Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
KALINIC «Cresci Fiorentina non devi smettere»
«Pensiamo allo scudetto, non è una novità: ecco come»
E' vero. Ha un po' il fiato corto, non è brillante come lo è stato fino a poche settimane fa, gli manca lo spunto vincente, non lo assiste il pizzico di indispensabile fortuna. Tutto vero, innegabilmente, però Nikola Kalinic di colpo mica è diventato Paolino Paperino. Gli va un po' storta da qualche partita in qua solo perché succede così nella stagione di una attaccante: ci sono i periodi baciati in cui puoi chiudere gli occhi e il pallone comunque lo calci finisce in fondo alla porta; ci sono i periodi dannati in cui il portiere avversario respinge chissà in che modo il tiro che altre volte non gli avrebbe dato scampo e valga da esempio la parata compiuta da Brkic in Coppa Italia. Su Kalinic, ovvio. Ma il centravanti ex Dnipro è sempre l'oro della Fiorentina e a lui la squadra viola si affida a maggior ragione oggi che c'è bisogno di battere il Chievo per mille e tutte valide ragioni.
ORO VIOLA. I numeri sono noti: 9 gol e 4 assist all'attivo in campionato, ma anche la capacità di essere punto di riferimento del gioco e una concretezza negli ultimi 30 metri di campo che hanno pochi eguali nel campionato italiano. E pazienza appunto se tra Sassuolo (a Reggio Emilia è subentrato disputando l'ultima mezz'ora), Udinese e Juventus non è riuscito a migliorare il record personale (contro i friulani l'avrebbe anche fatto, eppure un regolamento contorto gliel'ha negato e tuttavia quello non sarebbe stato un gol dei suoi): Kalinic rimane l'oro della Fiorentina, perché 9 gol e 4 assist sono la riprova definitiva della sua importanza dentro al gruppo di Paulo Sousa. «In pochi mi conoscevano - ha dichiarato alla Rai - ma io fin da subito ho pensato a dare il massimo e sono felice se il mio contributo è servito per far crescere la Fiorentina in questi pochi mesi. State tranquilli che continuerò a dare tutto me stesso per il bene della squadra».
BATI MITO. Parole da leader, sebbene di parole non ne spenda molte preferendo far parlare i fatti in campo. Però quando dà voce ai pensieri, Kalinic non è mai banale: intanto, perché mette la Fiorentina al centro, quindi perché sa quali sono le cose che contano. «Lasciamo stare il paragone con Batistuta. Per me è motivo d'orgoglio già soltanto essere paragonato a lui: la strada per arrivare al suo livello e conquistare un posto nel cuore dei tifosi accanto all'argentino è ancora lunghissima». Di Kalinic, oltre a tutto quello che è stato ricordato, colpisce l'umiltà quando gioca. Si sbatte, rincorre, lavora per i compagni, non si risparmia un minuto che sia uno. Logico che uno così, uno che fa tanti gol e che partecipa alla manovra, sia oggetto delle attenzioni particolari dei difensori: i segni nelle gambe dopo Basilea hanno fatto il giro dei social. «Mi sto abituando. Soprattutto, sto imparando a farmi rispettare». Quel rispetto che ha saputo conquistarsi in un lampo a Firenze: Paulo Sousa l'ha voluto e stravede per Kalinic. Ricambiato. «Tutti noi abbiamo un rapporto eccezionale con il nostro allenatore. Paulo Sousa è un combattente, sa come spronarci e sa come farsi sentire quando le cose non girano per il verso giusto. Ha creato un gruppo davvero unito che guida ad ottenere sempre il punto più alto dell'obiettivo».
Finora 9 reti e 4 assist, ma il croato si è un po’ inceppato «Continuerò a dare il massimo» Solo se riprenderà a segnare si possono realizzare il 2° posto subito e le strategie di mercato a gennaio
SOGNO TRICOLORE. Obiettivo, punto più alto, massimo, ambizioni: parole nemmeno queste vuote se a pronunciarle è il croato che tra due settimane compie 28 anni. Nessuna meraviglia quindi se il concetto finale allarga l'orizzonte a dismisura: non c'è presunzione in quello che afferma, solo consapevolezza e voglia di toccare il cielo. «Non è una cosa nuova: il sogno che abbiamo noi e che hanno i nostri sostenitori è di vincere lo scudetto. E' difficile, molto difficile, ma vogliamo crederci. Senza dimenticare l'Europa League, altra competizione in cui desideriamo andare avanti». Allenatore: Paulo Sousa. A disposizione: 33 Sepe, 32 Roncaglia, 18 Suarez, 21 Verdù, 3 Gilberto, 20 Borja Valero, 22 Rossi, 11 Rebic, 30 Babacar. Indisponibili: Blaszczykowski, Pasqual. Squalificati: -. Diffidati: Alonso, Vecino.
FIRENZE, stadio Franchi, ore 15 Arbitro: Tagliavento di Terni. Arbitri d’area: Celi e Manganiello. Guardalinee: De Luca e Tegoni. Quarto uomo: Di Vuolo Prezzi: 140, 100, 80, 50, 40, 35, 30, 20 euro. Tv: Sky Calcio 3; Premium Calcio 2.