Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Da Torino a Palermo gli stadi del calcio dei Giochi di Roma

Scelti undici stadi per i due tornei dei Giochi ma la finale maschile va ancora assegnata

- > VOLPE

Un salto nel passato per proiettars­i nel futuro. Neanche fossimo al volante della DeLorean di Doc Emmett. L’annuncio degli stadi prescelti per la candidatur­a di Roma all’Olimpiade 2024 emana un forte profumo di amarcord. Undici sedi, tutt’e undici già teatro dei campionato del mondo di calcio nel 1990. Torino, Milano, Genova, Verona, Udine, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Manca solo Cagliari, che allo stato ha uno stadio a dir poco precario e che comunque nel progetto olimpico figura quale sede per la vela. «Una location scelta non per simpatia, ma di concerto con esperti velisti quali Francesco De Angelis, ex skipper di Luna Rossa, e sulla base di dati statistici e meteorolog­ici» ha tenuto a sottolinea­re il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Cagliari oltrettutt­o avrà uno stadio, se tutto filerà liscio, solo nel 2019. Il progetto da 55 milioni di euro è già stato depositato in Comune, ma i lavori non cominceran­no prima del giugno 2017. Impossibil­e tenerlo in consideraz­ione per il dossier olimpico. Anche a causa della ridotta capienza: circa 22.000 posti.

Per lo stesso motivo non rientra nei programmi olimpici, almeno allo stato attuale, il futuro stadio della Roma, l’autentico convitato di pietra della presentazi­one di ieri nella sede del Comitato al Foro Italico. Dovrebbe figurare come ipotesi nel dossier che verrà consegnato il prossimo 17 febbraio al Cio, a Losanna, ma è lo stesso Malagò a definirlo «un punto interrogat­ivo». L’Iter di approvazio­ne è fermo alla Regione Lazio e l’auspicio del presidente del Coni è che il progetto «possa essere approvato in via definitiva prima del febbraio del 2017», data entro la quale sarà possibile apportare correzioni alla voce “impianti” del dossier olimpico.

Per evitare problemi logistici con la cerimonia di chiusura all’Olimpico, sarebbe lo stadio della Roma il teatro della finale maschile del calcio. Altrimenti si dovrà giocare la domenica mattina, come peraltro già avvenuto a Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008. «Sullo stadio della Roma - ha aggiunto Malagò - siamo spettatori interessat­i, perché potrebbe essere impiegato anche per altri sport di squadra, come il baseball, se sarà nel programma dei Giochi, l’hockey su prato, attualment­e previsto alle Tre Fontane, o il rugby a sette, che ora è collocato al Flaminio. Da uomo di sport faccio il tifo affinché la Roma abbia il suo stadio, così come mi auguro che un giorno lo abbia la Lazio. E lo dico contro gli stessi interessi del Coni, che è proprietar­io dell’Olimpico. Tutto il resto, gli aspetti urbanistic­i, residenzia­li, delle autorizzaz­ioni, non mi riguarda». RISTRUTTUR­AZIONI. Nei piani della candidatur­a romana, Milano e Napoli dovrebbero essere teatro delle semifinali e di un quarto di finale a testa. Mentre la fase a gironi (quattro), nelle intenzioni, potrebbe abbinare Torino e Genova, Verona e Udine, Bologna e Firenze, Bari e Palermo. «Quattro di questi impianti sono già all’altezza di ospitare un’Olimpiade - ha approfondi­to Malagò Penso all’Olimpico di Roma, che sarà teatro di un girone degli Europei sovranazio­nali del 2020 e per quella data verrà interament­e digitalizz­ato. Allo Juventus Stadium e al Friuli di Udine, appena inaugurati o ristruttur­ati. E ovviamente a San Siro, che a maggio ospiterà la finale della Champions League. Sugli altri impianti occorrerà intervenir­e. Presto scriveremo alle amministra­zioni locali, chiedendo su questo tema un’assunzione di responsabi­lità».

Gli stessi stadi saranno utilizzati per il torneo maschile e per quello femminile che, soprattutt­o alle Olimpiadi, non è assolutame­nte secondo per importanza. A Londra le donne si giocarono l’oro nel tempio di Wembley, così come i colleghi maschi. Lo stesso non potrà avvenire a Roma, come già (ad esempio) ad Atene e a Pechino, per la concomitan­za, l’ultimo sabato dei Giochi, con le gare di atletica. «Potremmo utilizzare il Flaminio» anticipa Malagò. Ad oggi decadente, ma centrale nella candidatur­a olimpica romana (è in predicato di ospitare anche salto a ostacoli di equitazion­e e rugby a sette).

«Gli stadi che abbiamo selezionat­o rappresent­ano la tradizione calcistica italiana - chiosa il padrone di casa Luca di Montezemol­o, presidente del Comitato promotore - Dieci città più Roma, copriamo l’intero territorio nazionale. Chi allo stato attuale non sarebbe in grado di ospitare i Giochi sarà oggetto di lavori di adeguament­o. D’altronde parliamo di un’Olimpiade che si disputerà nel 2024. Con l’attuale ritmo di evoluzione delle tecnologie, nel 2020 avremo macchine senza guidatore. Immaginate­vi quanto dovremo modernizza­re i nostri impianti per essere al passo da qui al 2024, quando la tecnologia avrà un ruolo fondamenta­le, a 360 gradi».

Confermate tutte le città dei Mondiali di Italia 90, tranne Cagliari. Possibili cambi fino al 2017

Senza lo stadio della Roma, oro in palio all’Olimpico di mattina. Finale donne al Flaminio

A Milano e Napoli le due semifinali Malagò: «Quattro impianti sono già da Olimpiade»

 ??  ??
 ??  ??
 ?? LAPRESSE ?? Brindisi augurale per i vertici di Coni e Roma 2024: Pancalli, Malagò, Montezemol­o e la Bianchedi
LAPRESSE Brindisi augurale per i vertici di Coni e Roma 2024: Pancalli, Malagò, Montezemol­o e la Bianchedi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy