Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Alex, Mexes e Zapata, due partiranno a gennaio

In scadenza di contratto e con le quotazioni in ribasso, ecco tutti i milanisti che potrebbero presto andar via

- Fur.fed.

MILANO - C’è un intero Milan in vendita o, comunque, in dismission­e già da gennaio in una sessione di mercato invernale che si prospetta molto intensa. Una squadra di nomi veri, di campioni che, almeno in maglia rossonera, non riescono più a esprimersi sui livelli abituali, già riconosciu­ti in altre realtà. Ormai la squadra rossonera, pur fra le molte contraddiz­ioni manifestat­e nel girone d’andata, sembra avere una fisionomia ben precisa. Dove, però, mancano alcuni esclusi eccellenti che in agosto sembravano godere della titolarità quasi scontata. L’esempio più clamoroso è rappresent­ato in tal senso dal portiere Diego Lopez che ormai è relegato al ruolo di terza scelta dietro al baby-boom Donnarumma e all’esperto Abbiati. TRIS D’ASSI. La definitiva consacrazi­one di Romagnoli come centrale difensivo impone le dismission­i di uno o anche due dei tre centrali ancora a disposizio­ne di Mihajlovic. Premesso che il ritorno di Ely non è stato dei più felici, bisogna anche evidenziar­e Alex, Mexes e Zapata sono tutti e tre in scadenza di contratto. Quindi se fosse possibile congedarne due su tre si potrebbe anche pensare a un nuovo innesto già a gennaio. Ricordando che il presidente Berlusconi ha tassativam­ente imposto il saldo «zero» per quanto riguarda il mercato invernale. Quindi non si potrà spendere un euro in più di quello che verrà incassato e risparmiat­o fra cessioni e ingaggi. Su questo fronte la politica rossonera è molto precisa e decisa. Il «calmiere» adottato da un paio d’anni impone stipendi con un tetto massimo di 2,5-2,7 milioni di euro netti all’anno.

BALO & CERCI. Fra color che sono sospesi figurano anche i nomi di Balotelli e Cerci che sono accomunati dalla medesima situazione contrattua­le. Entrambi, infatti, stanno trascorren­do l’attuale stagione milanista in prestito con scadenza in giugno. Dove non è contemplat­o l’obbligo del riscatto. Su questi due giocatori farà testo anche il parere del presidente Berlusconi che, anche di recente, ha manifestat­o maggiore stima per l’ex-Inter piuttosto che nei confronti dell’ex-Toro. Nella peggiore delle ipotesi, almeno per quanto riguarda gli accordi pluriennal­i, Casa Milan è disposta a trattare possibili prestiti senza però collaborar­e a conguagli proingaggi dei suoi calciatori. Sicurament­e non verranno trascurate quelle situazioni dove poter monetizzar­e i parametri zero (Diego Lopez e Honda) sfruttati in fase di acquisto.

ORGANICO. Tutte le valutazion­i del caso, comunque, saranno soggette a variazioni e riflession­i anche in base ai risultati che Mihajlovic sarà in grado di colleziona­re in un mese di gennaio ricco di partite (5 in campionato, 2 in Coppa Italia). Si tratta di sfide importanti che dovranno dare un volto definitivo alla stagione rossonera che in questo momento il presidente Berlusconi non considera sicurament­e aderente alle premesse. Considerat­o il fatto che, come lui stesso non manca mai di ricordare, ha investito su base biennale oltre 150 milioni di euro, di cui più della metà durante la campagna mercantile estiva. Se in campionato i rossoneri facessero fatica a tenere il passo delle prime cinque impegnate a contenders­i, come minimo, i primi tre posti validi per l’accesso alla Champions League l’attuale organico (28 giocatori con l’arrivo di Boateng e la partenza di Suso) sarebbe fin troppo robusto.

Anche Diego Lopez tra i cedibili, dopo essere passato da portiere titolare a terzo della rosa

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