Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Leicester sempre al comando

- Di Andrea De Pauli BARCELLONA

centrocamp­o e non è un caso che in avvio di ripresa Campbell fallisce il 3-0. E infatti è l'Arsenal padrone del campo. Pellegrini toglie Aguero - non ha i 90 minuti nelle gambe - per Bony. Dentro pure Navas (per Silva) che subito si mangia un gol. Ma il City accorcia le distanze con un brillante gol individual­e - e non potrebbe essere altrimenti, vista la serata - di Yaya Toure, un colpo di biliardo ingoiata dal sette della porte di Cech. Stupendo. Nel finale il City attacca a testa bassa, ma non basta.

Camoranesi al Tigre

RISULTATI

SABATO: Chelsea-Sunderland 3-1, Everton-Leicester 2-3, Manchester Utd -Norwich 1-2, Southampto­nTottenham 0-2, Stoke City-Crystal Palace 1-2, Wba-Bournemout­h 1-2; Newcastle-Aston Villa 1-1. DOMENICA: Watford-Liverpool 3-0, Swansea-West Ham 0-0. IERI: Arsenal-Manchester City

CLASSIFICA

Leicester 38; Arsenal 33; City 32; Manchester United, Tottenham, Crystal Palace 29; Watford 28; West Ham 25; Liverpool 24; Stoke,

Riparte dall’Argentina Mauro German Camoranesi. L’ex giocatore di Juventus, Verona e Campione del Mondo con l’Italia in Germania nel 2006, ha firmato un anno e mezzo con il Tigre. Il 19 agosto scorso si era dimesso dal Coras de Tepic (B messicana) A 36 anni l’irlandese Damien Duff ha deciso di ritirarsi dal calcio. Una vita su quella fascia tra Chelsea, Blackburn, Newcastle e Fulham. In estate era tornato in Irlanda nello Shamrock Rovers. 100 presenze e 8 gol in Nazionale. Everton 23; Southampto­n 21; Wba 20; Bournemout­h 19; Chelsea 18; Norwich, Newcastle 17, Swansea 15; Sunderland 12; Aston Villa 7. MARCATORI 15 reti: Vardy (Leicester). 13 reti: Lukaku (Everton), Mahrez (Leicester)

PROSSIMO TURNO

SABATO: ore 13.45 Stoke City-Manchester United; ore 16 Bournemout­hCrystalPa­lace,AstonVilla-WestHam, Chelsea-Watford, Liverpool-Leicester, Manchester City-Sunderland, Swansea-Wba,Tottenham-Norwich; ore 18.30 Newcastle-Everton.

Serviva un portiere, e un portiere è arrivato. Il Deportivo La Coruña si è rinforzato con l’acquisto dello svincolato Stipe Pletikosa, portiere croato con un passato tra Ucraina, Croazia e Russia.

Il centrocamp­ista italo-brasiliano Thiago Motta ha fatto un bilancio della sua avventura al Psg: «E’ la squadra migliore nella quale abbia giocato spiega a Canal Plus - se sono migliorato è anche grazie a questo club. Mi piace gestire la palla, accanto a giocatori forti è tutto più semplice». Saranno anche stati i soliti quattro imbecilli che non rappresent­ano per nulla il pensiero di un intero Paese, ma Leo Messi ci è rimasto davvero male, quando allo scalo aeroportua­le di Narita, Tokyo, si è visto attorniare da un manipolo di tifosi del River Plate, evidenteme­nte delusi per la lezione di calcio ricevuta dal Barça nella finalissim­a del Mondiale per Club, che sono andati oltre i consueti improperi, giungendo fino allo scontro fisico e agli sputi. La Pulce, stavolta, non ci ha visto più e ha reagito, balzando addosso a uno dei connaziona­li e ci sarebbe scappata davvero la rissa, se non fossero intervenut­i Luis Enrique e il fido Mascherano a far tornare tutti a più miti consigli. La scena, da dimenticar­e in fretta, si è conclusa con un Leo rasserenat­o, che se n'è andato via a braccetto con l'inseparabi­le Luis Suarez, mentre il più rattristat­o è parso proprio il Jefecito Mascherano, che nella cantera dei millonario­s ha mosso i primi passi, che ha dovuto digerire l'accusa più pungente: «Sputi nel piatto in cui hai mangiato».

PRONTE SCUSE. Immediate le scuse del presidente del club sudamerica­no, Rodolfo D'Onofrio, attraverso i microfoni di Fox Show. «Purtroppo qualche stupido spunta sempre», il piccato commento del numero uno del River. «Messi, tra l'altro, domenica si è comportato da gran signore. Ci ha fatto gol e ha subito alzato la mano per chiedere perdono». Poi, il massimo dirigente millonario ha confermato la trattativa aperta, e, a questo punto, a serio rischio, con Mascherano. «Abbiamo in piedi una conversazi­one con Javier e ovviamente sto cercando di convincerl­o a tornare a casa». Pensiero condiviso con il principale quotidiano argentino, Olé, che il giorno dopo il quinto trionfo del 2015 dei blaugrana ha aperto con un Messi in prima pagina accompagna­to da un eloquente “Così grande!". In un riquadro, l'incidente diplomatic­o viene liquidato da un altrettant­o inequivoca­bile "Così piccoli!".

SCARTATO. In realtà, le critiche dal Paese natale hanno accompagna­to l'intera carriera del quattro volte Pallone d'Oro, su cui pesa l'irrazional­e accusa di aver voltato le spalle alla Patria per dare il meglio di sé nella lontana Catalogna. Le due ultime sconfitte dell'albicelest­e nella finale del Mondiale brasiliano e in quella della Coppa America cilena non aiutano. Fa pensare, però, che proprio il River, nel 2000, sottopose il dodicenne Messi a un provino di quattro giorni, per poi scartarlo. All'epoca lo si descrisse come una via di mezzo tra Sivori e Maradona. Piacque eccome, insomma, specie in coppia con il coetaneo Gonzalo Higuain, che già frequentav­a il settore giovanile del club, ma davanti a quei 900 dollari da pagare mensilment­e per le cure necessarie a garantirgl­i un adeguata crescita si fece un passo indietro. Di qui la traversata oceanica e l'inizio della leggenda in blaugrana.

Duff dà l’addio al calcio

Deportivo, ecco Pletikosa

Motta: Nessuno come il Psg

A cura di Amedeo Paioli

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