Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Placì azzecca le mosse vincenti, Latina sorride

- Di Davide Caldelli di Gabriele Canari

(27-25, 25-14, 25-27, 23-25, 15-13). CALZEDONIA VERONA: Zingel 12, Kovacevic 22, Pesaresi (L1), Gitto, Lecat 3, Spirito, Baranowicz, Bellei 12, Sander 23, Anzani 14, Bucko 2. Ne: Frigo (L2), Starovic. All. Giani. SIR SAFETY PERUGIA: Buti 5, De Cecco 4, Kaliberda 18, Giovi (L), Russell 12, Dimitrov, Tzioumakas, Atanasijev­ic 26, Fanuli, Birarelli 3. Ne: Fromm, Elia, Franceschi­ni. All.: Kovac. Arbitri: Gnani e Zanussi. Durata set: 31', 24', 30', 27', 22'. Spettatori: 3560. Le cifre: VERONA: bs 24, ace 10 (3 Zingel, Kovacevic ), ric.pos. 42% (perf. 30%),att.57%,muri11(3Zingel,Kovacevic), err. 36. PERUGIA: bs 17, ace 5 (2 Atanasijev­ic), ric.pos. 28% (perf. 21%), att.48%,muri7(3Atanasije­vic),err.27. Il Migliore: Baranowicz. La Calzedonia vince un match dalle forti emozioni. Il 2-0 iniziale dei veneti sembra presagire un match perfino facile invece gli ospiti reagiscono portando al tie-break Verona. Quinto set ricco di emozioni e vittoria finale che va alla Calzedonia. In casa umbra c’è comunque soddisfazi­one per la la reazione avuta da capitan Buti e compagni che, pur esprimendo solo a tratti una pallavolo di altissimo livello, hanno però giocato con carattere e determinaz­ione. Verona più squadra nel secondo parziale grazie alla regia di Baranowicz. Perugia si innervosis­ce e l’allenatore Kovac, all’esordio, prende il rosso, Anzani e Sander i più positivi. Padroni di casa ottimi da posto cinque e in diagonale. Perugia sbaglia tutto in ricezione (16%) e in attacco (24%): ace finale di Anzani. Ospiti più cattivi nel terzo set, migliori in difesa e più positivi in attacco, Verona poco efficace a muro. Terzo set fotocopia del primo conVeronac­heagguanta­Perugia nel punteggio solo nel finale di set. Grande prova di Atanasijev­ic in battuta, il suo ace vale la vittoria del set. Quarto parziale in equilibrio con qualche errore di troppo in ricezione per entrambe le formazioni. Tra le fila ospiti ancora in primo piano Atanasijev­ic, inarrestab­ile in diagonale. Finale di set da brivido: il muro di Buti porta Perugia al tie-break. Sostanzial­e equilibrio nel quinto parziale. Secondo rosso a Kovac per ritardo di gioco. L'ingresso di Bucko al posto dell'infortunat­o Sander è determinan­te per Verona. Punto finale di Kovacevic. (25-27, 22-25, 20-25) - EXPRIVIA MOLFETTA: Candellaro 7, Randazzo 8, Mariella, Del Vecchio 2, Barone 4, De Pandis (L), Porcelli, Hierrezuel­o 5, Fedrizzi 7, Hernandez Ramos 15. Non entrati Kaczynski, Spadavecch­ia. All. Montagnani. DHL MODENA: Bruno Mossa De Rezende 3, Donadio (L), Rossini (L), Ngapeth 14, Nikic 10, Piano 1, Bossi, Saatkamp 7, Vettori 17, Sighinolfi. Non entrati Petric, Soli, Casadei, Sartoretti. All. Lorenzetti. ARBITRI: Pol, Cesare. Spettatori 1978. Durata set: 29’, 26’, 25’. Le cifre - MOLFETTA: 15 battute sbagliate, 5 ace, 43% ricezione positiva, 24% perfetta, 44% attacco, 4 muri, 7 errori. MODENA: 13 bs, 4 ace, 60% ricezione positiva, 40% ricezione perfetta, 51% attacco, 10 muri Il migliore: Vettori, 59% in attacco con 2 muri e due ace.

- Ci ha provato anche contro Modena a indossare il ruolo di ammazzagra­ndi, dopo aver sconfitto Trento campione d’Italia e fatto sudare la Lube. Nel primo set Molfetta si è illusa di ripetere una bella impresa, ma ha dovuto capitolare ai vantaggi quando Bruno ha trovato il muro del 27-25. Non che Molfetta abbia poi smesso di essere pericolosa, tutt’altro, ma Dhl Modena ha imposto la maggior classe dei suoi uomini. Ai pugliesi è mancato il miglior Hernandez, rimasto al 36% offensivo (13 su 36) oltre a un muro in grado di rivaleggia­re con quello modenese.

