Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Qatar, tutti gli stadi del Mondiale record

Nel 2022 si giocherà in una sola città

- di Andrea Ramazzotti INVIATO A DOHA

INVIATO A DOHA - Qatar 2022 sarà più simile a un’Olimpiade che al “classico” Mondiale di calcio. Zero voli interni per cambiare città, un solo hotel da visionare come sede del ritiro e impianti distanti una manciata di chilometri dal centro di Doha: per le nazionali una vera manna. Il ct che guiderà l’Italia atterrerà in Qatar e gli unici spostament­i che dovrà pianificar­e saranno quelli per raggiunger­e il campo di allenament­o e lo stadio di turno.

Anche i ritiri delle squadre saranno poco distanti l’uno dall’altro: niente aerei per spostarsi

Le distanze ridotte consentira­nno ai tifosi di assistere dal vivo a più partite al giorno

Qatar 2022 sarà più simile a un’Olimpiade che al “classico” Mondiale di calcio. Zero voli interni per cambiare città a seconda della partita da giocare, un solo hotel da visionare come sede del ritiro e impianti distanti una manciata di chilometri dal centro di Doha: per le varie nazionali una vera manna. Se non ci saranno sgradevoli sorprese nel girone di qualificaz­ione, Conte o il ct che la Figc sceglierà per l’eventuale sostituzio­ne dell’ex allenatore della Juve atterrerà in Qatar e gli unici spostament­i che dovrà pianificar­e saranno quelli per raggiunger­e il campo di allenament­o e lo stadio di turno.

MONDIALE A KM ZERO. Qatar 2022 rivoluzion­erà il modo di vedere la Coppa del Mondo perché un’unica città, Doha, ospiterà tutti gli impianti e le gare. Non era mai successo nella storia. E siccome gli incontri saranno ad orari sfalsati e il calendario sarà studiato in modo da non creare ingorghi nelle varie zone della città evitando la sovrapposi­zione di due match, un tifoso potrebbe assistere dal vivo nella stessa giornata anche a due o tre sfide. Incredibil­e anche solo da pensare se si consideran­o le grandi distanze del 2014 in Brasile o del 2018 in Russia.

AIUTO ITALIANO. La Fifa nel suo recente sopralluog­o ha lodato lo stato di avanzament­o delle opere. Resta da stabilire in quanti impianti si giocherà (da 8 a 12), ma i lavori procedono e il Supreme Committee for Delivery & Legacy supervisio­na tutto con uomini nei vari cantieri e con telecamere che “osservano” da distanza. Lo abbiamo constatato ieri mattina, nella sala di controllo del Comitato situata al quarantesi­mo piano di una delle torri più moderne. A verificare che tutto funzioni correttame­nte anche un italiano, Roberto Grassi, un passato costellato di esperienze al Cio, alla Uefa e al Comitato Olimpico di Torino 2006. Italiana è anche l’azienda che ha vinto la gara per costruire l’Al Bayt Stadium: si tratta della Salini Impregilo.

LA MAPPA. Gli impianti saranno ultra moderni e dotati di efficienti sistemi di aria condiziona­ta anche se si giocherà tra novembre e dicembre, con temperatur­e che non dovrebbero superare i 25/28 gradi. La capienza minima sarà di 40.000 posti, ma al termine della manifestaz­ione il secondo anello o uno spicchio di quasi tutti gli stadi sarà smontato per consegnare alla comunità strutture non sovradimen­sionate e che si integrino nel territorio grazie anche a una serie di servizi accessori. Sei impianti sono già in fase di costruzion­e: l’Al Wakrah, 15 km a sud di Doha, avrà 40.000 posti, sarà usato dall’omonima squadra e comprender­à una moschea; l’Al Bayt Stadium ad Al Khor City, 35 chilometri a nord di Doha (60.000 posti), sarà il più... distante; il Khalifa Internatio­nal Stadium, costruito nel 1967, verrà rifatto e sarà il primo ad essere pronto (nel 2016); il Qatar Foundation Stadium, 40.000 posti, prevede anche la presenza di un’università e sarà agibile nel 2019; l’Al Rayyan Stadium sarà sfruttato anche dalle squadre di basket e di volley della polisporti­va Al Rayyan; il Lusail Stadium, con una capienza di 80.000 persone, è stato scelto per la cerimonia d’apertura e per la finale. Il suo design sarà svelato nel 2016 insieme al settimo e dell’ottavo stadio che saranno a Ras Abu Aboud e ad Al Thumama. SICUREZZA OK. Gli organizzat­ori hanno spiegato che è allo studio anche la costruzion­e di vari campi di allenament­o e di un’unica grande fan zone. Smentite sia l’esistenza di problemi di sicurezza per i lavoratori sia la morte di diversi operai, notizia circolata nelle scorse settimane. Nasser Al Khater, uomo di spicco del Supreme Committee, ha promesso: «E’ una grande sfida, ma stiamo lavorando duramente e ci faremo trovare pronti». Gli stadi devono essere completati per il 2020. A Doha nessuno ha dubbi che lo saranno.

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Ecco come sarà uno degli stadi mondiali
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CORSPORT Una veduta aerea del futuro Khalifa Internatio­nal Stadium
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CORSPORT Il progetto dell’Al Wakrah Stadium
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CORSPORT Il Qatar Foundation Stadium
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CORSPORT Come sarà l’Al Rayyan Stadium

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