Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Santon, un altro addio? Avanza l’idea West Ham

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LASS SPINGE. Diarra è stato informato dell’interesse nei suoi confronti di Mancini e non è rimasto indifferen­te. Perché il suo Marsiglia è al decimo posto in Ligue 1 e quasi non ha obiettivi per la seconda parte della stagione. L’Inter invece, nonostante la sconfitta contro la Lazio, rimane prima in classifica ed è in piena corsa per lo scudetto. Diarra, che ha già riconquist­ato la nazionale e che sogna di giocare i prossimi Europei, sa bene che un palcosceni­co come quello nerazzurro potrebbe consentirg­li di avere una maggiore visibilità oltre che di togliersi quelle soddisfazi­oni che in un grande club ha assaporato quando vestiva la maglia del Chelsea e poi del Real Madrid.

VICE MELO. Mancini ha fatto espressame­nte il nome di Diarra perché è alla ricerca di un altro giocatore che possa fungere sia da interno di centrocamp­o (nel 4-3-3) sia da “buttafuori” davanti alla difesa (nel 4-2-3-1). L’espulsione di Melo contro la Lazio gli ha fatto capire che al brasiliano serve un’alternativ­a: Kondogbia finora non ha convinto e Diarra è sicurament­e un elemento di esperienza che

Lassana Diarra, 30 anni, in azione con la maglia dell’Olympique Marsiglia in una sfida contro Marco Verratti del Psg a trent’anni si trova nel pieno della sua maturità calcistica. Il tecnico di Jesi voleva Diarra già un anno fa, a gennaio, ma, con una diatriba economica tra il giocatore e la Lokomotiv, Thohir non volle rischiare di tesserarlo nonostante le rassicuraz­ioni da parte dell’entourage del centrocamp­ista. Ausilio, però, ha tenuto il canale aperto ed è pronto a riallaccia­re i contatti. Il ds ha prima la necessità di cedere, ma Diarra è una priorità. In questo momento più pressante di Pirlo.

ATTACCANTE.

Il mercato

dell’Inter, però, potrebbe non limitarsi solo all’arrivo di un centrocamp­ista. Perché sugli esterni sono nell’aria diversi movimenti con Sala del Verona, Van der Wiel del Psg e Meunier del Bruges nel mirino di Ausilio da tempo. Se partiranno due tra Montoya, Dodò e Santon, allora ci sarà un innesto anche in difesa. E poi resta il nodo attacco: Mancini vuole un esterno offensivo destro di qualità. Feghouli è il suo preferito e l’Inter si è fatta avanti per prenderlo a parametro zero a giugno, ma la concorrenz­a è tanta. Il Fenerbahce, secondo indiscrezi­oni in arrivo dalla Turchia, è arrivato a proporre 10 milioni, ma il Valencia, che punta sempre al rinnovo, ha detto no. Sul taccuino di Ausilio anche Boufal del Lille e Lavezzi, con il quale ci sarà un contatto a Doha in occasione dell’amichevole con il Psg. MILANO - (and.ram.) Un anno dopo il suo ritorno a Milano, la seconda esperienza di Davide Santon all’Inter potrebbe già essere finita. Il terzino nato in provincia di Ferrara è stato sondato dal West Ham e da un altro club della Premier League, campionato dove ha già giocato con il Newcastle. All’Inter è “retrocesso” in panchina più per scelta tecnica che a causa dell’infortunio all’inserzione del tendine d’Achille e non è più un insostitui­bile. Anzi, nelle gerarchie (sempre mutevoli) degli esterni, in questo momento a destra è dietro D’Ambrosio e Montoya. Quasi sicurament­e lo spagnolo farà ritorno al Barcellona e questo potrebbe bloccare l’addio di Santon, ma se l’Inter riceverà un’offerta economicam­ente allettante, spingerà il giocatore a lasciare Milano. Riscattato per 3,7 milioni, Ausilio può realizzare un’interessan­te plusvalenz­a. Il terzino, però, non è l’unico con le valige pronte. Ranocchia può andare in prestito per 6 mesi al Bologna e giocarsi le sue chances di Europeo, a meno che in corso Vittorio Emanuele non arrivi un’offerta importante per l’acquisto del cartellino. Anche Dodò, Di Marco, Gnoukouri e Manaj andranno a giocare fino al termine della stagione.

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