Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Il gigante parallelo piace a tutti: pubblico e atleti

In Alta Badia l’azzurro Tonetti elimina Hirscher, in finale la spunta Jansrud su Svindal che torna leader di Coppa

- Di Alberto Dolfin

Alla fine anche i più scettici si sono ricreduti. Il primo gigante parallelo della Coppa del Mondo ha divertito le migliaia di persone presenti ai piedi della Gran Risa, tra cui c'era anche l'attaccante del Bayern Monaco Thomas Müller in compagnia della moglie Lisa, e gli sciatori impegnati sul tracciato. Certo, alcune modifiche vanno apportate per ottimizzar­lo, come ad esempio il disegno della pista, senza curve e con tre salti un po' troppo marcati, che ha favorito più i velocisti degli specialist­i, come dimostra la finale tutta norvegese in cui Kjetil Jansrud ha battuto il connaziona­le Aksel Lund Svindal. Per entrambi, nonostante i tanti punti raccolti, la gara non dovrebbe incidere sulla classifica di Coppa del Mondo.

Il vincitore ammette di aver scelto sempre il tracciato blu perché era più rapido rispetto al rosso. L'ha fatto quando ha visto l'azzurro Riccardo Tonetti sfrecciare davanti a Marcel Hirscher nella prima mini-manche dei sedicesimi. E, ancor più a sorpresa, l'infallibil­e austriaco si è scomposto sul secondo salto della seconda discesa ed è uscito dal tracciato, venendo eliminato al primo turno e permettend­o così a Svindal di scavalcarl­o nella generale.

«È stato bellissimo stare davanti a Marcel anche se solo per un 1/100 nella prima discesa, poi lui ha sbagliato e mi è andata bene. Peccato per essere uscito subito dopo, ma Jansrud era imprendibi­le», ha commentato Tonetti.

Nonostante i punti di Coppa svaniti, Hirscher ci ha scherzato su dicendo di aver perso perché non aveva i suoi migliori sci (gli sono stati rubati domenica al traguardo dopo la vittoria in gigante) e ha promosso, seppur con qualche riserva, la novità voluta dalla Fis: «È stata una grande premiere, anche se avrei preferito una pista più tecnica e non così dritta, perché per chi fa gigante era difficile star dietro ai discesisti sui salti. Comunque, penso sia una gara spettacola­re. Magari, introdurre­i una rete tra i due tracciati per evitare scontri tra gli atleti». L'unico brivido in questo senso si è vissuto nel quarto in cui il francese Pinturault è deragliato e ha sfiorato il tedesco Schwaiger. Sulla versione ridotta della Gran Risa ha regalato spettacolo per l'ultima volte Max Blardone. Il 36enne ossolano si è spinto fino ai quarti, prima di arrendersi a Jansrud, e chiudere sesto.

«Ero carico. Questa due giorni in Alta Badia mi ha regalato emozioni forti e mi sono divertito tantissimo nel parallelo, sfruttando la mia reattività in partenza - ha spiegato Blardone - Mi sono piaciuti molto il format e l'atmosfera perché sentire il calore del pubblico ti carica da matti».

Oggi lo spettacolo sotto i riflettori dello sci alpino prosegue, ma si torna al classico con slalom in notturna a Madonna di Campiglio.

Blardone sesto «Mi sono divertito tantissimo. Bene format e atmosfera E la gente ti carica»

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ANSA Kjetil Jansrud, 30 anni, esulta dopo il gigante parallelo

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