Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
L’amaro in bocca ce l’ha la Reggiana
L’Alessandria prende un punto ma a lungo è stata messa in difficoltà dai granata
REGGIANA(3-5-1-1):Perilli7;Spanò 6 Sabotic 6,5 Frascatore 5,5; Mogos 7 Bruccini 6,5 Maltese 6 Angiulli 6,5 Siega 6; Nolè 5,5 (36' st Giannone sv); Arma 5 (20' st Pesenti 5,5). A disp.: Rossini,DeBiasi,Castellana,DiNicola, Rampi, Ceccarelli, Bartolomei, Danza, Loi. All.: Colombo. ALESSANDRIA (4-3-3): Vannucchi 6; Celjak 5,5 Morero 5,5 Sosa 5,5 Sabato 6; Nicco 6,5 Vitofrancesco 6 (29' st Cittadino 6) Branca 6; Marras 6,5 Bocalon 6,5 (27' st Marconi 6) Fischnaller 6,5 (34' st Iunco sv). A disp.:Nordi,Picone,Sirri,Terigi,Loviso. All.: Gregucci. Arbitro: Ranaldi di Rivoli. Guardalinee: Bassutti e Lipizer. Marcatori: 23' pt Marras (A), 33' pt Mogos (R). Ammoniti: Branca (A), Spanò (R), Iunco (A). Note: paganti 2.266, incasso di 16.607,50 euro. Abbonati 2.615, rateo non comunicato. Angoli 2-0 per l'Alessandria. Recupero, pt 0', st 4'. Più Reggiana che Alessandria, ma alla fine è un pari che soddisfa (o se preferite scontenta: dipende sempre dai punti di vista) un po' tutti. La voglia di rivalsa dei granata opposta al pragmatismo dei grigi, che vanno un po' a intermittenza ma quando possono non si fanno pregare, a differenza degli emiliani che anche stavolta disseminano qualche buon rimpianto lungo il cammino. Alla fine Colombo può vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se la vetta resta distante. Quella vetta da cui scendono gli uomini di Gregucci, che mettono il naso avanti ma non riescono a resistere alla reazione dei padroni di casa, che anche nella ripresa non perdono occasione per mettere in difficoltà la difesa ospite. Qualche scoria dell'impresa di Genova è rimasta, ma nel complesso l'Alessandria ha badato al sodo, accontentandosi di un buon punto sul campo di quella che rimane una diretta concorrente.
La zampata di Marras a metà della prima frazione aveva illuso i tanti tifosi accorsi al seguito dell'ex capolista. Una fiammata nel cuore di una prima parte di gara abbastanza bloccata, con la Reggiana intenta a non scoprirsi e gli ospiti volenterosi, ma poco più. E dire che solo un minuto prima Arma, a tu per tu con Vannucchi, aveva calciato malamente col mancino, vanificando una colossale palla gol. Non s'è fatto pregare Marras, servito da Bocalon che invero nella circostanza s'è forse aiutato con un braccio per sfuggire ad Angiulli. E sulla scia del vantaggio ottenuto un po' a sorpresa per poco Fischnaller non sorprende Perilli, eccellente nella risposta con la quale ha tenuto in vita i compagni.
MOGOS C'È, ARMA NO. A rimettere le cose a posto, complice un pasticcio di Sosa, ci pensa Mogos, che s'infila nel corridoio buono infilando da distanza ravvicinata l'incolpevole Vannucchi. Arma prima del riposo potrebbe farsi perdonare l'errore precedente, ma la sua non è serata e l'azione sfuma. La Reggiana prende coraggio e nella ripresa ha almeno due palle gol per vincere la partita: la prima porta la firma di Angiulli, che ci prova da fuori mancando la porta di un niente. La seconda, più clamorosa, se la divora Pesenti, che in precario equilibrio gira a rete un delizioso invito di Siega, con la palla che quasi sfiora il palo alla destra di Vannucchi. L'Alessandria nel finale allenta la pressione
L’esultanza di Mogos della Reggiana dopo il gol del pari
e prova almeno a risalire il campo, ma senza mai tirare in porta.
NOVANTUNESIMO. Colombo mastica un po' amaro: «Avevo chiesto ai ragazzi di essere perfetti, era l'unico modo per provare a vincere. Purtroppo non lo siamo stati: pur facendo bene, abbiamo creato tre palle gol nitide oltre all'azione del gol di Mogos, ma non le abbiamo sfruttate. E quando non concretizzi hai poco
da recriminare. Arma? È un periodo negativo per lui, speriamo passi in fretta. La vetta è distante, ma le prestazioni recenti mi fanno ben sperare». Gregucci si dice soddisfatto: «La Reggiana ha giocato una buona gara, noi abbiamo un po' accusato la fatica. Se avessimo chiuso il primo tempo avanti magari sarebbe stato diverso, ma il risultato ci può stare. La vetta persa non rovinerà certo il nostro Natale».
Spal campione d’inverno, questo è sicuro. A più quattro sulla seconda, quella Maceratese da cui è stata battuta poco più di un mese fa, la squadra di Leonardo Semplici stacca per prima il titolo di regina di metà campionato - platonico finché si vuole ma comunque gradito dai diretti interessati - che normalmente dà indicazioni anche in prospettiva traguardo estivo. Ma l’analisi della giornata non può non iniziare dal Foggia, issatosi al comando del girone C in attesa della Casertana che stasera riceve il Messina nel posticipo. La maturità e l’idea di completezza che esibiscono i rossoneri di Roberto De Zerbi sembrano elementi in costante crescita con cui vanno a braccetto i risultati. Non c’è alcuna casualità nel Foggia davanti a tutti. Levando dal conto le prime tre giornate spese a mandare giù il rodaggio, poi è stata quasi una marcia trionfale: 30 punti in tredici partite, una media degna da promozione diretta in B. La Casertana non può concedersi ulteriori indugi e dovrà tenerne conto già stasera. Il girone meridionale ha visto ieri altri risultati interessanti, come quello che ha portato il Lecce a 2 punti dalla vetta anche se con il contorno di un caos interpretativo scatenato dall’arbitro sulla punizione che aveva dato il gol del pareggio al Benevento. Agli atti rimarrà il successo salentino e Braglia nel peggiore dei casi - ovvero con la Casertana che batte il Messina - terrà i campani nell’arco di quattro punti.
Suona da occasione sprecata il pari del Pisa in casa della Lupa Roma, raggruppamento B, ma stando alle cronache ai nerazzurri è andata pure bene visto che perdevano fino a un minuto dal novantesimo. Gattuso però si trova nelle stesse condizioni di De Zerbi, ma avendo meno tempo di lavoro intorno alla suacreatura.Vuoldirecheanche qui la capolista non potrà cullarsi sugli allori, che pure la Spal ha sfruttato oltre misura nel recente passato.
Il big match del girone A fra Reggiana e Alessandria ha partorito un pareggio. Onestamente, pensare che la banda di Gregucci potesse continuare a randellare sportivamente parlando chiunque, consorelle o squadre di B o di A, non era il caso. Ma quando c’è la sostanza il futuro ha una traccia sicura, e i piemontesi nella lotta per la promozione diretta saranno protagonisti comunque, insieme al Cittadella tornato in vetta.