Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Grinta sulle due ruote Masini verso Rio 2016
Si chiude con un pareggio il 2015 dell’UnicusanoFondi. I rossoblù pareggiano in rimonta a Nardò, al termine di una partita complicata e che i fondani sono riusciti a raddrizzare nella ripresa. Gli uomini di Pochesci chiudono il girone d’andata al terzo posto, ma con le prime due in classifica a portata a mano.
IL PRIMO TEMPO. Il confronto del “Giovanni Paolo II” è subito vivace, tra due squadre che hanno voglia di affrontarsi a viso aperto. A metà della prima frazione, il Nardò rimane in dieci per l’espulsione di Malcore, a seguito di una segnalazione da parte dell’assistente arbitrale (non senza polemiche). Nonostante l’inferiorità numerica, poco dopo i neretini trovano il vantaggio: azione sulla destra di Palmisano, traversone su cui arriva Presicce che insacca. Sull’onda dell’entusiasmo, i pugliesi, seppur in dieci, premono sull’acceleratore, e l’estremo difensore fondano si deve opporre almeno altre due volte alle conclusioni della squadra di Nicola Ragno, che poco prima dell’intervallo coglie anche un palo con Palmisano.
LA RIPRESA. Nel secondo tempo, l’Unicusano Fondi prova a cambiare l’inerzia della gara e scende in campo con un altro piglio. Nove minuti dopo il fischio d’inizio della ripresa, ecco il pareggio pontino: azione sulla destra, cross di Galasso e da ottima posizione Iadaresta di testa firma il pareggio e la sua terza rete in due giornate. I rossoblù accelerano e provano il colpaccio. Ancora Iadaresta, poi Tiscione e Nohman (entrato prima del riposo in uno scacchiere tattico ridisegnato in maniera fortemente offensiva) ad avere una chance per ribaltare il risultato, ma falliscono l’occasione. Nel finale i ritmi, altissimi per tutta la partita, calano. Nei minuti conclusivi anche i fondani restano in dieci per il secondo cartellino giallo incassato da De Martino, all’esordio. Il match termina 1-1, per un pareggio che soddisfa entrambe le squadre. LE REAZIONI. «E’ stata una partita combattuta e dura fino al termine – ha dichiarato il tecnico rossoblù, Sandro Pochesci, al termine della gara ai microfoni di Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) - Nel primo tempo il Nardò è andato decisamente meglio, paradossalmente caricato dall’espulsione subita. Nella ripresa siamo stati un’altra squadra, abbiamo pareggiato e poi mancato il vantaggio. Raccogliamo un punto importante, seppur con qualche rammarico, contro una squadra che ha speso molto per il fatto di aver giocato a viso aperto. Si conferma che questo girone è davvero difficile e si deciderà solamente
17a GIORNATA
PROSSIMO TURNO (mercoledì 6/1) Mister Sandro Pochesci insieme al grande tifoso rossoblù Gennaro Silla, cosentino doc, che segue l’UnicusanoFondi in tutte le sue gare lontano dal Purificato nel finale: la spunterà chi avrà lavorato meglio e avrà la giusta fame». Soddisfatto anche il presidente dell’UnicusanoFondi, Nicola Ciarlone: «Oggi devo fare un applauso a tutti, squadra, tecnico e collaboratori, capaci di lottare fino alla fine. Non era facile giocare contro il Nardò, davanti a un pubblico trascinante. Siamo contentissimi del pareggio che portiamo via. Mi sento fiducioso per il girone di ritorno: abbiamo tanti pezzi pregiati in rosa e il mister è sicuramente la persona più adatta per gestirli e per farli rendere nel modo migliore». Dell’UnicusanoFondi si parlerà a “Lega Pro & Lady D”, in onda questa sera, come ogni lunedì, dalle ore 20 alle 22 su OneTv. Ospite della puntata sarà infatti il rossoblù Pasquale Iadaresta. Il programma, condotto da Elisa Di Iorio (nella foto), è visibile sul canale 86 del digitale