Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Uno scudetto per tutti Decide il colpo giusto
Dopo 17 gare, 5 squadre in 4 punti Un torneo così non si vedeva dal ‘90
Da un quarto di secolo non si vede un campionato come questo. Alla 17ª giornata, cinque squadre in 4 punti, dall’Inter con 36 alla Roma con 32, in mezzo Fiorentina, Napoli (con 35) e Juventus (con 33). Ma nel campionato 1990-91, a quello ci riferiamo, si assegnavano ancora 2 punti a vittoria, le squadre erano sempre 5 raggruppate in appena 2 lunghezze, c’era l’Inter in testa a quota 24, poi Milan a 23 e il terzetto Parma-Juve-Samp a 22. Con un calcolo puramente statistico e di nessun valore tecnico (perché allora si giocava per il pareggio molto più di quanto sia utile farlo adesso), attribuendo 3 punti a vittoria quelle 5 squadre erano raccolte in 4 punti proprio come adesso.
SENZA PRONOSTICO. In questa stagione si è mischiato di tutto. Il ritorno dell’Inter dopo anni di oscuramento, il ritardo della Juve dopo anni di dominio assoluto, il solito su e giù dell’indecifrabile Roma di Garcia e la crescita di Napoli e Fiorentina. Per ora, fra le grandi tradizionali, c’è una sola conferma: la difficoltà del Milan a ritrovare la sua vecchia strada. E’ finalmente un campionato elettrizzante che la sconfitta di domenica sera dell’Inter ha reso unico nella sua specie.
Come diceva Ancelotti più di un mese fa, in Germania e in Francia si sa già chi vince, in Spagna la scelta è ridotta al massimo a 3 squadre, mentre in Italia può vincere chiunque. Così, se un tempo eravamo il campionato più bello perché i giocatori migliori erano da noi, adesso lo siamo per la nuova incertezza. NAPOLI, VIOLA E ROMA. Avevamo appena finito di riportare la Serie A agli anni Settanta, alle sfide fra Juve e Inter, che dobbiamo allargarla anche a Fiorentina e Napoli. Se due squadre ben allenate, con centravanti forti (Kalinic) e fortissimi (Higuain), con organici di ottimo livello (meglio quello di Sarri) e con società solide arrivano a un punto dalla vetta della classifica (dopo averla pure conquistata) alla 17ª giornata vuol dire che possono e devono crederci davvero. Il Napoli di più perché lo dice la sua storia recente, ma la Fiorentina ha la spinta del nuovo, dell’imprevedibile. Nell’ultima giornata hanno conquistato i successi più importanti: il Napoli a Bergamo, campaccio di una squadra che sta bene, la Fiorentina in casa col Chievo come rapida risposta alla delusione per l’eliminazione dalla Coppa Italia. La posizione della Roma è diversa, difficile da inquadrare e quasi paradossale nella sua recente evoluzione: può una squadra puntare davvero allo scudetto con un allenatore ancora sul punto di essere licenziato? E, capovolgendo la domanda: può una squadra a 4 punti dal primo posto e a 3 dal secondo mettere in discussione il proprio allenatore? La Roma vincerà quando e se troverà la normalità.
INTER E JUVE. Restano le candidate più autorevoli e non a caso Mancini e Allegri non fanno altro che scaricare uno sull’altro la pressione dei rispettivi ruoli di favoriti. L’Inter ha due vantaggi, il 1° posto con 3 punti sulla Juve e l’assenza delle Coppe; il vantaggio della Juve è la Juve stessa, ovvero una squadra che non si arrende mai e che crede nelle sue qualità più di tutte le altre.
ROMPERE L’EQUILIBRIO. Forse ci penserà il mercato di gennaio a modificare i precari equilibri di questo campionato. L’Inter avrebbe bisogno di un regista vero (ma Mancini vuole davvero cambiare gioco alla squadra, o meglio, vuole davvero cercare un gioco di squadra?) per ovviare alle difficoltà che avversari attenti tatticamente come la Lazio possono creare al suo centrocampo; la Fiorentina ha assoluta necessità di un difensore in più e poi deve risolvere il caso di Giuseppe Rossi; la Juve deve rinforzarsi in mezzo al campo, magari con un regista classico che restituisca Marchisio al suo ruolo di interno (così aumenterebbero i gol anche dei centrocampisti, gol che mancano rispetto alla scorsa stagione); la Roma può migliorare con l’acquisto di un terzino destro per liberare Florenzi da un ruolo che non gli appartiene; il Napoli è forse quello con minori necessità, del resto lo ha detto lo stesso Sarri che lui allena per migliorare i suoi giocatori.
Anche 25 anni fa (2 punti a vittoria) c’era l’Inter prima poi Milan, Parma Juve e Sampdoria Mancini e Allegri restano i candidati più autorevoli Ma gennaio può rompere l’equilibrio