Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

MOURINHO Chelsea, addio pronto Hiddink

Rescission­e consensual­e tra tecnico e club L’olandese è in pole come traghettat­ore

- Di Gabriele Marcotti

Ha rotto l'ultimo tabù. In stile "Muoia Sansone e tutti i filistei". E così Jose Mourinho non è più allenatore del Chelsea, 30 mesi dopo il "ritorno a casa sua".

LA DECISIONE. Mercoledì, i vertici dei Blues - Marina Granovskay­a, Eugente Tenenbaum, Bruce Buck, Michael Emenalo e Roman Abramovich - si sono riuniti per ore per discuterne. Mercoledì notte la decisione non era ancora stata presa ma già ieri mattina, a Stamford Bridge, si arbitrali (al di là delle accuse lanciato dallo stesso Special One). Sempliceme­nte, il Chelsea non ha giocato bene e ha perso. Tanto. Dodici gare su 24 tra campionato e coppe (contando l'eliminazio­ne a rigori in Coppa di Lega). E ben nove su 16 in Premier League. La zona-retrocessi­one è lì, a un solo punto. dagli infortuni. Che in effetti sono calati, come però è calata la benzina.

RAPPORTI DETERIORAT­I. Ancora più difficile è capire il deterioram­ento dei rapporti con la squadra, specie per uno come Mou, che del gruppo e delle relazioni personali aveva sempre fatto un cavallo di battaglia. E' sempre stato così, almeno fino al terzo anno a Madrid, ma lì la situazione era diversa: gente come Casillas, Ramos e lo stesso Ronaldo erano senatori che avevano già vinto tanto. Il Chelsea è altro. E' una squadra tutto sommato giovane - a parte Terry e Ivanovic, che comunque lo hanno sempre appoggiato - senza le grosse personalit­à che c'erano al Bernabeu.

E invece qualcosa si è rotto proprio là dove Mourinho è sempre stato il più forte. Impossibil­e spiegare altrimenti come i vari Ivanovic, Matic, Fabregas, Hazard, Oscar e Diego Costa, gente che è sempre stata un esempio di affidabili­tà all'improvviso - e tutti insieme - siano calati vertigiono­samente a livello di rendimento.

E ADESSO? Adesso quindi si punta su Hiddink nel ruolo di traghettat­ore, proprio come nel 2009, quando prese in mano i Blues dopo l'esonero di Felipe Scolari e vinse la FA Cup.

E dopo? Piace molto Diego Simeone, ma da Stamford Bridge assicurano che solo ora cominciano a pensarci. Perché l'uscita di lunedì sera, quello sparare a zero sui giocatori, non se l'aspettava nessuno.

Per lo Special One è il secondo divorzio dai Blues: lo hanno tradito 12 sconfitte in 24 partite

Rapporti deteriorat­i irrimediab­ilmente Troppe le accuse rivolte ai giocatori dopo l’ultima gara

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