Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
DONADONI «Bologna, manca ancora lucidità»
«E’ una lezione: non seguivamo gli avversari»
Voleva afferrare l’ultima gioia dell’anno, ma niente: ancora una volta Joey Saputo assiste a un passo falso della sua squadra. Certo, non può essere contento: lasciare Bologna in festa avrebbe avuto un altro sapore. Invece si deve accontentare di andarsene dallo stadio scuro in volto, senza neanche fermarsi per fare gli auguri, di fare, oggi, quello per cui è volato qui: Cda, questione stadio e calciomercato. A spiegare quello che è successo rimane Roberto Donadoni. «Queste sono partite che ci devono far capire le cose che devono essere migliorate. Se ci fermiamo solo al risultato questo ci aiuta poco. Bisogna dare merito all’Empoli di aver fatto un’ottima gara. Forse siamo stati titubanti e timorosi, questo mi dà fastidio». Qualcosa del Bologna non è piaciuto, e Donadoni è chiaro: «Vincere i duelli in mezzo al campo è importante, ma soprattutto è importante cosa fare con il pallone. Loro sono stati aggressivi e noi poco lucidi, dopo due o tre passaggi la palla sfuggiva dal nostro controllo. Dobbiamo migliorare. Il secondo gol di Maccarone? Non so cosa sia successo, ma sulla regolarità non c’è nessun dubbio. Noi siamo stati ingenui, abbiamo perso la marcatura». Forse è mancata qualità, Donadoni approfondisce. «Quando il tuo diretto avversario gioca la palla non devi dimenticarti di lui. Noi spesso siamo attratti solo dalla palla e siamo poco attenti a dove va, dando per scontato che quell’avversario qualcuno possa prenderlo. Questa è la chiave di lettura di un paio di gol». Al gol di Destro c’è stato un abbraccio particolare, molto intenso. «A Mattia avevo detto che si deve convincere di più, che andando su certi palloni con una certa cattiveria arrivano reti dove non te le aspetti. Esattamente come è successo in occasione del suo gol. Anche se non è bastato. Questo deve essere di lezione per il futuro».
LO STADIO. Che domenica bestiale la domenica con Joey. L'ultima giornata del 2015 di Saputo a Bologna sarà un tour de force di riunioni e decisioni, di revisioni e previsioni. Prima della cena di stasera in Terrazza Bernardini, ovviamente, insieme alla squadra e a tutti i dirigenti. Domani mattina il chairman partirà per il Canada e tornerà nel 2016. Quando? Probabile per la gara del 10 gennaio, quella in casa contro il Chievo. Per allora saranno stati fatti ulteriori passi avanti nella costruzione del progetto. Si comincia stamattina. Saputo vedrà l'architetto Gino Zavanella. Una riunione di aggiornamento sugli accorgimenti da prendere dopo la settimana appena trascorsa. «Sarà un mese caldo, è vero, ma questi sono stati sette giorni importanti», ha detto ieri sera l'assessore allo sport del Comune, Luca Rizzo Nervo. Prima della partita l'assessore e il chairman si sono visti. Hanno parlato. Questa volta dal vivo, dopo averlo fatto per telefono nei giorni scorsi. L’incontro di oggi con Zavanella servirà a capire come impostare la relazione da presentare entro la prima decade di gennaio al Sovrintendente. A quel punto si aspetterà il sì del Sovrintendente per il via ai lavori della ristrutturazione totale del Dall'Ara.
NUOVO CDA. Nel pomeriggio ci sarà il consiglio di amministrazione. Una riunione tra Saputo e tutti i soci per andare avanti con il discorso gestione societaria. Il risultato della gara con l'Empoli non cambierà i programmi della società. La voglia di investire c'è. Così come il desiderio di allacciare rapporti sempre più stretti tra Montreal Impact e Bologna. Con la riunione di oggi si definiranno le linee guida per i rinforzi da prendere a gennaio. Due elementi, tre al massimo. Al di là dei nomi, il primo precetto è: prestiti. A meno di occasioni speciali, prezzi scontatissimi e occasioni da autosalone, il Bologna si affiderà ai prestiti. Una scelta voluta dallo stesso Saputo.
«A Destro ho detto che doveva cercare i gol dalle situazioni difficili con volontà L’ha fatto, visto?»