Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Londra vuole Conte Ecco il kaiser Carlo
Anche le Big del Vecchio Continente sono impegnate a trovare i manager giusti per le loro squadre da sogno Il Chelsea punta sul ct azzurro come nuovo Mourinho Ancelotti al Bayern per essere grande pure in Germania
I Blues seguono piste alternative (italiane e estere): piace Diego Simeone esploso a Madrid
Panchine in fermento. Non solo in Italia. Anche l’Europa sente il vento degli allenatori che cambiano. Ci sono fermenti di grande attualità di cui parliamo altrove: Real, United. C’è anche qualcosa di grande e già scritto. Roba da Bayern: annunciare a dicembre un cambio Guardiola-Ancelotti per giugno è qualcosa che puoi fare se sai di avere la forza per non subire contraccolpi. Diciamoci la verità: dalle nostre parti sarebbe un rischio con ripercussioni gestionali non da poco. Un segno di cultura sportiva che un po’ deve farci invidia. Bene, finiti i convenevoli, Pep se ne va e arriva Carlo: dopo aver vinto in Italia, in Francia, in Inghilterra e in Spagna, Ancelotti si gioca il pokerissimo d’Europa e cerca la quinta vittoria per scrivere la storia.
QUELLO STRANO DEPISTAGGIO. E Guardiola? Tutto dice Manchester City. Anche dopo( o nonostante) quelle esternazioni non meglio identificate che il Daily Star ha accostato al tecnico uscente dal Bayern come dette agli amici. «Potrei andare allo United». C’è anche chi ci ha visto una strategia di comunicazione - magari sollecitata dai Citizens - per ridare spettacolarità ad un passaggio scritto e per questo a rischio di non accendere i giusti entusiasmi quando avverrà. Ma, per quest a sfumatura, siamo nel campo delle ipotesi. La verità è che il City senza Guardiola, soprattutto ora che da giugno sarà libero, sembra un po’ come un tavolo di carte tra amici senza il terzo: Ferran Soriano e Txiki Beguiristain, uomini di storia blaugrana - Txiki vicinissimo a Pep - sono già dall’emiro e ricostituire il tris era nei loro desideri. Salvo davvero colpi di scena che avrebbero del clamoroso, Pep ricomincerà dall’Inghilterra e dalla Premier: dal City. Lui è alla terza tappa perdonale della grande Europa del calcio.
LONDRA CHIAMA ITALIA. Restiamo Oltremanica. La panchina del Chelsea, a fine stagione, sarà uno dei grandi punti interrogativi per il 2016-2017. E le grandi manovre sono già in corso. Radio mercato ieri registrava una suggestione forte: il nome più caldo era quello di Antonio Conte, che ha stregato Abramovich e del quale anche Mourinho avrebbe parlato molto bene. Dunque il ct ha il segno “più” sul borsino londinese e questo fredda le italiane (Roma, Milan, comprese le voci di un clamoroso ritorno alla Juve se Allegri andasse via). Già perché proprio il bianconero Max e Mancini sarebbero gli altri candidati italiano del magnate russo. Che evidentemente, dopo Ancelotti, torna a scegliere in Italia. Attenzione però, stavolta il Chelsea non può sbagliare né farsi bruciare da eventuali club concorrenti (che su Conte e Allegri ci sono anche). E allora ecco che esce il candidato spagnolo, Diego Pablo Simeone. Molto gradito anche lui. Da registrare, su Conte, le parole del presidente della Figc Tavecchio: «Ci sono sirene del Nord Europa, offrono milioni e milioni».
ATTENTI AL PSG. C’ è un’ altro sussurro, molto più di una suggestione. Arriva da Parigi, dove Blanc discute il rinnovo, ma l’emiro sotto sotto fiuta l’aria e cerca di capire cosa accadrà allo United: se alla fine non sarà Mourinho, a giugno anche il Psg potrebbe dire la sua. Perché lo Special One è sempre stato un sogno. E l’emiro è abituato a trasformare i sogni in realtà.