Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

CASO MELO L’INTER E’ CON LUI

Il brasiliano ha chiesto scusa ai compagni «Non volevo». E la squadra farà quadrato

- Di Andrea Ramazzotti

L’amarezza per aver causato il rigore della vittoria della Lazio e per essere stato espulso per quella brutta entrata su Biglia Felipe Melo proverà a smaltirla a Orlando, negli Stati Uniti. Mentre alcuni dei suoi connaziona­li (Miranda, Juan Jesus e Telles) ieri sono partiti per il Brasile, l’ex centrocamp­ista del Galatasara­y insieme alla sua famiglia raggiunger­à la casa che ha negli Usa e poi si aggregherà alla squadra il 29 a Doha. Come tutti i suoi compagni avrà un programma specifico di allenament­i da svolgere in questi giorni (per verificarn­e lo svolgiment­o sono previsti test atletici in Qatar) ed è facile immaginare che, al netto della squalifica che gli arriverà (oggi saprà l’entità), voglia presentars­i in forma per cancellare l’amarezza per il finale di 2015. L’Inter intanto si è schierata al suo fianco, contro l’etichetta di cattivo a tutti i costi che il giocatore ha di nuovo addosso. Molti dei suoi compagni domenica hanno provato tirargli su il morale dopo che il brasiliano aveva giustifica­to i suoi errori, senza voler entrare troppo nello specifico complice la tensione che ancora aveva addosso.

NON VOLEVO FARLO. Melo domenica ha perso la testa. Alle persone vicine e ai compagni ha spiegato che era nervoso per un primo tempo nel quale aveva sbagliato molto e per i corpo a corpo in area della Lazio con Mauricio. Il fallo da rigore su Milinkovic-Savic è stata una leggerezza perché, ha raccontato, è andato a staccare di testa sull’avversario appoggiand­osi come aveva fatto per tutto il resto della gara, solo che in quell’occasione il serbo non ha staccato, ma si è limitato con astuzia a subire il contatto. Nell’azione dell’espulsione, ha aggiunto, non aveva visto l’arrivo dell’avversario: lui aveva gli occhi sul pallone e quando si è accorto della presenza di Biglia aveva già il piede alto. Secondo la sua versione ha tentato di non colpirlo, inarcandos­i anche all’indietro e rischiando l’infortunio ricadendo male. Uscendo dal campo quasi in lacrime, ma anche nel garage dove ha incontrato Matri, si è sincerato delle condizioni di Biglia al quale ha chiesto scusa. Mancini lo ha rimprovera­to («Ha fatto due errori stupidi e banali»), ma certo non ha intenzione di scaricarlo. Idem la società, conscia di quello che il giocatore ha dato finora e del sacrificio economico che ha fatto per venire a Milano.

AGENTE SPIEGA. Domenica notte Melo ha dormito poco o niente. Naturalmen­te ha parlato con il suo agente, Josè Rodriguez Baster, fondatore e agente principale della Promoespor­t Bcn, che lo ha difeso: «Felipe è molto amareggiat­o per quanto accaduto e per il risultato - ha detto il procurator­e - perché lui dà sempre tutto per la squadra e vincere è nel suo dna. Quando non ci riesce è sempre deluso. Sono sicuro che non è intervenut­o per far male a Biglia, ma per spazzare via il pallone. Si vede anche dalle immagini. E stato un incidente, una circostanz­a sfortunata e fortuita. Si è voluto sincerare subito, così come dopo la partita, delle condizioni dell’avversario ed era dispiaciut­o per l'accaduto».

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