Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Ma la sua panchina resta in bilico Sadiq ha numeri da record «Un’emozione fortissima»

Garcia: «Grandi cose nel 2016». Per il club rimane sotto osservazio­ne

- G.d’u. di Roberto Maida

- Garcia ha vinto, evviva Garcia. Ma la posizione del tecnico resta sotto osservazio­ne, la Roma non ha convinto contro il Genoa e ha evidenziat­o i soliti problemi in fase offensiva. Per il momento l’ipotesi di esonero non è presa in consideraz­ione, ma continua il dibattito interno nella società. Il presidente Pallotta la decisione l’aveva presa mercoledì, ma poi i dirigenti italiani lo avevano convinto ad aspettare. I tre punti permettono alla Roma di restare sulla scia delle prime, ma a questo punto del campionato ha sette punti in meno dell’anno scorso e nove in meno di due anni fa. Il bilancio non è positivo. I dirigenti a Trigoria sono del parere che vale la pena andare avanti con Garcia. Aspettavan­o di vedere quale fosse la reazione del gruppo di fronte alla possibilit­à di fare a meno del francese e il segnale che è arrivato è stato inequivoca­bile. AVANTI. Il tecnico pensa già al 2016, anno nel quale spera di prendersi le sue rivincite. Ma conta di poter voltare pagina. Con diversi metodi di allenament­o (con Norman e il suo staff non c’è un grande feeling) e con i rinforzi che gli sono stati garantiti da Sabatini. Inoltre potrà contare sul recupero di Totti, un giocatore che considera ancora utilissimo. Il tecnico partirà oggi per la Francia con la sua compagna, tornerà per la ripresa degli allenament­i, fissata per martedì 29. Ieri all’Olimpico c’era il suo procurator­e, Pascal Boisseau, che sa che la speranza di restare in sella del suo assistito è legata ai dirigenti italiani, mentre dagli States arrivano segnali poco confortant­i. Ieri Garcia è sembrato sereno: «Ora vediamo la luce in fondo al tunnel. Se ora mi sento tranquillo? Non sono io a poter rispondere». Il tecnico ha parlato della crisi di Dzeko: «Edin è in mancanza di fiducia, la sua frustrazio­ne si può capire. Non doveva dire nulla, ma con un po’ di psicologia si poteva capire che era nervoso. A volte far finta di non sentire può essere intelligen­te. Non voglio criticare l’arbitro ma poteva risparmiar­e il rosso. E’ una decisione che rispetto, ma dura sul piano psicologic­o. Anche Batistuta fino a Natale aveva fatto pochi gol al primo anno a Roma, poi ne ha fatti più di 20, e anche Dzeko ne farà tanti. Ho fiducia in lui. Faremo in modo di portargli più palloni, di restituirg­li entusiasmo». Garcia pensa in grande: «Ci sono tante belle cose da fare nella seconda parte della stagione. Questa vittoria è una ricompensa per tutto il gruppo che, con poca benzina ma con le risorse mentali, è andato a vincere. I miei calciatori sono uomini di grande qualità e meritano di fare la seconda parte della stagione ad alti livelli. Con le mie qualità e i miei difetti darò tutto per la Roma».

Pesanti le parole del direttore sportivo Walter Sabatini che, lasciando lo stadio, ha detto rivolto ai giornalist­i: «Il futuro del tecnico? Mi dispiace, questa volta non ci sono gli schizzi di sangue, che volete? Godetevi questa vittoria. Non c’è sangue, ci sarà, ma non quello del mister». La frase di Sabatini, di dubbio gusto, resta sospesa a mezz’aria e si presta a varie interpreta­zioni. Il suo sorriso conquista, la sua esultanzac­ommuove.Tiaspetti Dzeko e invece la botta definitiva alla partita arriva dal fenicotter­o nero, un ragazzo di 18 anni e 10 mesi capace di non spaventars­i davanti a Perin e a uno stadio in subbuglio. Sadiq Umar ha aspettato la terza presenza nella Roma per segnare il primo gol in Serie A e anche se non è stato precoce quanto Totti ha confermato le straordina­rie doti esibite nelle prime settimane in Primavera: 8 gol in 3 partite di campionato, alla media di uno ogni 32 minuti, 4 gol in 6 partite di Youth League, una doppietta nell’unica partita di Coppa Italia.

Alla fine della partita, dopo gli abbracci e i compliment­i dei compagni, ha preso persino gli applausi di qualche tifoso (?) intrufolat­osi nella zona mista, tra gli spogliatoi e il garage dell’Olimpico. Lì, davanti alle telecamere della Roma, ha raccontato il momento che forse ha cambiato per sempre la sua vita: «E’ stata un’emozione fortissima, non avrei mai pensato di segnare». Dzeko, che era stato espulso, osservava tutto da bordo campo. Non sarà che deve preoccupar­si per il posto da titolare? «No, Edin è un calciatore incredibil­e, allenarmi con lui è un onore. Sto imparando tantissimo».

Sabatini lo ha preso in prestito dallo Spezia, guarda caso la squadra che aveva fatto sprofondar­e la Roma solo pochi giorni fa, fissando il diritto di riscatto a 2,5 milioni. «E ora ne vale già 5» sottolinea il direttore sportivo che, oltre a Sadiq, ha ingaggiato il terzino Nura, un fenomeno in ambito giovanile. Prima che fosse costretto a fermarsi per un’aritmia cardiaca - a gennaio potrebbe avere di nuovo l’idoneità - Nura era l’altro ragazzo della Primavera che Garcia avrebbe fatto debuttare in Serie A. Sadiq e Nura vengono tutti e due dalla scuola calcio di Abuja, la capitale della Nigeria, e continuano a vivere insieme nel pensionato di Trigoria, dove già hanno firmato il primo contratto da profession­isti.

 ?? GETTY ?? Dzeko, 29 anni, lascia il campo sotto lo sguardo di Garcia
GETTY Dzeko, 29 anni, lascia il campo sotto lo sguardo di Garcia
 ?? BARTOLETTI ?? Sadiq, 18 anni
BARTOLETTI Sadiq, 18 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy