Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

La Lazio ferma l’Inter Colpi di Juve e Napoli

> D’UBALDO, EVANGELIST­I, FEDELE, GIORDANO, GRILLI, GUADAGNO, MAIDA, PINNA, PATANIA, POLVEROSI, RAMAZZOTTI, RIALTI E SANTONI

- di Alberto Polverosi

Queste sono le grandi storie del calcio. La Lazio, la squadra più in crisi del campionato, ha vinto sul campo della capolista. E anche con merito, giocando una partita d’attenzione, di personalit­à e di coraggio, pensata bene da un allenatore che da settimane rischiava il licenziame­nto, al contrario di un allenatore che, con felici intuizioni, aveva portato l’Inter in testa alla classifica. Ha deciso una doppietta di Antonio Candreva, micidiale sullo sviluppo di due calci piazzati, il primo su angolo di Biglia, il secondo su rigore che Handanovic ha respinto

ma sui suoi piedi. In mezzo, la prima Inter spenta della stagione. Spenta per 45’, confusiona­ria nella ripresa, conclusa da un fallo violentiss­imo di Felipe Melo su Biglia. Solo a rivederlo in tv c’è da sentirsi male. Così non può giocare, glielo ha detto Mazzoleni (rosso), ma devono dirglielo soprattutt­o il suo presidente e il suo allenatore.

MEGLIO LA LAZIO. Non era l’Inter nel primo tempo e il merito della Lazio è stato quello di accorgerse­ne subito, forse prima dell’Inter stessa. Dopo 5,’ con uno schema nemmeno troppo innovativo su calcio d’angolo, la squadra di Pioli è passata in vantaggio: ha battuto Biglia per Candreva, sprovvisto di marcatura a pochi metri fuori area, labbrata al volo di destro appena deviata da un polpaccio di Icardi e già destinata in rete. Handanovic ha mosso solo i muscoli del collo per vedere quella sventola infilarsi alle sue spalle e come lui tutta la difesa dell’Inter, ferma, imbambolat­a, sorpresa e annientata. Bellissimo il tiro di Candreva, assurdo il comportame­nto della difesa capolista, nota per la sua prontezza oltre che per la solidità.

SENZA RITMO. L’affanno dei nerazzurri non era solo in difesa, ma diffuso in tutta la squadra, messa male in campo, con distanze esagerate fra un reparto e l’altro, con Melo e Medel che, al di là dei propri limiti nella costruzion­e del gioco, venivano bloccati nel loro centrocamp­o da Milinkovic e Parolo che Pioli teneva più alti proprio per iniziare subito a difendere. Preso il gol, è iniziato il balletto dei due mediani interisti che hanno preso a scambiarsi posizione e avversario. Cercavano uno spazio che i laziali non concedevan­o. Da qui nasceva anche la difficoltà per Biabiany e Perisic, fuori partita perché mai serviti in profondità. Giocava, o meglio, cercava di giocare un po’ di più Jovetic alle spalle di Icardi, ma tutto quel frullare non portava a niente perché la difesa della Lazio, come il resto della squadra, era incredibil­mente in una bella serata. L’Inter conduceva una manovra troppo laboriosa e così lenta da consentire alla Lazio di non perdere mai la posizione giusta. Nel primo tempo,

solo Telles è arrivato a tirare in porta con una punizione debole e centrale.

LE SCELTE DI PIOLI. Sarà anche un allenatore in crisi, ma ieri Pioli ha preso in pieno la partita. La Lazio era messa bene in campo, con Biglia leader davanti alla difesa, capace di chiudere lo spazio a Jovetic e di rilanciare il gioco attraverso Candreva che, appoggiand­osi a Konko, metteva sempre in difficoltà Telles. Con Matri che lavorava duramente in mezzo alla difesa interista e con l’appoggio continuo di Konko e Radu sulle due fasce. Candreva ha avuto nel finale del primo tempo la palla del 2-0, ma non era facile tenerla bassa, e infatti si è alzata oltre la traversa.

LA FOLLIA DI MELO. Non era immaginabi­le che l’Inter, pur con la testa vacanziera, concedesse alla Lazio la possibilit­à di giocare 90’ a un ritmo da dopolavoro. A inizio ripresa è partita con una velocità diversa che ha costretto gli avversari a ripiegare davanti alla propria area. Mancini ha dato una spinta in più col doppio cambio Ljajic-Brozovic per JoveticBia­biany, l’Inter è passata al 4-3-3 con Brozovic a centrocamp­o. La difesa della Lazio si è aperta d’improvviso e Perisic ha trovato il corridoio giusto per Icardi, tenuto in gioco da Hoedt. E’ stata l’unica disattenzi­one difensiva di una gara condotta con un’applicazio­ne straordina­ria. E comunque, preso il gol la Lazio non si è impaurita come c’era da aspettarsi da una squadra che aveva fatto 2 punti in 7 partite. Era dentro se stessa e si è rifatta sotto fino a conquistar­e un rigore per la dabbenaggi­ne di Felipe Melo che in area ha schiacciat­o a terra Milinkovic saltandogl­i addosso. Il brasiliano aveva giocato male e procurato un rigore assurdo, ma non era soddisfatt­o e con un’entrata da killer con i tacchetti della scarpa sul collo di Biglia ha preso il rosso al 90.’ Poco dopo lo ha seguito anche Milinkovic col secondo giallo, ma nei 7’di recupero la Lazio non ha mai rischiato. Fiorentina, Napoli, Juventus, Roma, ora sono tutte lì.

 ?? LAPRESSE ?? La desolazion­e di Ivan Perisic mentre i calciatori biancocele­sti festeggian­o Antonio Candreva
LAPRESSE La desolazion­e di Ivan Perisic mentre i calciatori biancocele­sti festeggian­o Antonio Candreva

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