Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Galliani: Questo Milan vale più del sesto posto
concludesse nel modo migliore, cancellando tutti i discorsi di esonero per Mihajlovic che avevano accompagnato i giorni successivi al pareggio interno con il Verona.
TIMONE IN PUGNO. Certo all’intervallo, a Frosinone, gli scenari erano ben più cupi. Ma proprio in quel momento, con il vascello rossonero che sembrava sul punto di affondare, trascinando sul fondo il suo comandante, proprio Mihajlovic ha dimostrato di avere ancora in pugno il timone. In un quarto d’ora che evidentemente non può essere stato troppo tranquillo, con al fianco pure un preoccupato
REAZIONE CHIAMATA. Peraltro, negli ultimi giorni, il tecnico serbo era stato tutt’altro che tenero con i suoi. Prima della Sampdoria aveva lanciato un chiaro messaggio: «Chi non riesce a sopportare i fischi dei tifosi, è meglio che cambi mestiere e vada a fare il ragioniere». Prima del Frosinone non aveva fatto altro che rafforzare il concetto, invitando i cronisti a chiedere direttamente ai giocatori il motivo dei molti approcci a sbagliati. Insomma, non ha fatto altro che mettere il gruppo davanti alle proprie responsabilità. All’apparenza poteva essere un rischio per una doppia ragione: da un lato, per la fragilità psicologica che i rossoneri avevano già evidenziato, e, dall’altro, perché volendo far saltare l’allenatore sarebbe bastata soltanto un’altra brutta partita per raggiungere l’obiettivo. Mihajlovic, invece, ha ottenuto la risposta che voleva e, a questo punto, può anche guardare al 2016 con il sorriso.
CHE NUMERI. L’anno nuovo, peraltro, non potrà che ripartire nel segno di Bacca e Bonaventura. Il primo è il capocannoniere rossonero con 8 centri (tutti dentro l’area di rigore) su un totale di 15 conclusioni in porta e 21 totali. La sua media è di una rete ogni 168'. Il secondo, di gol, ne ha fatti, esattamente la metà, ma ci ha aggiunto ben 8 assist, contando anche corner e calci di punizione. E’ ormai il fulcro della manovra rossonera. Probabilmente ancora più indispensabile del colombiano. Presto si parlerà anche di rinnovo.
Ha temuto fino all’ultimo di dover cambiare i suoi programmi. Fosse andata male con il Frosinone, infatti, sarebbe stato impossibile partire già ieri per il Brasile. Invece, quei 4 gol nella ripresa hanno sistemato tutto e così Galliani, insieme alla famiglia, ieri ha potuto decollare regolarmente per il Sudamerica. Il rientro a Milano è fissato per il 5 gennaio, vigilia della ripresa del campionato, che vedrà il Milan affrontare il Bologna a San Siro. Prima di volare oltreoceano, però, l’ad rossonero ha provveduto a diffondere un messaggio molto chiaro: «Continuo a ritenere che questa squadra valga più del sesto posto». Che è poi lo stesso pensiero di Berlusconi, con cui il dirigente ha parlato immediatamente dopo il fischio finale del match con il Frosinone.
ANCORA SENZA EUROPA. Insomma, Mihajlovic si è guadagnato un Natale tranquillo (o sereno, termine che preferisce), ma a gennaio occorre obbligatoriamente risalire la classifica. L’attuale sesto posto, infatti, non varrebbe nemmeno l’Europa League e il Diavolo non può permettersi il terzo anno consecutivo lontano dalle Coppe. All’atto pratico, inoltre, i 3 punti conquistati al Matusa sono serviti soltanto per ridurre a 8 lunghezze il distacco dall’Inter capolista, mentre le distanze dalle altre posizioni, con tutte le rivali comunque vincenti, sono rimaste invariate. «Terzo posto? Stiamo zitti e non facciamo previsioni che portano male - ha detto Galliani ieri, intercettato da milannews.it prima di partire -. Avremmo potuto fare qualche punto in più se avessimo avuto, ad esempio, il rigore con il Verona. Ad ogni modo ne abbiamo raccolti 28 e teniamoci quelli». SNODO ROMA. Peraltro, è il calendario a offrire alla squadra rossonera l’occasione migliore per accorciare la classifica. Dopo il Bologna, infatti, ci sarà la trasferta in casa della Roma, al momento al quinto posto. Del resto, l’idea non è quella di porsi obiettivi troppo a lungo termine, ma di scalare un gradino dopo l’altro. Certo, c’è anche l’altro lato della medaglia. Il Diavolo, infatti, non può permettersi nemmeno di perdere altri punti rispetto alle posizioni che valgono l’Europa. Ecco perché l’incrocio con la formazione giallorossa sarà un altro snodo fondamentale per la stagione, ma anche per la panchina di Mihajlovic. Un altro capitombolo, infatti, è tutto tornerebbe per l’ennesima volta in discussione.
«Arrivare terzi? Stiamo zitti e non facciamo previsioni... Ci manca qualche punto in più»