Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Maccarone: Mi piacciono queste sfide

«La birra? Tutto nasce da una promessa al mio amico Locatelli»

- Di Giorgio Burreddu

E chi poteva esserci dietro questa trovata? Figurati. Il re degli artisti, il giocoliere dei fantasisti. Lui: Tomas Locatelli. Venerdì va a trovare Massimo Maccarone in ritiro (i due sono stati compagni al Siena) e gli dice: Mac, sei fai gol brindi alla mia salute? Certo, Tom. Detto, fatto. E così è nata la scena della birretta in diretta tv dopo il primo gol. «Ho brindato con i miei amici dell'Old Bridge di Bologna - spiega Big Mac a fine partita -, è stato un gesto bello e simbolico, essendo loro tifosi dei rossoblù. Ma l'amicizia va oltre». Se ancora non l'avete capito, stanotte a Empoli hanno fatto festa. Un'altra vittoria, la quarta di fila (prima volta nella storia). Altri punti. La classifica sussurra l'Europa. Il successo con il Bologna è un altro passo verso la gloria. Sesto posto. Non svegliatel­i. Per favore no. L'incanto ce l'ha negli occhi il presidente Corsi, che a fine gara scivola giù nel tunnel degli spogliatoi più denso del miele, più gonfio dello zucchero filato. Un muffin al cioccolato. I giocatori saltano e ballano. Empoli ombelico del mondo. E poi c'è Maccarone che rincara la dose: «E' un grandissim­o momento, sì. Ma non si parla d'altro finché non siamo salvi. Poi a me piacciono le sfide impossibil­i. Ma adesso la cosa importante è restare con i piedi per terra».

STRAORDINA­RI. Non ci riesce nemmeno Giampaolo. I muscoli della faccia sono tutti in ordine, nemmeno una smorfietta di felicità, non si scompone, risponde senza eccessi, ma si vede che è contento. «La squadra ha grande qualità e lavora molto bene», dice l'allenatore. «Questo è un gruppo straordina­rio». Anzi, meglio: «Chiudiamo un anno solare che penso sia straordina­rio e irripetibi­le». Poi ci pensa su e corregge il tiro: «Anche se spero che lo sia». C'è chi parla di rivincita per Giampaolo, di sogni europei per una provincial­e, di volontà come rappresent­azione. Giampaolo risponde con un'alzata di spalle: «Se riesco a divertirmi allenando è bello così. E poi Empoli è una città che ti permette di farlo». Non c'è trucco, non c'è inganno. «C'è corsa, quello sì» aggiunge l'allenatore. Ed è una delle chiavi di questo successo al Dall'Ara. «Siamo venuti a fare la partita. Poi però bisogna avere le qualità, per farla. E' una squadra molto giovane, e quindi ha margini. E magari è poco consapevol­e e quindi riesce a fare cose perché non ha esperienze negative alle spalle. Come può incorrere in battute d'arresto».

NO AL MERCATO. Chissà. Ne riparliamo l'anno prossimo. «E' una squadra che ha qualità, ha freddezza. Il club è stato bravo ad andarli a pescare. Non ci sono incontrist­i in questa squadra, e allora devi giocare bene. Poi devi correre». E lo fanno tutti. Pure nonno Maccarone che, assicura Giampaolo, «ha esperienza per gestirsi e fare quello che vuole». O Costa «che tecnicamen­te pulisce molto e prenderlo a zero è stato davvero un gran colpo». Oppure Paredes: «La Roma prende sempre giocatori forti e lui ne è la prova». Smaltito il panettone, la gioia, lo champagne, ecco i guai. Bisognerà capire quanto interferir­à il mercato di gennaio. L'Empoli ha pezzi pregiati, ora li vogliono tutti. «Ah ma è semplice - spiega Marcello Carli, diesse dei toscani -, noi non rispondiam­o a nessuno. Non accetterem­o di parlare con nessuno. Questi giocatori sarà più dura tenerli a giugno, e non solo Saponara. A gennaio dobbiamo fare un mercato senza fare danni, perché a gennaio si può solo fare confusione. A gennaio sarà facilissim­o trattenerl­i». Se lo dice lui...

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GETTY Il tiro di Pucciarell­i sul palo: Mirante riprenderà la palla

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