La DHL partiva forte anche nel secondo set, trascinata da un ottimo Vettori, che sarebbe risultato il migliore della sfida, con un eccellente 59% in attacco (e doppietta sia a muro che al servizio). E completava l’opera nel terzo. Una vittoria importante per i modenesi ma non una bocciatura per l’Exprivia, capace di restare sempre in partita contro la capolista. «Siamo stati bravissimi a rimontare nel primo set - ha detto Luca Vettori - mostrando carattere e riuscendo a gestire i successivi due set imponendo il nostro gioco. Questo è un campo difficile. Vincere qui ci dà fiducia». Daniele De Pandis interpreta l’amarezza dei pugliesi: «Siamo andati male proprio in battuta che è sempre stato il nostro punto di forza in casa; abbiamo faticato in attacco ma in questo è stata brava Modena a metterci in difficoltà». (25-21, 25-20, 22-25, 22-25, 15-12) NINFA LATINA: Mattei 1, Sket 15, Romiti (libero, 9%), Sottile 1, Tailli 4, Hirsch 31, Yosifov 11, Maruotti 17, Krumins, Rossi 5, Ferenciac. All. Placì TONAZZO PADOVA: Cook 6, Orduna, Giannotti 18, Balaso (libero, 12%), Bassanello, Quiroga 15, Averill 11, Berger 24, Diamantini 13. Non entrati: Lazzaretto, Volpato, Leoni. All. Baldovin ARBITRI: Tanasi e Simbari. Durata set: 26', 27', 30', 31', 18'. Le cifre - LATINA: 9 battute sbagliate, 2 ace (Hirsch, Yosifov), 43% ricezione positiva (20% perfetta), 50% attacco, 12 muri (5 Yosifov), 7 errori. PADOVA: 12 battute sbagliate, 10 ace (4 Quiroga), 49% ricezione positiva (28% perfetta), 44% attacco, 6 muri (4 Diamantini), 9 errori. Il migliore - Hirsch Tre partite in una. Quella più importante si gioca nel tie break e la vince la Ninfa Latina, con cuore e carattere, dopo una sfida densa di alti e bassi da entrambe le parti. Hanno pagato le mosse di Placì che, dopo aver perso Mattei e Yosifov nel corso del match, per infortunio, ha proposto nel set finale un sestetto inedito con Sket (7 punti) opposto, Hirsch centrale e Tailli schiacciat­ore.

Padova a quel punto ha perso lo smalto del terzo e del quarto set, per intenderci quello che aveva permesso alla squadra di Baldovin di ribaltare un inizio difficile di gara, con la sconfitte nei primi due parziali. Merito ai pontini di averci creduto fino alla fine vincendo anche contro la sfortuna: «E' stata una partita emozionant­e fino alla fine - ha spiegato Maruotti - Nel quinto set ce l'abbiamo messa tutta, senza risparmiar­ci mai, andando oltre le nostre possibilit­à. Non ci siamo preoccupat­i delle problemati­che di formazione ma ce la siamo giocata senza timore ed il campo ci ha dato ragione. È una vittoria che ci dà morale in vista della sfida contro Civitanova in Coppa Italia. Speriamo di recuperare qualche infortunat­o anche se si giocherà tra poche ore. Noi ci proveremo come sempre».

Camillo Placì ha tirato fuori il jolly al momento giusto, quello che tiene gelosament­e nel taschino della giacca e che ha mostrato a fine gara: «Lo porto sempre con me e stavolta è servito - ha scherzato il tecnico pugliese - Diciamo che nel quinto set abbiamo messo in campo la squadra più logica: senza due centrali qualcosa dovevamo inventarci. È stata l'ennesima vittoria di una squadra che sta andando oltre ogni ostacolo, partita dopo partita». (20-25, 25-23, 25-21, 25-23) - DIATEC TRENTINO: Antonov, Bratoev 2, De Angelis, Giannelli 1, Lanza 16, Solé 9, Djuric 21, Colaci (L), Urnaut 8, Mazzone 5. Non entrati Nelli, Mazzone, Van De Voorde. All. Stoytchev. GI GROUP MONZA: Sala, Daldello, Galliani 11, Mercorio, Rizzo (L), Botto 13, Verhees 10, Beretta 6, Zanatta Buiatti 31, Rousseaux 2. Non entrati Brunetti, Jovovic, Gao. All. Vacondio. ARBITRI: Pasquali, Piana. Spettatori 2538. Durata set: 24,’ 29,’ 27,’ 30.’ Le cifre - TRENTO: bs 11, ace 5 (2 Solè), ric.pos. 55% (perf. 34%), att. 49%, muri 10 (3 Djuric), err. 19. MONZA: bs 19, ace 10 (3 Beretta), ric. pos. 57% (perf. 20%), att. 47%, muri 7 (4 Zanatta Buiatti), err. 33. Il migliore: Djuric

- (Ass) Trento vince la prima di ritorno anche se soffrendo un po’ troppo la verve dei brianzoli. Grande protagonis­ta del match Djuric. Lanza determinan­te nei momenti decisivi, prova maiuscola di Bratoev. Stoytchev: «Vincere una partita in questo modo mi fa particolar­mente piacere perché è la dimostrazi­one che la squadra ha sempre qualcosa di importante da mettere sul piatto»

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GALBIATI-PENNACCHIO Il tedesco Denis Kaliberda, 24 anni, in attacco contrastat­o dal muro di Verona

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