Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
La Roma ha scelto così: Pallotta aspetterà Conte
Garcia congelato fino alla partita contro il Genoa. Per l’attuale ct è pronto un contratto da oltre quattro milioni
Vogliono Antonio Conte e lo vogliono appena uscirà dall’Europeo. Senza augurargli di cavarsela in fretta, sarebbe di cattivo gusto. Si muovono più i dirigenti dei calciatori, ultimamente. Walter Sabatini, Mauro Baldissoni, anche il presidente James Pallotta che sporgeva dallo schermo della videoconferenza per quanto era agitato. Hanno passato buona parte della sera di mercoledì a discutere sul da farsi. Tutti allo studio legale Tonucci & Partners, al centro di Roma, chi dal vero e chi in immagine digitalizzata dall’America. Non è finita lì. Ieri mattina la sezione italiana dell’As Roma era di nuovo in riunione. Stesso ordine del giorno, mentre l’allenatore Rudi Garcia preparava gli appunti per il discorso da tenere a una squadra
sfibrata e affranta.
COLONNA. Non abbiamo deciso niente, brontolava Sabatini in coda ai vari round del match dialettico con la proprietà statunitense. Ma non è vero, qualcosa di fondamentale è stato deciso e consiste nel tenere la rotta già segnata da qualche settimana. Che parte dalla convinzione dell’esaurimento del ruolo di Garcia. E arriva a Conte. L’allenatore scelto per ricominciare, un’altra volta, come se a Boston e a Roma non provassero ormai disgusto a ripartire ogni tre anni dal nulla, costruendo daccapo un fragile castello di carte.
Certo, Conte è ritenuto una colonna ben più solida di tante altre. Qualcuno in grado di reggere molti pesi insieme, la pressione logorante delle aspettative romaniste, la leggerezza insostenibile del temperamento dei giocatori, la tensione naturale di qualsiasi spogliatoio che a Roma è misteriosamente elevata a potenza. Il commissario tecnico della Nazionale ha voglia di ritornare all’esplorazione quotidiana del campo e degli uomini, ai ritmi ossessivi dei tornei per club. Sta studiando l’inglese per spalancarsi ogni strada percorribile, non ultima quella dell’estero. Il rinnovo con la Federcalcio italiana è possibile, non probabile. Il prestigio del tecnico va oltre il Paese ormai da un po,’ anche se è stato Max Allegri a portare la Juventus alla finale di Champions League e non lui.
MARGINE. La Roma vuole Conte talmente da preparare sin d’ora un contratto da quattro milioni netti più bonus (circa il doppio di quanto percepisce Garcia) e Conte in mezzo alle chiamate che ha già ricevuto tiene da conto in particolare quella dei giallorossi. Perché il Milan ovviamente lo attira e l’estero lo affascina, ma l’idea di prendere in mano i resti di quella che è stata la rivale più accesa della sua Juventus e dimostrare come fosse lui il margine di vantaggio, il valore aggiunto che ha deciso il duello gli fa prudere le mani.
E’ stata questa attrazione magnetica tra Conte e la Roma che ha salvato il posto di Garcia sino a questo momento. Ovviamente il ct non sarà comunque disponbilie prima della conclusione dell’Europeo (finale il 10 luglio). Servirebbe un allenatore forte che accetti di ricevere una data di scadenza e non è facile trovarlo. Marcello Lippi ci starebbe, con la prospettiva di diventare dirigente a fine stagione. Luciano Spalletti, Fabio Capello, Walter Mazzarri, Marcelo Bielsa soffrono di mal di mare al solo sentirsi chiamare traghettatori. Anche se gli umori traballano e non bisogna mai escludere colpi di scena (ieri Sabatini dopo venti minuti si è allontanato dalla cena sociale), per pensarci con calma, discutere all’interno e all’esterno, convincere la Roma ha deciso di dare a Garcia tempo fino a domenica. Poi scenderà la quiete della pausa natalizia e ci sarà il tempo di riflettere. Possibilmente con la pancia anestetizzata da tre punti in più.
L’ex tecnico della Juve vuole tornare in un club A Trigoria nessun traghettatore