Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Tacchinardi: Questa squadra raggiungerebbe l’Europa
Per intendersi, la formazione che abbiamo scelto era per dieci undicesimi in panchina a Carpi, a parte Roberto Pereyra, infortunato. Al posto dell’argentino c'era Simone Padoin, «tuttofare» graditissimo ad Allegri. Senza dimenticare Hernanes nel ruolo di trequartista e la... panchina di Mario Lemina, gioiello francese arrivato in prestito dal Marsiglia (con diritto di riscatto fissato a 10 milioni) , che, al pari Pereyra, tornerà a disposizione nel 2016. Sarà un'altra freccia importante all'arco di Max, che ha sempre riconosciuto un ruolo decisivo ai bianconeri subentranti a partita in corso: «Devono sempre determinare».
TRAGUARDO. Avranno certamente Neto, Lichtsteiner, Caceres, Rugani, Alex Sandro, Pereyra, Sturaro, Asamoah, Hernanes, Zaza, Morata. La “panchina” della Juve è d’oro massiccio e vale 163 milioni di euro. E’ questo uno dei segreti della striscia di vittorie banconere? Potrà essere questa l’arma vincente nella corsa finale al titolo? Sarà il 2016 a decretarlo, ma ciò che non è in discussione è l’importanza di poter contare su alternative di valore assoluto.
Alessio Tacchinardi, se questo undici giocasse titolare nel campionato di Serie A, dove potrebbe arrivare? «Stiamo parlando di una super rosa, di giocatori di qualità che il club ha strappato in molti casi ad un ottimo prezzo. La società ha acquistato i migliori sulla piazza, dimostrando la sua bravura. Tolti Cristiano Ronaldo, Messi e gli inarrivabili, diversi giocatori di livello mondiale sono alla Juventus. Partendo dal presupposto che non si tratta di panchinari, ma di comprimari, posso affermare che una squadra così composta non faticherebbe ad arrivare tra le prime quattro o cinque, se non più su...».
Cos’è che la fa dubitare circa le potenzialità da Europa League o zona Champions? «La mancanza di un vice-Marchisio: nessuno dei centrocampisti indciati, per adesso, può sostituirlo. Inoltre manca un difensore centrale forte come uno dei tre titolari. Caceres è di alto profilo, Rugani è fortissimo in prospettiva, ma attualmente non potrebbero reggere il paragone. Sugli esterni e dalla trequarti in poi il livello è assoluto. Lichtsteiner ormai lo conosciamo bene e Alex Sandro mi ha piacevolmente colpito. Poi la classe di Hernanes, la tenica di Morata e l’efficacia di Zaza sono fuor di dubbio».
Eppure qualche critica per un avvio stentato e qualche crifra spesa è arrivata... «Perché si tende sempre ad accusare e parlare a sproposito. Io non ho mai vuto dubbi, era impossibile che la Juventus non riuscisse a risalire la china con un organico del genere. Allegri è stato bravissimo a tenere unito il gruppo e a creare amalgama nonostante le assenze di Pirlo, Tevez e Vidal. Un periodo di assestamento era prevedibile, ma ora che i giusti equilibri sono stati ritrovati i giocatori hanno ancora più certezze sulle quali poter fare affidamento. E’ meglio partire male e poi migliorare, che fare il percorso inverso...».
Come quello della Roma, ad esempio? Esattamente, la Roma era partita alla grande, molto meglio della Juventus e anche la rosa giallorossa è di alto livello, ma poi il corso degli eventi è stato nettamente diverso. In questo momento, pur essendo solo ad un punto di distanza, l’impressione che si ha delle due squadre non è paragonabile. La Juventus ha fiducia, è consapevole dei propri mezzi e affronta le gare con uno spirito diverso. Ha sofferto all’inizio, ma questo l’ha fatta crescere. Non so se sia merito dell’allenatore, dei giocatori o del trascorso di ogni club».