Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
We Run Rome, è scoccato l’anno delle “lepri”
Alla corsa Nike del 31 dicembre debuttano i Pacers. Saranno duecento per dettare il ritmo e aiutare gli atleti
Quest’anno per la prima volta saranno al via della We Run Rome del 31 dicembre anche duecento Pacers Nike, “lepri” che guideranno i “runners” verso il traguardo. Saranno facilmente distinguibili e consentiranno ai partecipanti di mantenere il giusto ritmo lungo tutto il percorso.
Al contrario di un “apripista”, che attraversa la linea d’arrivo in un tempo stabilito, senza tener conto dell’andatura dei singoli, la missione e priorità del Pacer personale sono quelle di sostenere il proprio compagno di corsa. Una strategia che mira a raggiungere obiettivi ambiziosi di velocità o più semplicemente a finire la propria gara.
Ogni allenamento del Nike Running Club Roma è sostenuto dai Pacers Nike e Davide Conti che, lo scorso anno era il coach del NRC, quest’anno è una delle “lepri” designate ad aiutare gli atleti.
Ma come si interpreta il ruolo del Pacer e che cosa fa durante un allenamento? «Il nostro obiettivo è tradurre in pratica il lavoro proposto dal coach e supportare gli atleti in modo che svolgano al meglio l’allenamento. Il tecnico pianifica il lavoro del giorno e lo espone innanzitutto ai suoi Pacers, i quali danno poi l’esempio ai partecipanti alla “training run”, mostrando loro come eseguire nel modo corretto gli esercizi e tradurre in pratica le sue direttive nel modo più rapido».
Da quanto tempo il Pacer è presente agli allenamenti del Nike Running Club? «Da un anno. Ogni singola “training run” del NRC è seguita dalle “lepri”. Io e tutto il resto del team guidiamo i podisti al miglior apprendimento delle giuste tecniche di corsa, cercando di trasmettere sempre entusiasmo per crescere e migliorare insieme. Il Nike Running Club di Roma è riuscito davvero a dare una svolta originale alle sessioni d’allenamento proprio attraverso l’uso costante del Pacer».
I Pacers lavorano sempre nello stesso modo? «No. Ne sono presenti diversi a seconda del tipo d’allenamento. Che può essere di tre tipologie. Il primo è la “Speed Run”, dove il coach detta un lavoro suddividendo i Pacers in base alle velocità stabilite e ai ritmi da mantenere; gli stessi Pacers definiscono i gruppi a seconda delle capacità tecniche dei singoli atleti. Poi abbiamo la “H.I.T.&Run”, che è un allenamento mirato soprattutto al potenziamento e allo sviluppo dei muscoli utili alla corsa. In questo caso, il ruolo del Pacer è duplice: da una parte ripete l’esercizio suggerito dal coach con i “runners” e dall’altro lato li incoraggia a completare al meglio il lavoro, dando loro modo di progredire in vista, perché no, di un’eventuale gara. Il terzo tipo di allenamento è la “Home Run”, che a mio parere è il più suggestivo in quanto è il momento di maggior aggregazione all’interno del Run Club. Coinvolge tutti i “runners”, la consapevolezza del gruppo cresce e con essa anche la fiducia nelle proprie capacità. Durante l’allenamento i Pacers assumono il ruolo chiave di motivatori e di testimoni dei progressi dei singoli, seguendoli nel loro percorso o nei test sulle distanze indicate dal tecnico. Il passo di questa “training run” è rilassato e costante, i Pacers lo mantengono, gli atleti lo seguono».
Quest’anno al via della We Run Rome ci saranno duecento Pacers: tu sarai tra questi? «La We Run Rome è la gara dell’anno e nessuno se la perderà, io per primo. Come “lepre” avrò un tempo assegnato all’interno del quale chiuderò la gara assieme ai runners che decideranno di seguirmi, permettendo loro di tagliare il traguardo al ritmo prescelto. Gli atleti mi riconosceranno tramite un cartello dove sarà indicato il passo di riferimento. Ho fatto questa esperienza in altri eventi Nike quest’anno, ma Roma ha un fascino particolare che nessuna città riesce ad eguagliare».