Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Niang-Bacca, Sinisa si salva
Milan ai quarti: il francese e il colombiano ridanno un po’ di forza al tecnico rossonero
Svernare in Coppa Italia potrebbe bastare per trascorrere un Natale meno malinconico di quanto si stava prospettando dopo il doppio pareggio contro la penultima (Carpi 0-0) e l’ultima (Hellas 1-1) della classe. Potrebbe, sia chiaro, perché adesso Mihajlovic per essere completamente tranquillo di restare sulla panchina del Milan deve battere domenica il Frosinone, terz’ultimo in classifica. Ma aver eliminato la Sampdoria dall’ottavo di finale di Coppa Italia significa poter ambire ad arrivare in finale su un binario reso, almeno sulla carta, più scorrevole del solito con il quarto contro il Carpi e la semifinale contro la vincente di Spezia-Alessandria. Ma, come detto, Mihajlovic deve recuperare terreno soprattutto in campionato dove l’obiettivo minimo è accedere, tramite il terzo posto alla Champions League 2016-2017. Anche perché solo vincendo la Coppa Italia i rossoneri avrebbero diritto a disputare l’Europa League. Ma nella finale di Roma c’è il rischio di trovare una fra Napoli, Inter, Lazio e Juventus...
FALSA PARTENZA. Il marchio di fabbrica del Milan di Mihajlovic è questo: regalare un tempo agli avversari. Almeno contro gli eroici combattenti del Crotone si poteva agitare uno dei tanti alibi stagionali, quello delle seconde linee. Come del resto si era presentata la squadra calabrese. Ieri a Marassi Mihajlovic ha presentato la squadra migliore che, comunque, ha tenuto fede alla solita, sconcertante regola: ha concesso praticamente il primo tempo alla Samp. Viviano è stato impegnato una sola volta nei 45' iniziali. Abbiati in almeno 3 occasioni ha evitato al Milan di capitolare. Al 4-4-2 proposto da Mihajlovic, Montella ha opposto il 4-1-4-1 che domenica scorsa aveva consentito ai doriani di raggiungere in extremis sull’1-1 la Lazio all’Olimpico.
NIANG. Bacca si è tolto di dosso l’abulia che aveva caratterizzato il suo primo tempo già all’inizio della ripresa. È stato suo lo spunto che ha consentito a Niang di presentarsi solo davanti a Viviano scuotendo, finalmente, il Milan. Poi, in pieno recupero, ha firmato il 2-0 (7 gol in campionato per lui, 1 in Coppa Italia). La Samp ha reagito subito con rabbia ma Muriel, che già nel primo tempo aveva peccato di egoismo sprecando una buona occasione da gol, si è completamente «incartato» con il pallone fra i piedi che gli era stato consegnato da uno svarione di Mexes. I rossoneri, quindi, si sono rianimati. Sfruttando al meglio le ripartenze e gli spazi lasciati liberi dagli avversari (questo è l’unico modo veramente concreto che ha il Milan di Mihajlovic per imporsi) il Milan ha preso definitivamente quota al 20' quando l’arbitrio Celi ha espulso («rosso» diretto) Zukanovic per fallo sull’exGenoa Kucka.
BUFERA. Marassi blucerchiato a questo punto si è infiammato così come la partita dove il gioco è diventato più duro con qualche colpo proibito. Montella ha richiamato Carbonero in panchina per fornire maggiore spinta con Mesbah. Mihajlovic ha richiamato il discontinuo Cerci (ricollocato ancora sulla mediana destra) per inserire Honda. L’uomo in più, ovviamente, si è fatto sentire. Montella si è giocato la carta-Cassano per Muriel, ma l’ex-Bari non è bastato per riacciuffare almeno il pareggio. C’è da dire che Mihajlovic conosce meglio di qualsiasi altra squadra la «sua» Samp che ha battuto due volte di fila in campionato (4-1) a San Siro che in Coppa Italia. Purtroppo, però, non basta. Bisogna cambiare marcia, già da domenica, anche sul fronte interno in un campionato al di sotto delle aspettative.