Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Il romanista Kvyat s’allena con il paddle
Il russo della Can. Roma «Affamato di vittorie»
Nel caso di Daniil Kvyat non si può dire buona la prima, ma buona la seconda sì. Debuttò lo scorso anno in Formula 1 questo ragazzino slavato ma precocemente maturo, un russo che ha speso a Roma la sua adolescenza. Non buona la prima perché Kvyat, atteso nel 2014 in Formula 1 come un piccolo fenomeno, alla Toro Rosso soffrì: a fine stagione, però, il suo compagno Jean Eric Vergne che aveva totalizzato 22 punti fu messo alla porta e Kvyat, con i suoi 8 punti, fu promosso alla red Bull. Buona la seconda perché in questo 2015 il russo ha raccolto tre punti in più di Daniel Ricciardo, che nel 2014 aveva messo in ombra Vettel.
VACANZE ROMANE. Ora Kvyat, libero da impegni, è nella “sua” Roma. In effetti questo russo è abbastanza romano, molto romanista e da un paio di mesi anche socio del Circolo Canottieri Roma. Ha iniziato a frequentare la struttura di Lungotevere Flaminio da poco ma ha già conquistato tutti con il sorriso, l’educazione e la simpatia. Tutto questo nonostante, a ventun anni, sia il pilota russo più interessante e talentuoso mai apparso nell’automobilismo sportivo.
«Sono nato in Russia ma mi sono trasferito in Italia a 13 anni, nel 2007, prima di cimentarmi nei kart - ricorda il pilota della Red Bull nella palestra del Circolo Appena il lavoro me lo consente, vengo a trovare mia madre (Zulya, ndr) e i miei amici. Conosco bene Roma, mi piace».
TENNIS E PADDLE. Conosce bene Roma e la Roma, vista l’ammirazione per Francesco Totti. Altro suo atleta di riferimento è Roger Federer: il tennis, del resto, è una sua grande passione. «Da piccolo ho giocato tantissimo a tennis e anche adesso, quando mi trovo a Barcellona per i consueti test sulla macchina, tra una prova e l’altra io e il mio compagno Daniel Ricciardo riusciamo a trovare il tempo per qualche partitina. Pazzesco, tra me e lui è un confronto equilibrato anche lì, oltre che in pista».
Al Canottieri Roma, coinvolto dall’amico ed ex pilota Formula Masters “Frankie”, preferisce il paddle. «Adesso riposo - ha spiegato - ma penso già alle prove di Barcellona a febbraio. Abbiamo avuto un po’ di problemi, siamo carenti sul piano motoristico (lunga e tormentata la ricerca di un motore dopo la rottura con la Renault, che continuerà a fornire alla Red Bull power unit rinominate, ndr) ma le prospettive della Red Bull per fare bene ci sono. Speriamo di andare meglio, tutto qui. Per ciò che riguarda me sono molto motivato e, ovviamente, affamato di vittorie».
SCHUMI CAMMINA? FALSO, PURTROPPO
BERLINO - A una settimana dal secondo anniversario del terribile incidente che ha ridotto in stato vegetativo Michael Schumacher, il tedesco Bunte ha scritto che l’ex campione sarebbe in grado di camminare per pochi passi, con l’aiuto dei terapisti. Non è così: «Purtroppo siamo costretti a smentire la notizia - ha detto Sabine Kehm, manager di Schumi - Queste speculazioni sono irresponsabili perché, data la gravità della sua condizione, la privacy è molto importante per Michael. Purtroppo danno anche false speranze alle molte persone coinvolte».