Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Sono un presidente che ha avuto coraggio»
Della Valle si elogia e conferma: «Due acquisti»
Andrea Della Valle si gode il momento e rimanda ogni commento sulla dolorosa questione Pepito Rossi, «anche se il ragazzo vuole giocare di più e Sousa è stato chiaro». Poche parole che non lasciano intravedere un happy end, anche perché il tecnico portoghese è il primo uomo di fiducia del presidente. «Essere secondi in classifica alla sosta è un bel traguardo. Non siamo lassù per caso - dice - ma stiamo con i piedi per terra». Il difficile, anche per questo, per i suoi dirigenti arriva ora: «Servono un paio di innesti per continuare a sognare. I miei uomini devono essere molto bravi ad individuare quelli giusti, perché a gennaio in giro ci sono tante... "sole"». Ride della battuta, se la concede visto il ramo in cui è impegnata la sua azienda, ma poi torna subito serio: «Tra qualche settimana comincerà questo gioco, perché la rosa ha bisogno di forze nuove». Non si sottrae ai microfoni, ma prima si concede selfie con i tifosi: la benzina sono loro a metterla nel suo motore. «Se siamo da scudetto? Non mi piace essere io a pronunciare questa parola, ma intanto godiamoci il secondo posto: la doccia gelata rimediata col Carpi è servita un po' a tutti».
ROSSI SEMPRE PIU' LONTANO. E Rossi? E' il nervo scoperto del presidente, lui che pure lo aveva riportato dalla Spagna quando nessuno sembrava dargli fiducia per via del doppio infortunio al solito, maledetto ginocchio: «Aspettiamo di passare il Natale. Il ragazzo vuole giocare di più, l'allenatore è stato chiaro. Di questa cosa riparleremo dopo le vacanze: non fatemi dire altro su di lui. E' una situazione delicata». Pure ieri Rossi si è scaldato a lungo sotto la Fiesole. L'unico abbraccio, in un pomeriggio umido e nebbioso, gli è arrivato dalla curva. "Il fenomeno" lo hanno cantato a squarciagola, perché le pennellate d'autore regalate da Pepito prima dell'ennesimo calvario che lo ha costretto lontano dal campo da gioco per oltre un anno e mezzo i tifosi non le hanno dimenticate. Ora dovranno essere le eventuali squadre interessate ad un prestito secco, con garanzia di una maglia da titolare, farsi avanti: nelle prossime ore, al massimo entro i primissimi giorni dell'anno, perché non si accetteranno tempistiche low cost. Potrebbe finire ad Empoli, a Genova sponda Samp, Torino, magari anche di nuovo in Spagna, ultimo passo per provare a ritrovare la felicità.
UN CICLO SPECIALE. Per non rattristarsi, Della Valle si sofferma su questo nuovo ciclo sportivo che pare essersi riavviato sotto ottimi auspici: «Questo mi pare addirittura più speciale degli altri - continua - Il fatto è che non voglio deludere i miei tifosi: siamo tutti maturati. Questo è un bel sogno che continua, ma non dimentichiamoci mai che dietro a questi successi c'è la programmazione del club, un grande allenatore e... (ride, ndr) un ottimo presidente che ha avuto il coraggio di scegliere in estate quando era il momento». Il riferimento è tutto per Kalinic, l'attaccante croato arrivato dalla lontana Ucraina già a quota 10 gol in campionato (11 stagionali solo con la Fiorentina): «Nikola era stanco, lo avevo visto anche alla vigilia. Continuano a massacrargli le ginocchia ad ogni partita, ma non si è tirato indietro. Sta giocando dai primi di agosto senza sosta, ma ha dato il suo contributo prezioso. Adesso non penso agli obiettivi, dico solo che l'importante è che ci siamo. Non dimentichiamo che delle prime cinque in classifica, tutte hanno il fatturato di gran lunga maggiore rispetto al nostro». Il coraggio a cui fa riferimento è anche quello per la scelta di Sousa: «Lo seguivamo da prima dell'arrivo di Montella. Ci siamo incontrati e quando ci siamo visti negli occhi abbiamo capito che avremmo potuto riaprire un ciclo. Il coraggio però non ci è mancato».
701 PUNTI. Ride Della Valle: secondo posto in classifica in Serie A alla sosta invernale per la prima volta dal 2002, dall'ingresso nel calcio della famiglia marchigiana, e traguardo dei 700 punti nel massimo campionato italiano. Sono 701. Festeggiati nella maniera migliore.