Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Van Gaal verso l’esonero lo United vuole Mourinho
Tonfo Red Devils, i tifosi invocano Josè
Il Leicester cade ad Anfield ma resta in vetta alla Premier League grazie al clamoroso scivolone dell’Arsenal a Southampton. Fatale ai Foxes la rete nella ripresa di Benteke, subentrato nel primo tempo all’infortunato Origi. Seconda sconfitta in Premier League per la squadra di Ranieri.
Il Leicester cade ad Anfield ma resta in vetta alla Premier League grazie al clamoroso scivolone dell’Arsenal a Southampton. Fatale ai Foxes la rete nella ripresa di Benteke, subentrato nel primo tempo all’infortunato Origi. Seconda sconfitta in Premier League per la squadra di Claudio Ranieri, la prima in trasferta, che interrompe una striscia positiva di nove partite. Ad Anfield i Foxes giocano un primo tempo in maniera troppo prudente, quasi intimiditi, schiacciati dalla pressione delle aspettative. Eppure, nonostante il netto dominio territoriale dei Reds, solo raramente Schmeichel è stato impensierito, a dimostrazione di un’organizzazione tattica impeccabile. Decisamente meglio il Leicester nella ripresa quando ha cercato a più riprese il pareggio, sfiorandolo con Dyer. In ombra però le sue stelline, Vardy e Mahrez: il primo influenzato mentre l’algerino visibilmente affaticato rispetto alle ultime apparizioni. Così, spuntato in attacco, è stato gioco facile per i ragazzi di Jürgen Klopp infliggere la prima sconfitta al Leicester dopo tre entusiasmanti mesi (Leicester-Arsenal 2-5).
TESTA AL FUTURO. Nessun dramma per Ranieri, che già pensa al prossimo appuntamento, martedì contro il Manchester City (in occasione del match, birra gratis a tutti i tifosi) che ha consolidato il suo terzo posto, a tre punti dallo stesso Leicester, travolgendo il Sunderland (in gol ancora Fabio Borini). «Dobbiamo cancellare questo risultato e ripartire - le parole del tecnico italiano nel dopo partita -. Abbiamo cominciato a giocare troppo tardi, il Liverpool ha meritato di vincere perché sono subito partiti all’attacco. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio ma forse nel primo tempo eravamo troppo nervosi. Nella ripresa abbiamo fatto decisamente meglio. La partita è stata decisa da un episodio, ma noi abbiamo concesso troppo nella prima parte della gara». Se la sconfitta del Leicester potrebbe avere ripercussioni nel morale e nella fiducia della squadra, con ogni probabilità ne avrà di catastrofiche quella del Manchester United in casa dello Stoke.
DISASTRO UNITED. A partire dalla prossima gara, domani contro il Chelsea. A Stoke l’ennesimo passo falso di una stagione che sta deragliando verso il fallimento. 4ª sconfitta di fila, la 3ª consecutiva in Premier League: dopo l’uscita dall’Europa che conta i Red Devils escono anche dalla corsa al titolo. Non solo per il distacco in classifica quanto piuttosto per la pochezza se non proprio totale assenza di un’identità tattica. Al Britannia stadium sono le reti di Bojan e Arnautovic a condannare lo United, sancendo la prematura fine dell’esperienza inglese di Louis Van Gaal. C’è aria di dimissioni concordate dalle parti dell’Old Trafford, e ieri i tifosi hanno acclamato a gran voce il nome di Josè Mourinho. E’ stato lo stesso tecnico olandese ad anticiparlo subito dopo la partita, la settima senza vittoria. «Le dimissioni? Ne parlerò con Ed Woodward (il vice presidente, ndr) la risposta di Van Gaal -. Non è detto che sia il club ad esonerarmi, potrebbe anche essere che me ne vada io. Ma prima di tutto, voglio parlare con il consiglio del club, con il mio staff e i miei giocatori. Sento ancora la fiducia della società ma dopo una sconfitta la situazione potrebbe cambiare». Anche sul campo dello Stoke è stata desolante la prestazione dello United, una squadra allo sbando senza punti di riferimento né tanto meno un’idea di gioco. Tra le scelte sorprendenti di Van Gaal, destinate a far discutere, quella di lasciare in panchina Rooney, reduce sì da un’infortunio ma davvero tra i pochi, una volta in campo, a sudare la maglia. «Abbiamo perso nel primo tempo perché non abbiamo osato giocare il nostro calcio - l’analisi dell’olandese -. Faccio parte della squadra e mi prendo le mie responsabilità. Ma è importante che anche i giocatori si prendano le loro. Rooney? Penso di aver preso la giusta decisione, viceversa lo avrei fatto giocare. E’ vero che siamo andati meglio nella ripresa, ma non avevamo nulla da perdere».
E’ la 4ª sconfitta di fila per l’olandese Il Leicester rimane a +2 dalla seconda Sorride il Liverpool