Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Higuain il più forte Reina, che leader Ma occhio alla Juve» La formula di Sarri
vo, chiaramente, attraverso le mie prestazioni; e se farò bene con il Napoli, chissà. Vedremo. La stagione è lunghissima».
Il suo amico Mertens è tra i protagonisti di una Nazionale di fenomeni. «Sono forti, molto. Giocano bene, sono affiatati, ci può stare che vincano loro, ma un Europeo ha variabili imprevedibili e mette in palio il titolo in pochi giorni ma anche al termine di un anno massacrante. Servirà arrivarci bene, con la gamba giusta, non esageratamente affaticati. I valori poi restano comunque equilibrati e sono venute fuori una serie di sorprese».
Torniamo in Spagna, a Madrid, a Benitez che l’ha voluta qui e l’ha portata via dalla casa Blança. «Lì è difficile per chiunque, non è una novità; c’è una sete di vittorie che non si placa, finita una partita si comincia già a vivere quella successiva. Sento il mister ogni tanto e ci scriviamo anche, la stima è reciproca».
E’ il momento dei regali, ne prenoti uno soltanto per la prossima estate. «Se mi autorizza, scelgo tutto, senza distinzioni. Però avendo messo il tetto, punto dritto allo scudetto. Mi sembra che lo vogliano tutti, che venga considerato il traguardo più importante e forse lo è. E poi manca da oltre
vent'anni».
Perché il Napoli deve vincere lo scudetto? «Perché abbiamo una gran bella squadra, frutto di un lavoro della società che negli anni è stata capace di costruire un gruppo attraverso il progetto. Ma anche perché è l’ambizione di una città intera e di sei milioni di tifosi azzurri sparsi nel mondo. E ancora perché noi tutti ci teniamo ad entrare nella Storia». Perché potreste non riuscirci? «Perché ci sono avversarie forti, che rispettiamo ma non temiamo. Sappiamo che in Italia in ogni partita si nascondano insidie, ma è un principio generale e vale per chiunque».
«Giochiamo un bel calcio: la gente si diverte proprio come noi in campo»
E’ la sua terza stagione in maglia azzurra... «E mi sento molto napoletano, sono riuscito ad integrarmi nella città, ne ho avvertito l’affetto. Ho molti amici, vado in giro quando posso, ho imparato qualcosina in dialetto, però è meglio non scrivere cosa».
Il rendimento «Nelle coppe entro e segno, mentre in A sono ancora a secco ma non mi lamento»
Domandina facile-facile: il più forte? «Higuain, senza ombra di dubbio».
Il vostro altro fuoriclasse, per leadership, è Reina. «La sua presenza si sente, non solo in campo, dove ci ha dato tanto. Sa essere diretto, se capita anche duro: una personalità fortissima, dentro lo spogliatoio».
L’Europa League «Abbiamo raccolto applausi con sei vittorie. E adesso sotto col Villarreal»
Benitez e il Real «Lavorare a Madrid nasconde insidie per chiunque. Ogni tanto ci sentiamo»