Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Fioretto: Vezzali, Errigo, poi a pari merito Di Francisca e Salvatori

- SCHERMA

Ochner nel femminile. Miracolo? No, ancora sbagliato. Trattasi di programmaz­ione. Di impegno. Di lavoro.

«A me piace dire che si tratta di un percorso», spiega Cesare Pisoni, direttore sportivo dello snowboard e del freestyle azzurro. «L’Olimpiade di Vancouver nel 2010 è stata probabilme­nte il punto più basso, da lì siamo partiti. Io ho avuto la fortuna di essere nominato direttore sportivo delle nazionali e subito

SOLO LEGNO. A Sochi il lavoro ha iniziato a pagare, anche se non sono arrivate medaglie. Presenze in finale, podi sfiorati, tanta rabbia. Medaglie di legno, come si chiamano in gergo.

«Diciamo che la... legna di Sochi si è trasformat­a in oro ai Mondiali dello scorso anno - scherza Pisoni - con il successo nel parallelo di Fischnalle­r, il nostro veterano da quasi trenta podi in Coppa del Mondo che però gli anni (35, ndr) non sembra sentirli e può arrivare da leader della squadra anche alle prossime Olimpiadi».

Purtroppo per l'Italia il parallelo a Pyeonchang non sarà specialità olimpica, ma la forza della squadra attuale è la sua unità, la sua capacità di crescere insieme mettendo insieme esperienza e freschezza.

«Mick ha 27 anni, ma Bormolini 21 e Felicetti 23, eppure con Fischnalle­r, che è il loro idolo, sono veramente amici. In squadra si respira un clima di grande unità, siamo davvero una famiglia, c'è un grande senso di appartenen­za, testimonia­to anche dall'hashtag #wearefisi, e uno scambio fra tutti. Roland, ad esempio, è

Gigante: cinquina con Gros, G. Thoeni, Stricker, Schmalzl e Pietrogiov­anna

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