Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Giochi 2024, la vela a Bari o a Cagliari

L’annuncio di Malagò in Giunta Coni. La sede del nuoto rischia di diventare un caso

- Di Francesco Volpe

Un fronte si sta per chiudere, un altro minaccia di riaprirsi. Romahaduem­esipercomp­letare la prima parte del dossier da inviare al Cio il prossimo 17 febbraio e il capitolo impianti è quasi completato. La vela troverà casa tra Bari e Cagliari. Sono queste le sedi sopravviss­ute ad una meticolosa selezione. «Tenuto conto delle statistich­e degli ultimi 50 anni, sono le aree con le migliori condizioni meteo per svolgere regate olimpiche dal 5 al 22 agosto. Non c’è troppo vento, né troppo poco» ha spiegato Giovanni Malagò a margine dell’ultima Giunta Coni dell’anno. Ora il Comitato promotore presenterà le due ipotesi alla federazion­e internazio­nale.

Sembra tornare in alto mare invece la questione Foro Italico. Posto che l’atletica all’Olimpico non si tocca, chi fra nuoto e tennis dovrà levare le tende? Sino ad oggi sembravano non esserci dubbi, tanto che si era parlato a lungo della possibile destinazio­ne Fiumicino, con campi e strutture da destinare a centro federale Fit dopo i Giochi. «La questione non è ancora definita al 100%, ci sono alcuni aspetti che stiamo verificand­o. Entro fine di gennaio dovremmoch­iudereilce­rchio» risponde invece Malagò a precisa domanda.

Chi è vicino al presidente del Coni assicura che alla fine il nuoto resterà al Foro, ma «non escluderei a priori che convergess­imo tutti su una scelta per cui non sia il tennis a muoversi» replica Binaghi (Fit). Un’incertezza che dà da pensare.

Quali possono essere i cardini della decisione? Richieste Cio, budget, lascito postolimpi­co (la famosa “legacy”). Bene, tutti e tre spingono per il trasferime­nto del tennis. Chi sostiene che il Cio impone la copertura delle piscine è in errore. A Rio, ad esempio, quella dei tuffi sarà scoperta. E quand’anche si decidesse per una copertura, questa potrà tranquilla­mente essere provvisori­a, sfruttando i margini concessi dall’Agenda 2020. I costi della costruzion­e ex novo di almeno cinque piscine - una per il nuoto, una per i tuffi, un’altra per la pallanuoto più quelle di allenament­o - sarebbero sicurament­e superiori a quelli necessari ad allestire una decina di campi di tennis in terra battuta. Lo ha riconosciu­to anche Malagò: «Portare il tennis altrove costa senza dubbio meno che costruire nuove piscine». A Rio, per inciso, i cinque tornei di tennis (singolari, doppi e doppio misto) si disputeran­no su soli quattro campi. Infine il lascito: la location del tennis a Roma 2024 potrebbe trasformar­si in un centro federale, mentre l’utilità di un ulteriore polo acquatico in una città che sei anni fa ha ospitato i Mondiali di nuoto sarebbe tutta da dimostrare (e da spiegare ai cittadini, che sinora sembrano guardare con simpatia al sogno olimpico)..

Nell’attesa... «stiamo comunque andando avanti con le autorizzaz­ioni per la copertura, retrattile, del Centrale del Foro (che dovrebbe ospitare la pallanuoto; ndr). Quello è un impianto utilizzabi­le per più discipline» chiosa Malagò.

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Giulia Conti, 30 anni, e Francesca Clapcich, 27, iridate nel 49 FX

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