Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
VAN GAAL Il pari col Chelsea non basta ancora
Summit nella notte: l’ombra di Mourinho resiste
Uno United così bello non si vedeva da tempo anche se poi si tratta sempre di un pareggio senza reti contro un avversario dei quartieri bassi (almeno questa stagione). Basta però per vedere un Van Gaal gongolante nel dopo gara: «Dimettermi? Perché mai dovrei dimettermi? Non vi è alcun motivo». Intanto però il Manchester United è fuori da Champions e Coppa di Lega e la striscia senza vittorie si allunga ben otto partite. E fuori da Old Trafford vendevano sciarpe rosse del club (rigorosamente tarocchi, ovviamente) con la faccia dello Special One. Il futuro sembra scritto, i colpi di scena ci stanno sempre, ma nella notte di ieri era prevista una videoconferenza tra Ed Woodward, l'amministratore delegato, e la famiglia Glazer, secondo indiscrezioni. L'avvicendamento potrebbe esserci già prima della gara contro lo Swansea il 2 gennaio e in pole position c'è appunto Mourinho. L'ipotesi di Giggs traghettatore non convince, in parte perché non convince lui e in parte perché fargli fare mezzo campionato significa rischiare di bruciarlo.
INTUIZIONI. L'atmosfera è diversa e lo si evince già dal prepartita. Perdere significherebbe la quinta sconfitta consecutiva cosa che è accaduta per l'ultima volta in casa United nell'anno delle quat-
tro medaglie d'oro di Jesse Owens a Berlino e quando il futuro Sir Bobby Charlton era ancora nella pancia della mamma, cioè il 1936. Ed è pure uno United diverso in campo. Più sciolto, più spensierato. Sarà perché - come dicono i maligni - intuiscono che tra breve non avranno più tra i piedi Van Gaal? Fatto sta che i “diavoli rossi” dominano il campo contro un Chelsea che sembra costruito per limitare i danni da Hiddink, vecchio nemico (in tanti sensi) di Van Gaal. Con Diego Costa squalificato, Falcao già impacchettato per essere restituito al mittente e Remy desaparecido, tocca a Hazard fare il finto centravanti in quello che è una specie di 4-6-0. Anzi, 6-4-0 perché manca pure Fabregas
(influenzato pare) e davanti alla difesa vi sono due incontristi come Matic e Mikel.
OCCASIONE. Van Gaal schiera il centrocampo "tosto" - insieme Herrera, Schneiderlin e Schweinsteiger - con Rooney che torna centravanti. Si rivede pure Damian a destra. Fioccano le occasioni dall'avvio. Mata, l'ex di turno, becca in pieno la traversa. Subito dopo Terry si beve Blind e costringe De Gea alla prima prodezza tra i pali (e non sarà l'ultima...). Poi è Martial che trova il palo in un primo tempo tutto di marca United. Young e Damian fanno gli esterni alti, il Chelsea gioca a difendere il fortino ma quando trova la ripartenza fa male: al 3' st De Gea compie un mezzo miracolo su Pedro. E, poco dopo, è il collega Courtois a compiere il miracolo - questa volta pieno su conclusione di Herrera. Portieri protagonisti, ma lo è anche l'arbitro Atkinson che non sanzione un palese fallo di mano in area di Willian. Finisce con Rooney che si mangia un gol grosso come lui e poi si fa ammonire per un entrata "arancione" su Oscar.
FIDUCIA. Il miglior United degli ultimi tre mesi forse, anche se va tarato contro il Chelsea del 2015-16, che non è granché. Segno che i giocatori stanno giocando per salvare Van Gaal, chiedono a Rooney nel dopo partita. «Certo, anche se noi comunque giochiamo soprattutto per noi stessi, per la maglia e per i tifosi» replica il capitano. Non è proprio un voto di fiducia, ma tanto non spetta a lui decidere il futuro di Van Gaal.
La frase «Dimettermi? Perché mai dovrei dimettermi? Non c’è alcun motivo per farlo» I giocatori Rooney: «Se giochiamo per Van Gaal? Certo, ma anche per noi stessi, la maglia, i tifosi» La partita Chelsea tutto arroccato in difesa ma De Gea ha fatto due miracoli. Super anche Courtois