Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Droni: vietato farli volare sul pubblico
SECCATO. «Sono felicissimo del risultato, ma da quello che ho visto poi dopo al traguardo è stato davvero un disastro ha dichiarato seccato Hirscher - Ciò che è successo è orribile: non deve accadere un’altra volta, altrimenti impazzisco. Quel drone poteva davvero causarmi un infortunio serio se mi avesse centrato». Poi ha twittato l’immagine incriminata, scherzandoci su: «C’è parecchio traffico nei cieli italiani». Certo non è stata per niente fortunata la trasferta dolomitica per Hirscher, che domenica si era pure visto sottrarre gli sci con cui aveva appena trionfato sulla Gran Risa.
Ma il vero caso è quello del drone perché non è la prima volta che questi velivoli radiocomandati che dovrebbero offrire una maggiore fruizione dello spettacolo ai telespettatori rischiano di rovinare lo spettacolo sportivo. Senza andare troppo indietro, basta tornare agli Us Open di tennis dello scorso settembre. Durante il match di secondo turno tra la rumena Monica Niculescu e la brindisina Flavia Pennetta, poi vincitrice dello slam americano, un drone precipitò sugli spalti, per fortuna in una sezione deserta del Louis Armstrong Stadium, costringendo l’arbitro a sospendere temporaneamente l’incontro e la polizia ad intervenire, per scongiurare l’eventualità di un attentato. Nell’ottobre del 2014 ci fu un altro grave episodio, che condizionò anche l’esito della scontro tra Serbia e Albania valido per le qualificazioni agli Europei di calcio del 2016. Al 41’ del primo tempo, un drone Per drone si intende genericamente un velivolo senza pilota, ma le varianti sono molto ampie: dai micro e nanodroni fino a veri e propri aerei in grado di raggiungere la stratosfera. In questo caso si parla di un drone professionale per riprese Tv, radioguidato, con quattro o più eliche, del peso di poco superiore ai 2 kg. Le regole dell’Enav (Ente Nazionale Assistenza al Volo) vietano drasticamente il sorvolo di assembramenti per cortei, manifestazioni sportive o forme di spettacolo, o comunque di aree dove si verifichino concentrazioni inusuali di persone. con il vessillo della Grande Albania sorvola il Partizan Stadium di Belgrado e il serbo Mitrovic, che se lo vede passare vicino, strappa la bandiera, scatenando il putiferio in campo e sugli spalti e costringendo il direttore di gara a sospendere definitivamente la partita.
AUTORIZZATO. Ci sono voluti nove mesi anche per determinare l’esito dell’incontro, con il Tas che lo scorso luglio ha ribaltato la sentenza dell’Uefa e ha assegnato i tre punti alla formazione albanese. Certo i due precedenti accaduti nel tennis e nel calcio sono frutto dell’idiozia di un singolo, mentre quanto accaduto ieri sera a Madonna di Campiglio è considerabile come un errore tecnico, in quanto il drone per le riprese era stato autorizzato dall’ENAC per il volo notturno ed era pilotato a distanza da un esperto pilota elicotterista grazie a controlli elettronici che ne avrebbero dovuto garantire l’utilizzo in sicurezza anche in luoghi affollati. Eppure qualcosa è andato storto, probabilmente per una perdita del segnale, e per poco non condizionava la Coppa del Mondo di sci. È giusto cercare lo spettacolo da posizioni ravvicinate e che catturi sempre più pubblico, ma senza mettere a rischio l’incolumità dei protagonisti.
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