Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Higuain bomber che nasconde un’anima sensibile»
L’immagine della domenica è l’abbraccio di Higuain, d’una affettuosa violenza. «Lui è sensibile e fino ad ora ha trasmesso di sé un’immagine non aderente al suo carattere. Non è soltanto il centravanti più forte al mondo, ma anche un uomo con sentimenti autentici».
Si è legato a lei. «Io sento la partecipazione di tutti i ragazzi, devo dire che guido un gruppo speciale. Anche Insigne a Verona venne da me, dopo il gol: vuol dire che c’è sintonia tra di noi. Ho stima dei miei ragazzi».
Nel primo tempo, aveva sbagliato colpi che appartengono al suo repertorio.
«E nella ripresa ha risposto con una doppietta, ha permesso di guadagnarci il rigore su un suo movimento».
Qualcosa gli avrà pur detto nello spogliatoio.
«Va in campo e gioca tranquillo e vedrai che ti succede...Lui è un po’ rosicone, e si vede, ma basta toccargli le corde giuste: anche un campione del suo spessore ha bisogno, a volte, d’una parolina, di sentire vicino chi gli sta intorno».
E’ consentito «bestemmiare», per parafrasarla.
«Non mi sentirete mai sbilanciare perché non esistono le condizioni per farlo, manca ancora un intero girone a cui vanno aggiunte le due partite che verranno al rientro
in campo».
Affinché si possa tentare un azzardo, di quanti colpi al mercato avrà (avrebbe) bisogno? «Io di queste vicende non mi occupo, sono uomo di campo. Si deciderà poi, si parlerà, si vedrà cosa proporrà l’universo-calcio. Io devo allenare e possibilmente farlo anche bene».
Questa è terra sua. «E sono legato alle mie origini.