Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Chelsea-Hiddink stretta di mano per il dopo Mou
L’ex ct in tribuna oggi contro il Sunderland Il portoghese rischia di stare fermo a giugno
Il Chelsea riparte da Hiddink. O almeno così pare, dopo l’incontro di ieri con il patron dei Blues Roman Abramovich. Un altro segnale è arrivato quando la Federazione australiana (è stato ct dal 2005 al 2006) ha annunciato il suo passaggio al Chelsea con un tweet, poi cancellato. Anche se, come riporta il quotidiano olandese De Telegraaf, l’ex ct prima di prendere ogni decisione vuole vedere la sfida contro il Sunderland. Sarà infatti in tribuna oggi allo Stadium of Light; in panchina andrà il vice allenatore dei Blues Steve Holland, che ieri ha diretto l’allenamento insieme a Eddie Newton.
EMOURINHO? Hapreferitochiudersi in un impenetrabile silenzio, erano settimane che il suo agente, Jorge Mendes, trattava con i legali del Chelsea la buonuscita: trovato l'accordo sulla base di circa 14 milioni di euro. Sono bastati 10’ per dare il benservito a Mourinho. Presenti Abramovich, il presidente BruceBuckeildgTenenbaum.
ANCORA IN INGHILTERRA. Futuro altrove, anche se non così lontano. Non ha mai nascosto la sua preferenza per l'Inghilterra dove ha comprato casa (Londra) e la sua famiglia si è perfettamente integrata. Ma, esclusa l'ipotesi che resti fermo oltre il prossimo giugno, le possibilità in Premier League, almeno al vertice, appaiono limitate. Con il Manchester City molto vicino a Pep Guardiola, e l'Arsenal fermo su Arsene Wenger, l'unico top-team (potenzialmente) alla portata del 52/enne portoghese è il Manchester United. Già nel 2013, all'indomani del ritiro di Sir Alex Ferguson, il suo nome era stato accostato ai Red Devils che però alla fine - su suggerimento dello stesso Ferguson - avevano optato per David Moyes. A fine stagione lo United rischia di trovarsi nuovamente nella stessa situazione, in cerca di un manager.
UNITEDSTUFODIVANGAAL.Itifosi e la dirigenze cominciano ad essere stufa di Louis Van Gaal, incapace di dare un gioco decente alla squadra in 18 mesi, nonostante i massicci investimenti. Il pubblico pretende vittorie e spettacolo: il pragmatismo di Mou garantisce le prime a scapito del secondo. Ma solo il suo carisma potrebbe rivitalizzare una piazza che rischia per il terzo anno di fila di chiudere senza titoli. Altre soluzioni non sembrano essercene. Del tutto infondate le voci su un suo possibile ritorno a Madrid, e non solo per la pronta smentita di Florentino Perez. Rimpianto da parte del pubblico del Bernabeu, come è appena successo al Chelsea, Mou aveva chiuso col Real in maniera burrascosa, dopo aver litigato con gran parte dello spogliatoio. Improbabile una rappacificazione, anche perché oggi il portoghese sembra aver smarrito quell’aura da invincibile. Le offerte comunque non mancheranno. E dopo il prossimo Europeo diverse nazionali (a cominciare dal Portogallo) potrebbero rinnovare la propria guida tecnica. Mou però ha sempre detto di tenere questa soluzione come chiusura della sua carriera. Ma ancora c’è tempo.
In panchina ci sarà il vice Steve Holland Per lo Special One si chiudono (quasi) tutte le grandi porte
LE ALTRE. In attesa di Arsenal-City lunedì, il Leicester, in striscia positiva da 9 giornate, tenta la fuga in casa dell’Everton. La capolista non mai perso nelle precedenti 8 trasferte (5 vittorie e 3 pareggi), i Toffees non vincono da un emse in casa (4-0 sull’Aston Villa). Oggi in campo anche lo United, che contro il Norwich ritrova Rooney alla 500ª con i Red Devils.