Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Il Cesena non si batte Drago sorride

Romagnoli indenni a Novara Baroni s’accontenta del pari

- Di Riccardo Guglielmet­ti

Serviva osare qualcosa in più, invece la stanchezza si è fatta sentire. In fondo ci si può anche accontenta­re, avrà pensato al fischio finale Massimo Drago, di fronte a un Novara che al Piola sognava la settima vittoria consecutiv­a.

STOP ALLA SERIE D’ORO. I bianconeri bloccano la cavalcata dei piemontesi, confermand­o quella continuità che il tecnico aveva chiesto dopo il successo di sabato con la Ternana. Ma soprattutt­o mettendo in mostra un reparto difensivo imperforab­ile.

PORTIERIDE­CISIVI. Eppurelafo­rmazione bianconera non vuole risparmiar­si, cercando di tenere alto fin da subito il proprio baricentro per colpire. Perico e Ragusa provano ad impensieri­re Da Costa, ma il portiere azzurro è decisivo a chiudere lo specchio della porta. Sono questi gli unici spunti dei bianconeri, che con i minuti perdono di incisività. A rilento invece il Novara. Serve il colpo di testa di Faragò per accendere gli azzurri. I centimetri fanno la differenza, così come sull'incornata di Troest. Ci pensa allora Gonzalez a calibrare la mira, chiamando all'intervento Gomis.

DOPPIO VOLTO. I ritmi si alzano solo nella ripresa. Il Cesena inizia a indietregg­iare, mancando di sicurezza nel reparto difensivo. La traversa di Buzzegoli da trenta metri è il campanello d'allarme per la squadra di Drago. I padroni di casa capiscono che è arrivato il momento di premere sull'accelerato­re, tanto che Baroni inserisce Evacuo al posto di uno spento Gonzalez. Dall'altra parte c'è invece Garritano a tenere sull'attenti la retroguard­ia piemontese, con Kessie vera e propria spina nel fianco per Dell'Orco. È proprio dalla quella corsia che arrivano le maggiori insidie dei romagnoli. Un Cesena che si affida alle fiammate. A tenere in corsa gli ospiti serve l'aiuto di Agliardi, chiamato a prendere il posto dell'infortunat­o Gomis. L'estremo difensore romagnolo è reattivo sulla conclusion­e ravvicinat­a di Galabinov. E' questo l'ultimo acuto di un Novara che vede sfumare il record di sette vittorie.

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LAPRESSE Un’incursione di Viola contrastat­a da Sensi e Molina

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