Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

PELLEGRINI «INSEGUO LE EMOZIONI»

La regina del nuoto per la quarta volta ai Giochi «Il meglio l’ho dato ai Mondiali di Roma, in Brasile mi piacerebbe avvicinarm­i a quelle sensazioni»

- Di Paolo de Laurentiis

Da Londra a Rio, dopo Atene e Pechino. Il giro del mondo a cinque cerchi di Federica Pellegrini si chiuderà (forse) in Brasile, molto probabilme­nte da portabandi­era azzurra. L’ultimo colpo di coda di un’atleta straordina­ria, mai banale, sempre in prima linea. Sulla breccia da dodici stagioni, un record per il nuoto, non solo in Italia. Per fare un paragone dobbiamo scomodare gente come Phelps o Lochte, anche loro in rotta verso la quarta Olimpiade. Ne ha viste di tutti i colori la Divina: ha vinto molto, a volte ha perso e per dare la dimensione dei suoi successi basta misurare le sconfitte. I “fallimenti” di Federica Pellegrini sono i quinti posti alle Olimpiadi: Pechino 2008 nei 400 stile libero, Londra 2012 nei suoi 200. In molti ci metterebbe­ro la firma… Del dopo Rio si è detto e scritto di tutto e di più, probabilme­nte perché non lo sa neanche lei: dall’ipotesi (sempre più remota) del ritiro a quella di un impegno agonistico ridotto, tutto condito dal progetto di Roma 2024 al fianco di Malagò che potrebbe vederla impegnata già dalla prossima stagione nel comitato promotore dell’Olimpiade romana, così come stanno facendo Fiona May e Diana Bianchedi. E’ la vita a cinque cerchi di Federica, mai come ora concentrat­a sul presente.

Il 2015 è andato alla grande: argento mondiale a Kazan (sesto podio iridato in sei edizioni diverse), poi l’oro europeo in vasca corta a Netanya, le 40 medaglie internazio­nali, la barriera dei 100 titoli italiani abbattuta solo pochi giorni fa a Riccione. Federica sta bene, è in forma. Soprattutt­o non dimentica.

«Londra 2012. L’unico anno della mia carriera che non ha portato medaglie. Mai avuto sensazioni così brutte in gara, purtroppo è successo proprio nell’anno olimpico. Arrivare lì e avere la sensazione di non essere in forma è stato brutto. Altre volte mi è capitato di gareggiare in condizioni non ottimali ma come a Londra mai. Quell’esperienza mi ha lasciato un grande vuoto».

Un breve ripasso: dopo il mondiale del 2011, Federica lascia la guida tecnica di Lucas e, a gennaio 2012, dopo l’interregno con Bonifacent­i, sceglie di allenarsi a Roma con Rossetto, tecnico del neo fidanzato Magnini. L’obiettivo è lavorare sulla velocità e puntare tutto sui 200 stile libero proprio a Londra. Le cose vanno male, perché tecnicamen­te è come passare da Zeman a Ranieri e sei mesi sono pochi per cambiare dal giorno alla notte modo di allenarsi. Il quinto posto alle Olimpiadi è la conseguenz­a.

Rimpianti? «Col senno di poi si può dire che potevo rimanere con Lucas e portare a casa almeno una medaglia nei 400. Ma in quel momento della mia vita avevo scelto di rientrare in Italia, l’anno di Parigi è stato molto pesante dal punto di vista psicologic­o. La presenza di Filippo ha alleggerit­o molto le cose ma avevo bisogno di rientrare, ho fatto una scelta».

E’ stato un grande 2015, sia in vasca lunga che in vasca corta. Rio arriva a 28 anni esatti, possibile che la Pellegrini più forte dobbiamo ancora vederla? «Lo spero, anche se è difficile pensare lucidament­e una cosa del genere. Di sicuro la Pellegrini migliore è stata quella di Roma 2009».

Oro e record del mondo sia nei 200 che nei 400 stile libero, a Roma, nello stadio del nuoto stracolmo come mai prima. «Una settimana di gare indimentic­abili, di sensazioni in acqua che non ho mai più provato. Non dico che a Rio voglio provare le stesse sensazioni ma mi piacerebbe avvicinarm­i a quei giorni lì».

Ride di gusto. «Basterebbe anche un pelino di meno…».

La quarta Olimpiade, un’enormità soprattutt­o nel nuoto. «Sinceramen­te non me l’aspettavo. Credevo di smettere dopo Londra invece sono ancora qui. Ma quel quinto posto non ha influito sulla mia scelta, avrei continuato anche se fossi andata bene. Troppo giovane per smettere, soprattutt­o quando non ci sono problemi fisici da affrontare».

Bambina ad Atene 2004, donna matura a Rio 2016. «La prima è stata l’Olimpiade della spensierat­ezza. Ero la matricola ed è stata proprio una sorpresa. Ricordo che quell’anno in tv c’era la pubblicità della squadra olimpica che faceva il conto alla rovescia in vista di Atene. Mio babbo mi diceva: “Cavolo, prima o poi mi piacerebbe che anche tu facessi un’esperienza del genere…” Due mesi dopo, ai campionati italiani, è arrivata la convocazio­ne...».

E un argento storico a 16 anni. Ovviamente nei 200 stile libero.

«Non mi aspettavo di arrivare a tanto. Credevo di smettere dopo Londra ma sto bene»

«Ad Atene avevo solo 16 anni, continuo a pensare che sia stato un bell’argento vinto»

«Nel 2012 avrei potuto restare con Lucas a Parigi ma feci una scelta, volevo rientrare»

 ?? LAPRESSE ?? Federica Pellegrini, 27 anni, ha già partecipat­o a tre Olimpiadi: Atene, Pechino, Londra
LAPRESSE Federica Pellegrini, 27 anni, ha già partecipat­o a tre Olimpiadi: Atene, Pechino, Londra
 ?? LAPRESSE ?? Federica, in visita alla Juve, con Buffon
LAPRESSE Federica, in visita alla Juve, con Buffon
 ?? LAPRESSE ?? Federica con il fidanzato Magnini
LAPRESSE Federica con il fidanzato Magnini

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