Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Bernardeschi «Grazie Sousa»
Piace a Barça, Bayern e Premier League. E lui: «A Firenze si può tutto»
Personaggio da copertina ma solo per le sue indiscutibili doti tecniche, Federico Bernardeschi è ormai al centro delle attenzioni generali. Talento, carattere, professionalità, il centrocampista-attaccante ci ha messo meno di mezza stagione a scalare la classifica dei calciatori "più" della Fiorentina: più importanti, più incisivi, più seguiti. A 21 anni è un punto fermo della squadra di Paulo Sousa che sogna in grande e i tifosi viola sperano che sia soprattutto un punto fermo della Fiorentina che verrà, perché tanti più portano un'altra cosa: l'appetito dei grandissimi club d'Europa. Il Barcellona l'ha fatto seguire, Ancelotti l'ha messo in cima ai desideri del suo Bayern 2016-17, in Inghilterra passa di bocca in bocca nei salotti buoni. Lui non se ne cura e pensa ai traguardi della Fiorentina, mentre alla Fiorentina spetta il compito di attrezzarsi per erigere un muro e far rimbalzare su di esso tutte le proposte
economiche da molti zeri.
SOGNI IN VIOLA. «Questo è un campionato anomalo - ha affermato Bernardeschi al sito dell'Uefa - in cui c'è tanto equilibrio e non c'è invece una favorita netta per lo scudetto. E allora penso che la Fiorentina possa arrivare molto in alto». Quanto in alto non lo dice, anche perché non lo può sapere e quindi lascia spazio all'immaginazione. Di sicuro Gonzalo e compagni sono e saranno tra i protagonisti, poi la realizzazione di un obiettivo dipende da mille fattori. Scudetto chissà, la Champions League chissà, ma nessuna preclusione comunque. Non ora. «La Champions rimane il palcoscenico più prestigioso e poter parteciparvi sarebbe un onore e un orgoglio per me e per tutta la Fiorentina». Senza dimenticare, a proposito, l'obiettivo Europa League: a febbraio la Fiorentina ripartirà dal Tottenham come dodici mesi prima nella speranza che pure l'esito della doppia sfida con gli inglesi sia lo stesso. «Premesso che il nostro girone era affatto semplice, alcune cose ci sono riuscite bene e altre meno bene, però alla fine quello che contava era superare il turno: ce l'abbiamo fatta e siamo contenti. Nei 16esimi ci toccherà nuovamente il Tottenham e devo dire che non siamo stati fortunati nel sorteggio come non lo eravamo stati nell'edizione passata: il Tottenham è forte e vorrà riscattare l'eliminazione, ma noi ce la metteremo tutta per andare fino in fondo». Ecco, stavolta Bernardeschi s'è sbilanciato. E non ci vuole molto a condividerne il motivo della scelta.«Il mio sogno sarebbe giocare la finale contro il Manchester United e faremo davvero il possibile per realizzarlo». Uno l'ha realizzato: segnare in maglia viola. «Emozione unica, indescrivibile».
ALLENATORI DOC. Scudetto, zona Champions, Europa League: se la Fiorentina e Bernardeschi possono essere accomunati ai traguardi più nobili della stagione è per l'ottimo lavoro di Paulo Sousa. «E difatti io non posso che elogiare il nostro allenatore. Per lui parlano i risultati che la squadra sta mettendo insieme, ma Paulo Sousa è molto importante per me anche a livello personale: ha carisma e mi aiuta a crescere con tanti consigli utili. E' davvero un ottimo tecnico». Ce ne sono altri due di tecnici che in qualche modo popolano i pensieri del ragazzo nativo di Carrara. Uno è Gigi Di Biagio, selezionatore della Under 21 di cui Bernardeschi è simbolo riconosciuto. «Vogliamo riscattarci dall'ultimo, sfortunato Europeo in Repubblica Ceca e con noi calciatori ha la stessa fame di rivincita anche Di Biagio. Stiamo dimostrando il nostro valore partita dopo partita». L'altro è Antonio Conte. «Se il commissario tecnico mi chiamasse? Sarebbe bellissimo».