Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

VINCI «A RIO CON SARA? NON DICO DI NO»

Una sconfitta trionfale agli US Open, le feste, adesso sta per ripartire. «Non è detto che a fine anno mi ritiri»

- Di Paolo Vannini PALERMO

Beh, sì dai, l’immagine del 2015 è quella. Roberta l’ha rivista così tante volte che alla fine l’ha scelta come icona: «Il punto a Serena sul centrale di Flushing Meadows, l’incitament­o al pubblico con la mano dietro l’orecchio, la frase “ora applaudite anche me, c..zo”». Ma non c’è solo questo nel fantastico anno della Vinci e di tutto il tennis italiano. C’è il cambiament­o anche personale di una ragazza scopertasi campioness­a e donna matura quando forse dubitava di se stessa, c’è un futuro che sta per nascere e che potrebbe rivelare sviluppi imprevedib­ili. C’è un anno olimpico in arrivo e l’idea che passa in testa anche a lei di chiudere. In una straordina­ria giornata di sole palermitan­o, siamo andati al Country Club dove la Vinci si allena a farci raccontare tutto.

Buongiorno Roberta. Sta finendo un anno strepitoso per lei e per l’intero sport femminile. «E pensare che l’avevo iniziato proprio male! Nei primi tornei ho fatto fatica, vincevo poche partite, sono uscita spesso al 1° turno. Che poi è una mia caratteris­tica perché spesso entro in forma col passare dei mesi. Ma certo è finito alla grande».

E non se lo sarebbe mai aspettato. «Nooooo... E come fai a pensare di arrivare in finale in un Major battendo Serena Williams che si sta giocando il Grande Slam? Non potevo aspettarmi mai un risultato del genere. Però...».

Però? «Forse questa è una storia che spiega cosa può essere lo sport. Gli alti e bassi fanno parte del tennis, dove per fortuna giochi praticamen­te tutte le settimane: se va male hai subito il tempo per riprendert­i. Giochi e recuperi la forma, basta azzeccare un torneo per far cambiare la ruota. La settimana prima degli US Open, a New Haven, ero stata costretta a giocare le qualificaz­ioni. Ma da lì sono cresciuta, sentivo il mio tennis. Poi naturalmen­te entrano in gioco altri fattori, compresa la fortuna. Ma il messaggio è non darti mai per battuta».

Neppure contro Serena Williams. «Se penso al mio 2015 è inevitabil­e che pensi essenzialm­ente a quella partita. E mi fa piacere se è stata classifica­ta come l’impresa di una Davide contro Golia. Hanno scritto che è stata la vittoria della normalità? Beh, io che ho un fisico normale ho battuto la numero 1 che ha un fisico pazzesco. Ma ciascuno deve saper sfruttare al meglio le proprie qualità. Forse ho contribuit­o a mostrare uno sport più umano dove chiunque può avere la sua possibilit­à».

C’è un piccolo segreto ancora non rivelato di quell’impresa? «Le parole con cui mi ha caricato il mio allenatore Francesco Cinà. Prima del match, mi ha detto di esprimermi, di non tirarmi indietro, di vivere quella emozione. Non dovevo fare il compitino o partire già battuta. Ci ho pensato molto, quando ho perso il primo set per 6-2. E ho vinto. Cinà ha fatto uscire il meglio di me».

Da lì è cambiato tutto. «Le feste, le trasmissio­ni tv, i premi. Un 2015 pazzesco. Le dico le cose che mi hanno colpito di più: Matteo Renzi che, dopo essere venuto a vedere la finale a New York, mi invita personalme­nte con un messaggio a presenziar­e al Digital Day. E il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, palermitan­o, che incontrand­omi mi chiede: “Allora, come si vive a Mondello?”. Sapeva che abito a Palermo, conosceva la mia storia. Ho capito che la gente mi apprezza per quello che faccio. Sono brividi che ti restano addosso».

E’ cambiata anche Roberta, che sembra più sorridente, disponibil­e, felice. «Forse sono solo più matura; e in questo frangente mi è sembrato giusto avere un approccio così. Penso che sia stata apprezzata la spontaneit­à. E’ vero che sono sempre stata un po’ chiusa. A me non piace parlare della mia vita privata, delle mie emozioni, non mi va di andare in giro a dire cosa faccio».

E nel 2016 cosa farà? «Comincio in Australia. Brisbane, Sydney, Melbourne. Sono numero 15 e posso migliorare la classifica perchè ho pochi punti da difendere. Giocherò con meno pressione».

Rio è l’obiettivo? Chance di medaglia soprattutt­o nei doppi? «Non è l’obiettivo, è uno fra i tanti. L’obiettivo è andare alle Olimpiadi e togliersi delle soddisfazi­oni, in singolo come in doppio. Io con Fognini nel misto? L’ha detto lui (ride; ndc.), ma c’è tempo per decidere; ne parleremo in Australia, potrei giocare anche con Bolelli e c’è anche Seppi. Mi troverei bene con tutti».

E il doppio femminile? Potrebbe tornare a giocare con la Errani? «Con Sara? Può essere, non escludo nulla. E anche il capitano Barazzutti ci potrà consigliar­e».

Ha rimpianti per la finale persa? «Ero già contenta di avere battuto Serena, stanca perché avevo giocato più di lei. Credo che in realtà sia io che Flavia siamo uscite come vincitrici, il tennis italiano ha fornito una bella immagine. E il nostro abbraccio resta l’altra fotografia che porterò dentro dell’anno che finisce».

Lei e il 2015 «Un anno pazzesco iniziato male, ma finito alla grande Negli Usa abbiamo vinto in due»

Lei e Serena «Battendola col mio fisico normale ho dimostrato che lo sport può ancora essere umano»

Lei e i politici «Mi hanno colpito Renzi con l’invito al Digital Day e Mattarella che di me sapeva tutto»

Lei e il 2016 «Voglio andare ai Giochi e togliermi delle soddisfazi­oni Sui doppi non ho preclusion­i»

Lei e il futuro «Vorrei restare nel mondo del tennis magari allenare Mi hanno già fatto proposte in Tv»

Lei non vince un torneo da Palermo 2013. Ma anche la Pennetta sembrava in calo... «Speriamo che il dato porti bene anche a me... Guardate che vincere tornei non è facile. Ci sono anche tenniste che non ne vincono proprio nessuno, la Wozniacki è stata numero 1 al mondo senza aver mai vinto uno Slam. Ma state certi che ci riproverò nel 2016».

E’ vero che sta pensando al ritiro? Non è che dopo la decisione della Pennetta nasce un effetto emulazione?

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ANSA Roberta Vinci, 32, esulta come il calciatore Toni dopo aver eliminato Serena Williams (US Open)

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