Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
L’Olimpico vuoto un caso nazionale
Olimpico senza spettatori. Prosegue il dibattito aperto dal nostro direttore Vocalelli Interviene Tavecchio presidente della Figc
Come riportare i tifosi all’Olimpico? Il nostro direttore Vocalelli ha dato il via a un dibattito al quale chiamiamo a partecipare le istituzioni sportive e romane. Dopo l’intervento di Giovanni Malagò, pubblichiamo oggi quello del Presidente della Figc.
In un campionato bello e imprevedibile, dove le emozioni si rincorrono e l’equilibrio così come la qualità delle gare ci fanno ben sperare per la competitività dei nostri club in Europa, si sta acuendo una ferita che travalica i confini cittadini. Mi riferisco al processo di “desertificazione” dello stadio Olimpico.
Bisogna trovare un compromesso tra le esigenze di tutti: tifosi sicurezza e club
In un campionato bello e imprevedibile, dove le emozioni si rincorrono e l’equilibrio così come la qualità delle gare ci fanno ben sperare per la competitività dei nostri club in Europa, si sta acuendo una ferita che travalica i confini cittadini. Mi riferisco al processo di “desertificazione” dello stadio Olimpico quando giocano Lazio e Roma: una vera e propria perdita di passione che ha svuotato uno dei templi pagani dello sport tricolore e che deprime molto più della statistica dei 10 mila tifosi di media in meno a partita rispetto alla scorsa stagione. Per il ruolo che ha sempre recitato la città di Roma, in campo con le sue due squadre e sugli spalti con lo spettacolo offerto dai loro tifosi, si deve purtroppo parlare di “problematica nazionale”. Perché il disamoramento di due delle tifoserie più calde d’Italia impone una profonda riflessione a tutti i protagonisti del calcio e non solo.
Quando ho iniziato a frequentare Roma in maniera continuativa, ormai 16 anni fa, sono rimasto folgorato dal calore e dalla forza positiva che le tifoserie giallorossa e biancoceleste erano capaci di trasmettere. E non poteva essere altrimenti: per un amante dello sport e del calcio in particolare non si può resistere al fascino di uno spettacolo del genere pari al Colosseo e a Fontana di Trevi per la sua bellezza. Questo è
Promuoveremo un dialogo virtuoso tra le parti, in modo da evitare una sconfitta collettiva
il punto di partenza di una riflessione che di fatto é un accorato appello affinché si possa operare insieme per ritrovare quello spirito.
Come ha affermato nel suo intervento il presidente del Coni, Malagò, ricercare oggi i colpevoli di una tale situazione non ha senso, piuttosto bisogna concentrarsi su cosa fare per imprimere una sterzata decisa. Ogni componente coinvolta deve capire che da sola non può risolvere alcun problema e che l’as- senza non è mai la forma migliore per manifestare il proprio dissenso, qualsiasi esso sia. Bisogna compenetrare le esigenze di sicurezza, quelle dei tifosi e quelle dei club, basta che una di queste non sia soddisfatta per assistere ad uno spettacolo che non ha nulla a che vedere con quello che siamo abituati ad apprezzare. La parte sana del tifo, ancorché scontenta dei risultati, non può e non deve confondersi tra le fila della protesta violenta, ma allo stesso tempo bisogna fare di tutto per metterla nelle condizioni di tornare a partecipare favorendone in tutti i modi l’ingresso allo stadio. La Federcalcio da parte sua, come già ha fatto con l’approvazione delle norme per la fruibilità degli stadi, continuerà a promuovere e valorizzare un rapporto virtuoso tra i club e i loro tifosi e si farà promotrice di dialogo per trovare una soluzione condivisa.
Il calcio senza tifosi, infatti, rischia di snaturarsi perdendo la componente fondamentale della gioia, quella di esserci e di partecipare prima ancora che di esultare per una vittoria. Uno stadio vuoto, soprattutto nelle piazze dove è stato quasi sempre pieno e festante, è una sconfitta per tutti.