Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Un Ferguson a Napoli»

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E’ stato il presidente che lo ha lanciato e che ora tifa (anche) per il suo Napoli. Fabrizio Corsi, numero uno dell’Empoli, piccola grande realtà del nostro calcio, ieri mattina, intervenen­do a Radio Anch’io Sport, su Radiouno, ha a lungo parlato di Sarri: «Dite che ora Maurizio si lamenta? A Empoli non se lo poteva permettere... adesso magari in una dimensione come Napoli... Però ogni tanto qualche battibecco in campo ce lo aveva anche con noi; e comunque le sue sono battute alla toscana che spesso ci rendono simpatici ma altre volte antipatici. Sarri resta un’icona per noi, un personaggi­o, che adesso ha convinto tutti, soprattutt­o i calciatori che hanno capito che porta loro vantaggio lavorare in una certa maniera: non nascondo che facciamo un po’ di tifo per il Napoli». Corsi poi ha continuato: «La scelta di Giampaolo come suo successore? Abbiamo guardato la qualità del suo lavoro; è una persona per bene, intelligen­te, ha raccolto la filosofia di gioco e ha aggiunto del suo: possesso palla e difesa alta, migliorand­o quella dentro l’area di rigore; è entrato nella testa dei giocatori, e sono arrivati i risultati. Adesso con tutto il rispetto questo è l’Empoli di Giampaolo e non più quello di Sarri come poteva sembrare all’inizio. L’addio di Sarri? Qualcuno, nel nostro ambiente, si era illuso che potesse diventare il nostro Ferguson, visto come ama lavorare; invece magari diventerà il Ferguson del Napoli. Perché non è andato al Milan? Le sirene, i contatti ci sono stati, le decisioni però le prendono i dirigenti; credo sarebbe andato volentieri anche al Milan, aveva molte alternativ­e, ho temuto restasse col cerino in mano, invece gli è toccato una grande; gli sono grato, sono felice per lui, e lo sarò ancora di più quando vincerà qualcosa di importante».

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