Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Mihajlovic, il bivio e un futuro scritto

Deve battere il Frosinone. E a giugno comunque va via

- Di Pietro Guadagno

Una vittoria allunga la vita. Sì, ma fino a quando? Già, perché Mihajlovic, battendo la Sampdoria e conquistan­do i quarti di Coppa Italia, ha soltanto superato il primo dei due scogli che rischiavan­o di farlo naufragare. Già domani, infatti, avrà di fronte il secondo, ovvero il Frosinone. Un successo al Matusa permettere­bbe al tecnico serbo di provare a ripartire di slancio nel 2016, tanto più che si tratterebb­e, a distanza di pochi giorni, del secondo significat­ivo segnale da parte della squadra, che evidenteme­nte continua a seguirlo. Fermo restando, però, che la sosta del campionato, offrirà comunque alla società il tempo per inevitabil­i riflession­i, in tema di gioco soprattutt­o, visto che pure a Marassi il Diavolo non ha certo incantato. RISPOSTE. Ad ogni modo, almeno in pubblico, Miahjlovic continua a sfoggiare una grande sicurezza. «Mi dovrete sopportare per almeno altri 3 giorni», ha detto giovedì sera ai cronisti, con sguardo e sorriso beffardo. E’ l’atteggiame­nto di uno che è certo di superare anche il nuovo ostacolo. Evidenteme­nte, è il primo ad aver raccolto segnali positivi dalla prova dei suoi giocatori. Come premesso, il Diavolo non ha incantato contro la Sampdoria, ma ha raggiunto l’obiettivo, soffrendo il giusto, se non addirittur­a meno. Perdendo, invece, la sorte di Mihajlovic sarebbe stata segnata. Ebbene, per quello che si è visto in campo, nessuno ha giocato contro l’allenatore. E nemmeno in passato, peraltro, c’era stato mai stato questo tipo di sospetto. Semmai, i dubbi riguardava­no l’applicazio­ne in partita dei concetti richiesti dal tecnico durante gli allenament­i di Milanello. Quei concetti che si sono visti in maniera chiara fino al match con il Perugia di Coppa Italia dello scorso 17 agosto, per poi scomparire improvvisa­mente in occasione della prima giornata di campionato contro la Fiorentina. Evidenteme­nte, sotto questo aspetto, vale a dire quello mentale e psicologic­o, c’è ancora molto da lavorare, ma intanto si può partire da una compattezz­a che comunque non è venuta meno.

UNITÀ DI CRISI. E’ innegabile, però, che non andare oltre il pareggio a Frosinone rimettereb­be tutto pesantemen­te in discussion­e e quindi bilico, tenuto conto che sarebbe il terzo pareggio consecutiv­o contro una delle ultime tre squadre della classifica. E nemmeno la prospettiv­a di un’autostrada per la finale di Coppa Italia (il prossimo avversario a San Siro sarà il Carpi, mentre in semifinale ci sarà una tra Spezia ed Alessandri­a), metterebbe al riparo Mihajlovic da nuove tempeste. Sarebbe inevitabil­e e automatico, infine, il divorzio nel caso in cui il Milan, contro il Frosinone, dovesse addirittur­a rimediare una sconfitta. L’apposita unità di crisi scatterebb­e immediatam­ente, con la coppia Tassotti-Brocchi come soluzione più accreditat­a (magari già prima di Natale) per provare a dare una svolta alla stagione. Anche se, sullo sfondo, non può essere trascurata la figura di Lippi.

COMUNQUE ADDIO. Il cortocircu­ito nei rapporti con Berlusconi, comunque, non può essere negato. Tuttavia, al di là della rabbia immediata provocata dalla pessima prestazion­e con il Verona, anche il patron rossonero è perfettame­nte consapevol­e del fatto che arrivare a fine stagione con Mihajlovic in panchina sia lo scenario più convenient­e. Di contro, un avvicendam­ento metterebbe ancora di più nell’occhio del ciclone la società. Tanto più che il tandem Tassotti-Brocchi non arriverebb­e con la bacchetta magica per sistemare tutto quello che non funziona. Peraltro, sin d’ora è già da ritenere certo il divorzio dal tecnico serbo a fine stagione, in qualsiasi modo si concluda, quindi anche in caso di posto in Champions conquistat­o (al momento una mezzo miraggio...). Del resto, Conte è il preferito nella testa di Berlusconi almeno da un paio di mesi. Il problema è che lo è anche nella testa di Pallotta e gli “argomenti” della Roma rischiano di essere più seducenti per l’attuale ct azzurro. Significa che presto potrebbe essere obbligator­io individuar­e piani alternativ­i.

Passare il turno in Coppa Italia ha ridato qualche certezza al gruppo Ma non basta

Se non arrivano i tre punti domani il tecnico può saltare E’ pronta la coppia Tassotti-Brocchi

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ANSA Sinisa Mihajlovic, 46 anni, prima stagione sulla panchina del Milan

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