Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

I gol di Morata l’arma in più per gennaio

Anche lo scorso anno lo spagnolo partì piano, poi fu il trascinato­re fino a Berlino

- Di Filippo Bonsignore

Un 2016 a tutto Morata. La Juve è pronta a calare l'asso nella splendida e insolita corsa scudetto allargata a cinque squadre. La carta non è segreta e ha un valore grandissim­o: è Alvaro Morata l'uomo che finora è rimasto nascosto e che può - deve, negli auspici di tutto l'ambiente juventino - diventare determinan­te dalla ripresa di gennaio in poi per dare senso compiuto ai sogni tricolori dei campioni in carica. Non solo. I bianconeri sono in corsa per tutti e tre gli obiettivi stagionali e quindi la mente corre alla Champions League e all'anno scorso quando, con le sue 5 reti, Alvaro ha spinto la squadra di Allegri fino alla finalissim­a di Berlino.

GOL PERDUTI. Ecco, il primo obiettivo del nuovo anno sarà di ritrovare i gol dell'ex madridista fermo, al momento a 3 reti, due in Champions (contro Manchester City e Siviglia) e solo uno in campionato con il Bologna. L'ultimo hurrà è datato 4 ottobre: colpo di testa per il pareggio, in uno dei tanti momenti complicati dell'inizio di stagione juventino, che aprì la strada alla fondamenta­le vittoria della squadra di Allegri. Tutto concentrat­o tra metà settembre e i primi di ottobre, poi più nulla. Anche lo scorso anno la partenza fu diesel: a questo punto della stagione, Morata aveva colleziona­to numeri simili, 4 gol, tutti in campionato. Di diverso c'erano le condizioni. Allegri aveva pensato e adottato per lui un programma di inseriment­o graduale, finalizzat­o a far calare al meglio il giovane spagnolo nella nuova realtà, affidando la sua crescita sul campo a una “chioccia” d'eccezione come Fernando Llorente. Morata ha legato in fretta con il connaziona­le, maturando con calma per poi ribaltare, nel nuovo anno, le gerarchie e diventare lui il partner di Tevez.

Quest'anno lo scenario è differente: con le partenze di Carlitos e Llorente, le responsabi­lità maggiori dell'attacco bianconero sono finite sulle palle di Morata. Che ad inizio stagione ha faticato a entrare in forma per un infortunio muscolare, che gli ha fatto saltare la Supercoppa a Shanghai, cui sono seguiti un secondo problema patito contro il Genoa e il grande spavento di metà ottobre con la Spagna quando si era temuta addirittur­a la frattura della tibia della gamba destra. Una corsa ad ostacoli, dunque, per il centravant­i bianconero che, nel complesso, nelle prime 17 giornate è partito soltanto 6 volte titolare. Ed è stato via via superato nelle gerarchie dalla nuova coppia delle meraviglie Mandzukic-Dybala. FIDUCIA. La caccia al gol della liberazion­e è stata continua nell’ultimo periodo ma la buona sorte, e qualche errore sotto porta (specie a Siviglia), non hanno assistito Morata. Consapevol­e delle sue grandi qualità, Allegri lo ha invitato a rimanere sereno: può capitare un periodo no agli attaccanti. Segnali confortant­i sono arrivati in occasione del derby di Coppa Italia con il Torino. Niente gol, ma una prestazion­e significat­iva, con tante occasioni create e l’assist per Zaza. Ma nel momento di difficoltà è arrivato anche un altro assist importante, quello della società, con il prolungame­nto del contratto fino al 2020. Un attestato di fiducia non indifferen­te, con più significat­i. Chiarisce, se mai ce ne fosse bisogno, l’intenzione chiara del club di puntare forte su Alvaro. L’altro risvolto riguarda il mercato: il Real Madrid lavora per riportarlo a casa la prossima estate, forte della clausola di «recompra» che gli permette di riacquista­re l’attaccante per 30 milioni a giugno 2016 e per 33 milioni più 5 di bonus nel 2017. Morata, da canto suo, ha sempre spiegato di voler rimanere alla Juve. I rapporti tra i club, poi, sono molto buoni e poi, pur con tutte le cautele del caso nel mercato, si sa che la volontà del giocatore pesa molto. Intanto, cercasi vero Morata per la missione scudetto.

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GETTY IMAGES Alvaro Morata, 23 anni

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