Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

BUCCHI «Il mio rimpianto resta Milano»

Stasera il coach di Brindisi, esonerato nel 2011, torna al Forum «Non ho avuto la possibilit­à di costruire quello che volevo»

- Di Andrea Barocci

Piero Bucchi ha appena finito l’allenament­o, e persino al telefono si ha la sensazione che stia sorridendo, visto che dopo settimane e settimane è riuscito finalmente a ritrovare in palestra tutti i suoi giocatori. Per colpa degli infortuni dall’inizio del campionato avrà disputato sì e no tre, quattro gare al completo, mentre in Eurocup ha potuto contare solo in due occasioni su dieci su ogni uomo a disposizio­ne dell’Enel Brindisi.

Domenica scorsa, nel ko interno con la Reggiana, ha ritrovato Reynolds, il leader che prima di saltare un paio di mesi viaggiava a ben 9 assist di media;ed oggi, con tante idee e sensazioni nella testa, affronta a Milano quell’Armani che tra il 2008 e il 2011 portò a due finali scudetto. rimane un club di primissima fascia. E visto che non può perdere un’altra gara, sarà ancora più motivata».

ERRORE. Come lo sarà lo stesso Bucchi, che nella città lombarda fu vittima di uno strano ostracismo da parte dell’ambiente nonostante fosse riuscito a portare in finale l’Olimpia per due anni consecutiv­i contro la Siena stellare (e dotata allora di un molto severo, nel quale non è semplice lavorare. I giocatori sentono la pressione, perché all’Olimpia devi sempre essere primo: ecco perché per loro è dura arrivare all’Armani, ma è altrettant­o dura rimanerci».

«Due volte in finale contro una Siena faraonica... Ma lì gli atleti sentono troppo la pressione»

RIMPIANTI. Oggi Bucchi, alla sua quarta stagione a Brindisi, guarda alle vicende del nostro basket con occhio più disincanta­to, senza però perdere quella carica agonistica che riesce a trasmetter­e ai suoi giocatori. E, credeteci, non è facile fare praticare ogni anno un basket di squadra a sei, sette stranieri, la maggior parte dei quali americani che per natura hanno un concetto abbastanza personale del gioco corale. Però qualche rimpianto su come si è interrotto il rapporto con l’Armani gli è rimasto.

«Un esonero dispiace sempre. Il mio rimpianto è quello di non aver avuto la possibilit­à di costruire qualcosa come avrei voluto. Però il rapporto con il presidente Proli è rimasto ottimo, così come la stima è reciproca».

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CIAMILLO Piero Bucchi, 58 anni, ha finalmente una Enel al completo

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