorale 19, e poi gestito con una freddezza da veterana nella seconda, per battere due scandinave: l'eterna piazzata e beniamina di casa Frida Hansdotter e la norvegese Nina Loeseth.

È stata la ventenne Petra, dunque, ad approfitta­re dell'ingombrant­e assenza della coetanea Mikaela Shiffrin, che nei primi due slalom aveva dominato e che, invece, ieri è tornata in Colorado per conoscere l'entità dell'infortunio procuratas­i nel riscaldame­nto del gigante di sabato. Un responso che tutti attendono con apprension­e perché potrebbe influenzar­e la corsa della giovane statuniten­se alla Coppa del Mondo, al momento virtualmen­te tra le mani dell'amica Lindsey Vonn. Anche perché quest'ultima non perde tempo e avrà subito l'occasione per aumentare il margine nel prossimo week end di gare francesi.

Giornata grigia per gli italiani con Thaler sesto e la Moelgg solo quattordic­esima

 ?? GETTY ?? Henrik Kristoffer­sen, quinta vittoria in Coppa a soli 21 anni
GETTY Henrik Kristoffer­sen, quinta vittoria in Coppa a soli 21 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy