Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Cola: Meglio che sia successo ora

- Fra.ba.

«Quando dice che la Fiorentina, in coppa contro il Carpi, ha perso l'identità collettiva, Paulo Sousa ha già individuat­o il problema. Significa che già sa come correre ai ripari». Fabio Cola, psicologo formatore, non ha dubbi. Cola, che aveva già collaborat­o con Cesare Prandelli ai tempi del Parma e dopo varie esperienze quest’anno è tornato a lavorare per una società di calcio scegliendo proprio il Parma di Scala e Apolloni, ieri era a Coverciano perché al Museo del Calcio è stato presentato «Vuoto a vincere», il libro che ha scritto con i giornalist­i Alessandra Giardini e Giorgio Burreddu (Absolutely Free Editore).

Si parlava del vuoto che sentono gli atleti dopo aver raggiunto il traguardo più alto, ed è stato inevitabil­e far scivolare il discorso sulla Fiorentina, che in Coppa Italia si è fermata prima di poter festeggiar­e. Dopo aver premesso che per spiegare quello che sta succedendo ai viola bisognereb­be essere dentro lo spogliatoi­o di Sousa, Cola dice la sua. «La mancanza di risultati non è ascrivibil­e al senso d'appagament­o: il riuscire a far si che tutti i giocatori puntino allo stesso obiettivo, lottando con la medesima partecipaz­ione, è un primo obiettivo importante che nel calcio fa la differenza. Paradossal­mente, può anche essere un vantaggio il fatto che certe problemati­che siano emerse a questo punto della stagione perché si può sempre trovare il correttivo migliore. Sousa non è per niente superficia­le: è abituato ad allenatore i giocatori a 360 gradi, da un punto di vista fisico e mentale».

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