terrestre e sul canale 897 del bouquet di Sky. Cybercondria. E’ stato necessario coniare un neologismo per spiegare con precisione chirurgica - ed è proprio il contesto adatto per farlo cosa fossero gli insensati timori che si sviluppano in un paziente quando ricerca informazioni cliniche su Internet invece di rivolgersi al proprio medico. L’evoluzione della già preoccupante iponcondria, al passo con i tempi come qualsiasi altro aspetto della nostra società, ha suscitato molta preoccupazione in ambito sanitario. Questa rischiosa abitudine - e di questo si tratta perché per il 74% degli italiani il web è un riferimento per ottenere informazioni sul tema della salute - può infatti portare i pa- Davanti agli ostacoli l’unica cosa da fare è non arrendersi e continuare a cercare una strada. Giancarlo Masini non si è arreso mai, anche davanti a difficoltà che sembrerebbero insormontabili. Il suo sport era il motocross, in cui ha fatto tutta la trafila da quando aveva 5 anni, disputanwdo cinque stagioni da professionista nel challenge mondiale. Poi a 22 anni una lesione ai tendini della mano lo costringe ad abbandonare la disciplina. E’ il primo ostacolo della sua carriera sportiva ma Giancarlo non lo scarta: passa alle ruote “grasse” e diventa uno dei migliori italiani nella disciplina. Dopo essersi laureato campione tricolore ed europeo nel cross country, passa al duathlon e poi al triathlon.
LA VITA NUOVA. Quando sembra lanciatissimo nel mondo degli ironman, un incidente lo mette davanti a un altro zienti a sviluppare stati di ansia a seguito di autodiagnosi, che possono ostacolare quella corretta del medico, magari riducendo o addirittura eliminando alcuni sintomi che aiuterebbero nella comprensione della patologia, e quindi della sua cura.
MEDICO E PAZIENTE. In una intervista rilasciata all’Università Niccolò Cusano - in uscita nel prossimo numero del settimanale dell’Ateneo, “Unicusano Focus Sport&Ricerca” - il professor Aldo Morrone, presidente della Fondazione IME e direttore scientifico dell’Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche Sociali, ha espresso la preoccupazione di tutta la classe scientifica. Secondo Morrone, infatti, è fondamentale «non sostituire mai il rapporto tra medico e pazienti, fatto non soltanto di domande e risposte ma di contatto, di accoglienza e di capacità di ascolto del detto e del non ostacolo, questa volta ancora più duro. Nel 2012, nella Transborgaro di Torino, una sfilata rievocativa riservata alle glorie mondiali, Masini cade con la sua moto da cross e si frattura una vertebra lombare. La diagnosi di paraplegia abbatterebbe chiunque ma non Giancarlo. Lui lotta, combatte, affronta la riabilitazione con la grinta di chi è considerato un “uomo di detto». Per il professore, i rischi maggiori sono legati alla disinformazione che spesso di trova su Internet, che può quindi indirizzare nella maniera più sbagliata il paziente. E’ quindi di un tema molto importante comprendere che in nessun caso ci si può sostituire «al medico curante, che rimane una delle grandi conquiste e uno dei grandi punti di riferimento del nostro servizio sanitario nazionale».
Sempre più italiani si affidano al web per avere risposte sul tema salute: ma è un rischio
ferro”. Prima la bicicletta con i rulli, poi in tandem con il fratello e quindi da solo, perché pedala forte, troppo forte. A 44 anni inizia la sua nuova vita da paraciclista e non ce n’è per nessuno anche lì. I successi sono troppi da elencare, perché il podio è ormai la sua sana abitudine ai Mondiali, al Giro d’Italia, in Coppa Europa, in Coppa del Mondo. Ora punta a Rio, e c’è da giurare che Giancarlo ce la farà, ancora una volta.