Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Il Bologna e l’Empoli si sono ignorati per undici anni
Quando uno retrocedeva, l’altro veniva promosso, quando Pioli arrivò nono, i toscani fecero i playout in B. E oggi...
Hanno giocato a non incontrarsi in campionato per undici anni, pur frequentando gli stessi posti. Due, appena, quei centri di aggregazione chiamati Serie A e Serie B. Solo che, quando c'era l'uno, non c'era l'altro, e viceversa: neanche a farlo apposta Bologna ed Empoli avrebbero potuto pensare di condividere, uguali e contrarie, le annate topiche, quelle segnate da eventi destinati a farsi ricordare, nel bene e nel male, come promozioni e retrocessioni. E così, nell'ultimo decennio, nella stessa stagione in cui una delle due era in B e veniva promossa, regolarmente l'altra in A retrocedeva e, quando poi riconquistava la massima categoria, non trovava l'altra, che nel frattempo l'aveva persa. Anni 2005, 2008, 2014, risultato? In campionato, le due squadre non riescono ad affrontarsi dalla Serie A 2003-2004, l'ultima stagione in cui Bologna ed Empoli condivisero il torneo, con i rossoblù che si salvarono serenamente e i toscani finirono in B assieme a Modena, Ancona e Perugia.
CARDONE E GILA. In B, l'Empoli non perse tempo e risalì immediatamente, da primo (in realtà chiuse secondo, ma il Genoa trionfatore venne retrocesso a tavolino) e trascinato dai 19 gol di Tavano, il tutto mentre il Bologna affondava prima smettendo di vincere e poi crollando nella gara di ritorno dello spareggio contro il Parma sotto i colpi di un ex, Beppe Cardone, e di un bomber che qualche anno più tardi sarebbe tornato per vestire la maglia giusta e farsi perdonare a suon di gol, Alberto Gilardino. Empoli in A, Bologna in B, e nei due anni successivi saranno un ottavo e un settimo posto per entrambe nei rispettivi campionati, ma se per il club di Corsi - erano gli anni migliori di Almiron, Buscè e Vannucchi, e nel 2007 arrivò anche la qualificazione in Uefa - furono stagioni capolavoro, per i rossoblù era il pantano.
MASSIMO. L'anno dopo, sospinto dai cori in stile gladiatore, Marazzina non sbagliava un colpo e riecco la A, con la promozione a Mantova e 84 punti. E l'Empoli? Non c'è più quando il Bologna rimette piede in A: è retrocesso nonostante Giovinco, e per cinque stagioni sarà solo B, peraltro con un rischio enorme, quei play out salvezza col Vicenza nel 2012. Lì la distanza tra Bologna ed Empoli diventa enorme, perché mentre i toscani chiudono 18esimi in B e sono costretti alla coda, Stefano Pioli si sistema nella metà sinistra della classifica, un nono posto firmato dalla doppia cifra di Di Vaio, da Ramirez, Mudingayi e Portanova. L'apice sotto le due torri, l'abisso empolese, solo che da lì ricomincia una storia nuova; un Bologna in cui fa paura il futuro societario, mentre gli azzurri, che questo problema non ce l'hanno, possono pensare solo al campo. Bologna salvo nel 2013, Empoli quarto in B e primo dei non promossi: non è ancora il momento di ritrovarsi. SU E GIÙ DAL PALCO. Non lo sarà ancora per un paio di anni, a dirla tutta, perché sì, è la storia dell'eterno ritorno: il Bologna, un pessimo Bologna che saluta Diamanti a febbraio 2014, a maggio retrocede, ma il peggio è che nemmeno sa, a quel punto, se l'incubo societario è destinato a terminare o meno, intanto l'Empoli si gode la promozione diretta e torna a calcare il palco più ambito, dal quale i rossoblù sono scesi. Sotto, però, hanno trovato Saputo, e dai che forse è la volta buona. Una faticaccia, quella B, ma alla fine si può esultare. L'Empoli? Aveva già esultato, salvandosi in carrozza. Questa volta sì, il rendez-vous non può saltare. Appuntamento questa sera. Undici campionati dopo.