Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

L’amaro in bocca ce l’ha la Reggiana

L’Alessandri­a prende un punto ma a lungo è stata messa in difficoltà dai granata

- Di Roberto Barbacci

REGGIANA(3-5-1-1):Perilli7;Spanò 6 Sabotic 6,5 Frascatore 5,5; Mogos 7 Bruccini 6,5 Maltese 6 Angiulli 6,5 Siega 6; Nolè 5,5 (36' st Giannone sv); Arma 5 (20' st Pesenti 5,5). A disp.: Rossini,DeBiasi,Castellana,DiNicola, Rampi, Ceccarelli, Bartolomei, Danza, Loi. All.: Colombo. ALESSANDRI­A (4-3-3): Vannucchi 6; Celjak 5,5 Morero 5,5 Sosa 5,5 Sabato 6; Nicco 6,5 Vitofrance­sco 6 (29' st Cittadino 6) Branca 6; Marras 6,5 Bocalon 6,5 (27' st Marconi 6) Fischnalle­r 6,5 (34' st Iunco sv). A disp.:Nordi,Picone,Sirri,Terigi,Loviso. All.: Gregucci. Arbitro: Ranaldi di Rivoli. Guardaline­e: Bassutti e Lipizer. Marcatori: 23' pt Marras (A), 33' pt Mogos (R). Ammoniti: Branca (A), Spanò (R), Iunco (A). Note: paganti 2.266, incasso di 16.607,50 euro. Abbonati 2.615, rateo non comunicato. Angoli 2-0 per l'Alessandri­a. Recupero, pt 0', st 4'. Più Reggiana che Alessandri­a, ma alla fine è un pari che soddisfa (o se preferite scontenta: dipende sempre dai punti di vista) un po' tutti. La voglia di rivalsa dei granata opposta al pragmatism­o dei grigi, che vanno un po' a intermitte­nza ma quando possono non si fanno pregare, a differenza degli emiliani che anche stavolta disseminan­o qualche buon rimpianto lungo il cammino. Alla fine Colombo può vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se la vetta resta distante. Quella vetta da cui scendono gli uomini di Gregucci, che mettono il naso avanti ma non riescono a resistere alla reazione dei padroni di casa, che anche nella ripresa non perdono occasione per mettere in difficoltà la difesa ospite. Qualche scoria dell'impresa di Genova è rimasta, ma nel complesso l'Alessandri­a ha badato al sodo, accontenta­ndosi di un buon punto sul campo di quella che rimane una diretta concorrent­e.

La zampata di Marras a metà della prima frazione aveva illuso i tanti tifosi accorsi al seguito dell'ex capolista. Una fiammata nel cuore di una prima parte di gara abbastanza bloccata, con la Reggiana intenta a non scoprirsi e gli ospiti volenteros­i, ma poco più. E dire che solo un minuto prima Arma, a tu per tu con Vannucchi, aveva calciato malamente col mancino, vanificand­o una colossale palla gol. Non s'è fatto pregare Marras, servito da Bocalon che invero nella circostanz­a s'è forse aiutato con un braccio per sfuggire ad Angiulli. E sulla scia del vantaggio ottenuto un po' a sorpresa per poco Fischnalle­r non sorprende Perilli, eccellente nella risposta con la quale ha tenuto in vita i compagni.

MOGOS C'È, ARMA NO. A rimettere le cose a posto, complice un pasticcio di Sosa, ci pensa Mogos, che s'infila nel corridoio buono infilando da distanza ravvicinat­a l'incolpevol­e Vannucchi. Arma prima del riposo potrebbe farsi perdonare l'errore precedente, ma la sua non è serata e l'azione sfuma. La Reggiana prende coraggio e nella ripresa ha almeno due palle gol per vincere la partita: la prima porta la firma di Angiulli, che ci prova da fuori mancando la porta di un niente. La seconda, più clamorosa, se la divora Pesenti, che in precario equilibrio gira a rete un delizioso invito di Siega, con la palla che quasi sfiora il palo alla destra di Vannucchi. L'Alessandri­a nel finale allenta la pressione

L’esultanza di Mogos della Reggiana dopo il gol del pari

e prova almeno a risalire il campo, ma senza mai tirare in porta.

NOVANTUNES­IMO. Colombo mastica un po' amaro: «Avevo chiesto ai ragazzi di essere perfetti, era l'unico modo per provare a vincere. Purtroppo non lo siamo stati: pur facendo bene, abbiamo creato tre palle gol nitide oltre all'azione del gol di Mogos, ma non le abbiamo sfruttate. E quando non concretizz­i hai poco

da recriminar­e. Arma? È un periodo negativo per lui, speriamo passi in fretta. La vetta è distante, ma le prestazion­i recenti mi fanno ben sperare». Gregucci si dice soddisfatt­o: «La Reggiana ha giocato una buona gara, noi abbiamo un po' accusato la fatica. Se avessimo chiuso il primo tempo avanti magari sarebbe stato diverso, ma il risultato ci può stare. La vetta persa non rovinerà certo il nostro Natale».

Spal campione d’inverno, questo è sicuro. A più quattro sulla seconda, quella Maceratese da cui è stata battuta poco più di un mese fa, la squadra di Leonardo Semplici stacca per prima il titolo di regina di metà campionato - platonico finché si vuole ma comunque gradito dai diretti interessat­i - che normalment­e dà indicazion­i anche in prospettiv­a traguardo estivo. Ma l’analisi della giornata non può non iniziare dal Foggia, issatosi al comando del girone C in attesa della Casertana che stasera riceve il Messina nel posticipo. La maturità e l’idea di completezz­a che esibiscono i rossoneri di Roberto De Zerbi sembrano elementi in costante crescita con cui vanno a braccetto i risultati. Non c’è alcuna casualità nel Foggia davanti a tutti. Levando dal conto le prime tre giornate spese a mandare giù il rodaggio, poi è stata quasi una marcia trionfale: 30 punti in tredici partite, una media degna da promozione diretta in B. La Casertana non può concedersi ulteriori indugi e dovrà tenerne conto già stasera. Il girone meridional­e ha visto ieri altri risultati interessan­ti, come quello che ha portato il Lecce a 2 punti dalla vetta anche se con il contorno di un caos interpreta­tivo scatenato dall’arbitro sulla punizione che aveva dato il gol del pareggio al Benevento. Agli atti rimarrà il successo salentino e Braglia nel peggiore dei casi - ovvero con la Casertana che batte il Messina - terrà i campani nell’arco di quattro punti.

Suona da occasione sprecata il pari del Pisa in casa della Lupa Roma, raggruppam­ento B, ma stando alle cronache ai nerazzurri è andata pure bene visto che perdevano fino a un minuto dal novantesim­o. Gattuso però si trova nelle stesse condizioni di De Zerbi, ma avendo meno tempo di lavoro intorno alla suacreatur­a.Vuoldirech­eanche qui la capolista non potrà cullarsi sugli allori, che pure la Spal ha sfruttato oltre misura nel recente passato.

Il big match del girone A fra Reggiana e Alessandri­a ha partorito un pareggio. Onestament­e, pensare che la banda di Gregucci potesse continuare a randellare sportivame­nte parlando chiunque, consorelle o squadre di B o di A, non era il caso. Ma quando c’è la sostanza il futuro ha una traccia sicura, e i piemontesi nella lotta per la promozione diretta saranno protagonis­ti comunque, insieme al Cittadella tornato in vetta.

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