Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
JUVENTUS
MARCATORI:
15’ pt Borriello (C), 18’ pt e 41’ pt Mandzukic (J), 5’ st Pogba (J), 47’ st aut. Bonucci (J). ARBITRO: Giacomelli 6. Arbitri d’area: Valeri e Candussio. Guardalinee: Vuoto e Ranghetti. Quarto uomo: Dobosz. ASSIST: Evra (J). AMMONITI: 33’ st Gabriel Silva (C) gioco scorretto. NOTE: spettatori: paganti 14.046 (incasso 392.300,40 euro), abbonati 3.709 (quota 57.891,27 euro), totale 17.755. Angoli: 3-3. Recupero: 0’ pt; 3’ st. Cinquanta giorni tra le nuvole sono tanti. Possono anche venire a noia. O far lievitare la testa. Un bel po’ di quel che la Juventus ha seminato e fatto fiorire in meno di due mesi stava per essere bruciato in due minuti. Sarebbe stato ingiusto, ma né il destino né i cedimenti psicologici conoscono etica. All’ultimo sospiro di una partita vissuta solo agli estremi, l’inizio e la fine, il piede di Lollo si è accartocciato sul pallone davanti a Buffon, già abbastanza stordito dal colpo a tradimento di Bonucci che aveva portato il Carpi a un solo gol di distanza. Sul 2-3, in un territorio misterioso in cui l’impossibile diventa norma.
E adesso chi sostiene la Juventus si rilassi pure, perché la settima vittoria consecutiva è arrivata, e anche la settima di Allegri che nella sua ampia carriera non aveva mai realizzato tanto. E l’Inter e la vetta sono appena a 3 punti. Se temete il contraccolpo, fidatevi di Max che alla fine e anche prima della fine - i bravi allenatori hanno un senso di ragno per certe cose - con le urla ha sovrastato i festeggiamenti di uno stadio per due terzi
Festa Juve dopo il terzo gol realizzato dal francese Paul Pogba
o più alacremente schierato con la squadra venuta da lontano, non con quella che teoricamente giocava a casa.
IL TRUCCO. E’ meglio così, dice Allegri, perché oltre a cementare la rimonta in classifica abbiamo anche imparato qualcosa. Ma sì, anche dalle
invenzioni grafiche di Castori che dopo aver bluffato suggerendo un classico 4-4-1-1 ha messo cinque giocatori allineati dietro, diremmo a diga se non sembrasse un giochetto insulso con il cognome del tecnico, e davanti Di Gaudio ad attirare l’attenzione e Borriello a colpire i difensori distratti. Sembrava addirittura funzionare. Per un quarto d’ora. Finché Borriello non ha afferrato un suggerimento di Cofie e con quel movimento che di tanto in tanto lo fa sembrare un Cassano ingigantito ha passeggiato intorno a Bonucci e ha arroventato l’aria tra Buffon e il suo palo.
CARPI CHIAVE TATTICA
L’ERRORE