Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Leicester sempre al comando
centrocampo e non è un caso che in avvio di ripresa Campbell fallisce il 3-0. E infatti è l'Arsenal padrone del campo. Pellegrini toglie Aguero - non ha i 90 minuti nelle gambe - per Bony. Dentro pure Navas (per Silva) che subito si mangia un gol. Ma il City accorcia le distanze con un brillante gol individuale - e non potrebbe essere altrimenti, vista la serata - di Yaya Toure, un colpo di biliardo ingoiata dal sette della porte di Cech. Stupendo. Nel finale il City attacca a testa bassa, ma non basta.
Camoranesi al Tigre
RISULTATI
SABATO: Chelsea-Sunderland 3-1, Everton-Leicester 2-3, Manchester Utd -Norwich 1-2, SouthamptonTottenham 0-2, Stoke City-Crystal Palace 1-2, Wba-Bournemouth 1-2; Newcastle-Aston Villa 1-1. DOMENICA: Watford-Liverpool 3-0, Swansea-West Ham 0-0. IERI: Arsenal-Manchester City
CLASSIFICA
Leicester 38; Arsenal 33; City 32; Manchester United, Tottenham, Crystal Palace 29; Watford 28; West Ham 25; Liverpool 24; Stoke,
Riparte dall’Argentina Mauro German Camoranesi. L’ex giocatore di Juventus, Verona e Campione del Mondo con l’Italia in Germania nel 2006, ha firmato un anno e mezzo con il Tigre. Il 19 agosto scorso si era dimesso dal Coras de Tepic (B messicana) A 36 anni l’irlandese Damien Duff ha deciso di ritirarsi dal calcio. Una vita su quella fascia tra Chelsea, Blackburn, Newcastle e Fulham. In estate era tornato in Irlanda nello Shamrock Rovers. 100 presenze e 8 gol in Nazionale. Everton 23; Southampton 21; Wba 20; Bournemouth 19; Chelsea 18; Norwich, Newcastle 17, Swansea 15; Sunderland 12; Aston Villa 7. MARCATORI 15 reti: Vardy (Leicester). 13 reti: Lukaku (Everton), Mahrez (Leicester)
PROSSIMO TURNO
SABATO: ore 13.45 Stoke City-Manchester United; ore 16 BournemouthCrystalPalace,AstonVilla-WestHam, Chelsea-Watford, Liverpool-Leicester, Manchester City-Sunderland, Swansea-Wba,Tottenham-Norwich; ore 18.30 Newcastle-Everton.
Serviva un portiere, e un portiere è arrivato. Il Deportivo La Coruña si è rinforzato con l’acquisto dello svincolato Stipe Pletikosa, portiere croato con un passato tra Ucraina, Croazia e Russia.
Il centrocampista italo-brasiliano Thiago Motta ha fatto un bilancio della sua avventura al Psg: «E’ la squadra migliore nella quale abbia giocato spiega a Canal Plus - se sono migliorato è anche grazie a questo club. Mi piace gestire la palla, accanto a giocatori forti è tutto più semplice». Saranno anche stati i soliti quattro imbecilli che non rappresentano per nulla il pensiero di un intero Paese, ma Leo Messi ci è rimasto davvero male, quando allo scalo aeroportuale di Narita, Tokyo, si è visto attorniare da un manipolo di tifosi del River Plate, evidentemente delusi per la lezione di calcio ricevuta dal Barça nella finalissima del Mondiale per Club, che sono andati oltre i consueti improperi, giungendo fino allo scontro fisico e agli sputi. La Pulce, stavolta, non ci ha visto più e ha reagito, balzando addosso a uno dei connazionali e ci sarebbe scappata davvero la rissa, se non fossero intervenuti Luis Enrique e il fido Mascherano a far tornare tutti a più miti consigli. La scena, da dimenticare in fretta, si è conclusa con un Leo rasserenato, che se n'è andato via a braccetto con l'inseparabile Luis Suarez, mentre il più rattristato è parso proprio il Jefecito Mascherano, che nella cantera dei millonarios ha mosso i primi passi, che ha dovuto digerire l'accusa più pungente: «Sputi nel piatto in cui hai mangiato».
PRONTE SCUSE. Immediate le scuse del presidente del club sudamericano, Rodolfo D'Onofrio, attraverso i microfoni di Fox Show. «Purtroppo qualche stupido spunta sempre», il piccato commento del numero uno del River. «Messi, tra l'altro, domenica si è comportato da gran signore. Ci ha fatto gol e ha subito alzato la mano per chiedere perdono». Poi, il massimo dirigente millonario ha confermato la trattativa aperta, e, a questo punto, a serio rischio, con Mascherano. «Abbiamo in piedi una conversazione con Javier e ovviamente sto cercando di convincerlo a tornare a casa». Pensiero condiviso con il principale quotidiano argentino, Olé, che il giorno dopo il quinto trionfo del 2015 dei blaugrana ha aperto con un Messi in prima pagina accompagnato da un eloquente “Così grande!". In un riquadro, l'incidente diplomatico viene liquidato da un altrettanto inequivocabile "Così piccoli!".
SCARTATO. In realtà, le critiche dal Paese natale hanno accompagnato l'intera carriera del quattro volte Pallone d'Oro, su cui pesa l'irrazionale accusa di aver voltato le spalle alla Patria per dare il meglio di sé nella lontana Catalogna. Le due ultime sconfitte dell'albiceleste nella finale del Mondiale brasiliano e in quella della Coppa America cilena non aiutano. Fa pensare, però, che proprio il River, nel 2000, sottopose il dodicenne Messi a un provino di quattro giorni, per poi scartarlo. All'epoca lo si descrisse come una via di mezzo tra Sivori e Maradona. Piacque eccome, insomma, specie in coppia con il coetaneo Gonzalo Higuain, che già frequentava il settore giovanile del club, ma davanti a quei 900 dollari da pagare mensilmente per le cure necessarie a garantirgli un adeguata crescita si fece un passo indietro. Di qui la traversata oceanica e l'inizio della leggenda in blaugrana.
Duff dà l’addio al calcio
Deportivo, ecco Pletikosa
Motta: Nessuno come il Psg
A cura di Amedeo Paioli