Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
33 Il giorno in cui Jabbar fermò McMillian
Milwaukee era la città di 'Happy Days', ma prima di Fonzie (anche chi è nato dopo gli anni Settanta ne avrà sentito parlare) lì c'era Ferdinand Lewis Alcindor Jr., alias Kareem Abdul-Jabbar. Erano giorni felici per i Milwaukee Bucks perchè l'unico anello NBA che c'è in bacheca risale proprio a quei tempi, 1971. Ma un anno dopo i Bucks si tolsero anche la soddisfazione di chiudere la striscia vincente dei Lakers. Un 33, vittorie consecutive, che rimarrà record assoluto della NBA ancora per un po', grazie sempre a Milwaukee. Sabato sera al BMO Harris Bradley Center arrivavano gli imbattibili Golden State Warrios: 28 vittorie di fila (compresa la stagione scorsa) il record dei Lakers così vicino, 24 successi uno dietro l'altro dall'inizio di questa stagione. Una cavalcata che i Bucks - attualmente sarebbero fuori dai playoff, prima della palla a due avevano vinto 9 e perso 15 partite nemmeno per sbaglio sembravano in grado di fermare. Al pubblico poi era stata regalata una t-shirt con stampato 24-1, una maglietta che nessuno si immaginava di poter indossare il giorno dopo. Invece la fatal Milwaukee ha colpito ancora. Quasi 44 anni dopo i Lakers ecco che il record di Golden State si è fermato quando nessuno se lo aspettava, dopo avere passato 249 giorni da imbattuti invincibili.
PORTA FORTUNA. Allora, il 9 gennaio 1972 c'era Jabbar i Bucks erano i campioni in carica, questa volta invece a fare la differenza è stato Greg Monroe, ala-centro, al suo primo anno a Milwaukee, che con una doppia-doppia, 28 punti e 11 rimbalzi ha fatto saltare il banco... Ma oltre ai Lakers e adesso Golden State, ci sono state altri team che hanno visto la loro serie vincente finire con Milwaukee: Boston DOVEVA CAPITARE. «Sapevamo che la striscia a un certo punto doveva finire» hanno annunciato i Warriors su Twitter, anche se naturalmente, nessuno era felice. «Abbiamo mostrato qualche spunto per tornare in partita - ha sottolineato Steph Curry - ma ci sono stati anche degli stop. Ma per tutti i 48 minuti non penso che si Nel 1971 i Lakers, undici anni dopo il trasferimento da Minneapolis a Los Angeles, non erano ancora riusciti a vincere un titolo in California. Eppure dal 1962 al 1970, per sette volte erano arrivati in finale, in sei occasioni battuti dall’invincibile Boston e una da New York. Nel 197172 era Milwaukee la squadra campione in carica, guidata da quel fenomeno che si chiamava Ferdinand Lewis Alcindor e che aveva appena cambiato il proprio nome in Kareem Abdul-Jabbar. Sembrava che per i Lakers l’appuntamento per il primo titolo a Los Angeles dovesse essere ancora rimandato. Poi a cambiare tutto arrivò il ritiro, dopo appena nove partite del mitico Elgin Baylor, così coach Bill Sharman promosse nello “starting five” dei Lakers Jim McMillian, che poi anni dopo in Italia, con la maglia della Virtus Bologna, fu ribattezzato il “Duca nero”. Negli States invece era “Jimmy Mac”, ai Lakers era alla seconda stagione, dopo essere stato scelto nel 1970 con il numero 13 al Draft. E fu decisivo: prima per la serie di 33 successi consecutivi, che si interruppe soprattutto per colpa di Jabbar, che nella partita del 9 gennaio 1972 segnò 39 punti (solo tre anni dopo passò ai Lakers per trasformarsi in leggenda), poi per la conquista, finalmente, del titolo, con un 4-1 in finale contro New York.
SOLO CHICAGO. Se Jim McMillian nel 1971-72 fu la chiave del successo, accanto a lui c’erano l’immenso Wilt Chamberlain, al penultimo anno nella NBA, l’altra leggenda Jerry West, che si sarebbe ritirato un paio di stagioni dopo, quindi il cinque volte All-Star Gail Goodrich e Harold “Happy” Hairston. Lo “starting five” era una miscela di campionissimi a fine a carriera e buoni giocatori tenuta assieme da Jim McMillian, mentre in panchina il nome più famoso (lo divenne dopo...) era quello di Pat Riley, che poi da coach, proprio partendo con i Lakers, ha costruito la propria fortuna. Quell’anno i Lakers, prima di diventare campioni, chiusero la regular-season con un record di 69 vittorie e appena 13 sconfitte e nella storia l’unica squadra a fare meglio furono, 24 anni dopo, i Chicago Bulls di Michael Jordan con il 72-10 realizzato nel 1995-96.
VITTORIE
La striscia vincente più lunga nella storia della NBA: è dei Los Angeles Lakers, cominciò con i Baltimore Bullets (110-106) il 5 novembre 1971 e finì il 9 gennaio 1972 con i Milwaukee Bucks (120-104)
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